LA SPIAGGIA DI FIORENZUOLA DI FOCARA

di Kaike Zavatta

LUOGO: spiaggia di Fiorenzuola di Focara

DESCRIZIONE LUOGO: Fiorenzuola di Focara si trova a pochi km da Gabicce Mare.

Questa località è costituita da un piccolo borgo medievale a picco sul mare a circa 200 mt di altezza, all'interno del Parco San Bartolo, e da una spiaggia.

Quest'ultima è raggiungibile a piedi percorrendo una strada asfaltata (circa 20 minuti di cammino). La spiaggia ha caratteristiche diverse rispetto alla spiagge dell'Adriatico: non ci sono lettini, ombrelloni, bar. Giungendo a destinazione ci si trova all'orizzonte l'Adriatico e alle spalle la falesia con le sue rocce, la vegetazione e il paese di Fiorenzuola in cima.

Foto realizzate da Kaike Zavatta








Descrizione foto: le foto scattate mostrano la presenza di diversi oggetti presenti in spiaggia che contribuiscono a sporcare l'ambiente.

L’ inquinamento è causato da oggetti di uso quotidiano realizzati in plastica ma anche in altri materiali.

Leggendo un articolo sull'inquinamento delle coste Adriatiche ho potuto appurare che il cotton fioc è il terzo rifiuto più trovato nei 31 siti studiati. In media su ogni km quadrato di acqua galleggiano 332 rifiuti, per il 40% sono sacchetti e pezzi di plastica che provengono dai contenitori di polistirolo usati per il pesce.

Si sta cercando di trovare nuove tecnologie per contrastare l’inquinamento da macro e micro plastiche in spiagge. I dati relativi al fenomeno a livello locale sono ancora molto limitati. Ciò rappresenta un grosso limite per la comprensione del rischio e della tutela della zona, bisognerebbe approfondire queste ricerche per una presa di coscienza del problema.

......da una intervista a mio padre

"quando ero piccolo....mi ricordo...che l' acqua era molto più limpida e si poteva vedere il fondale anche al di fuori degli scogli. Le spiagge non sembrano cambiate ma probabilmente il mare porta più plastica ed è più inquinato, questo si può verificare solo d’ inverno perché d’ estate i bagnini puliscono costantemente le spiagge.

La cosa più preoccupante per me è la scomparsa di moltissimi pesci e animali acquatici. Sopratutto c’era molta più varietà di specie: ho il ricordo di quando da piccolo pescavo i “cannelli” e c’ erano molte più vongole. Sugli scogli si potevano trovare grandi granchi rossi e piccole seppioline che deponevano le uova. La mattina presto si potevano trovare cavallucci marini. Al largo c’erano dei pesci che in dialetto chiamavamo “becconi” che in realtà si chiamano “aguglie” che adesso non si trovano più, così come le “schie” che sono dei piccoli gamberetti.

C’erano anche dei piccoli pesciolini bianco trasparenti che noi chiamavamo “omini nudi” anche se in realtà si chiamano “bianchetti”. Mi ricordo che mio padre mi raccontava che se si andava oltre gli scogli si potevano vedere i delfini anche se quando ero piccolo io già non si trovavano più. Un ricordo molto fervido era quello delle stelle marine che venivano trasportate dalla corrente durante le burrasche a riva. L’inquinamento del mare è molto alto ed è dovuto dagli scarti agricoli e da tutto ciò che utilizziamo. L’inquinamento del mare però non è solo colpa dei comuni vicino al mare ma anche di quelli che scaricano sostanze chimiche nei fiumi che poi finiscono nel mare.”

“bisogna sempre ricordare che è più facile cambiare se stessi che gli altri, se tutti cambiassero se stessi il mondo cambierebbe insieme a tutti noi”

INTERVISTA A MARCELLO ZAVATTA (OSSIA MIO PADRE)