Elon Musk, il vero motivo per cui rinuncia a Twitter

L'imprenditore di origini sudafricane, con l'abituale esuberanza, aveva annunciato in aprile l'intenzione di prendersi Twitter per 44 miliardi di dollari, ossia 54 dollari per azione. L'obiettivo era economico, perché lui era convinto che il social dei cinguettii fosse mal gestito e potesse fruttare molto di più, ma anche politico. Elon infatti si era presentato come il salvatore della libertà di espressione, promettendo di ristabilirla nella sua pienezza, a partire dalla cancellazione del bando di Donald Trump dalla sua piattaforma prediletta, perché diffondendo falsità aveva contribuito all'assalto del Congresso il 6 gennaio 2021.


Ora questa storia è all'esame della Commissione d'inchiesta della Camera, dove ieri ha testimoniato l'ex consigliere legale dell'ex presidente, Pat Cipollone. Presto potrebbe comparire anche il suo guru politico, Steve Bannon, perché Trump avrebbe deciso di liberarlo dall'obbligo di non partecipare all'indagine, nella speranza che possa difenderlo.

Sarà il segretario alla Giustizia Garland a decidere se incriminare l'ex capo della Casa Bianca, ma intanto tutte le rivelazioni uscite dalle audizioni al Congresso, compresa quella secondo cui Donald sapeva che il 6 gennaio i suoi sostenitori erano armati, non fanno fare una bella figura a Musk, sceso in campo a favore dell'ex presidente un po' perché ne condivide le posizioni conservatrici, e un po' perché è finito in rotta con l'amministrazione Biden, accusata di non essere abbastanza riconoscente e di supporto per le auto elettriche della Tesla.

Questi discorsi politici restano in piedi, ma non sono la ragione per cui Musk ha deciso di rinunciare all'offerta. Subito dopo averla presentata, tra i dubbi degli analisti che mettevano in discussione la sua serietà, l'imprenditore sudafricano aveva chiesto di conoscere l'esatto numero degli account falsi, perché da ciò dipendeva il valore reale della compagnia. Twitter aveva risposto che non erano più del 5% del totale, senza però entrare nei dettagli, per rispettare la privacy dei suoi utenti. Giovedì ha aggiunto che cancella circa un milione di spam al giorno, per difendersi dalle accuse di Elon e dimostrare che fa sul serio nel proteggere l'integrità della piattaforma. Il fondatore di Tesla però non si è accontentato, e ieri ha ordinato ai suoi avvocati di consegnare una lettera a Twitter, per comunicare la decisione di "terminare l'accordo". Perché la compagnia "è in violazione sostanziale di diverse disposizioni, e appare aver fatto descrizioni false e ingannevoli", su cui Musk si era basato per siglare l'intesa.

La verità sarebbe che l'offerta era diventata insostenibile, nonostante Elon avesse racimolato i capitali, perché nel frattempo il valore delle azioni di Twitter è sceso a 37 dollari e anche Tesla è calata. Secondo i legali però questa non è una ragione sufficiente per far saltare l'accordo, e quindi Musk dovrà pagare la penale da un miliardo, o finire in tribunale.

Autore articolo: RickOrsi