Un'isola nel immenso mare della musica, dove la passione è il principale sentimento: sperimentazione, ricerca, fusioni di stili sono le caratteristiche che contraddistinguono il fine artistico dell'associazione.

Isulafactory è un collettivo di appassionati e artisti che con grande passione seguono lo stesso percorso: esprimere il proprio sentimento attraverso la musica.

Isulafactory è una lable indipendente lontana dagli stereotipi e dalla logica della discografia, vuole essere una condivisione di idee, esperienze e gusti musicali.

Isulafactory promuove la musica dei propri artisti senza nessun altro fine che non sia il libero ascolto.

ARTISTI

SERGIO BATTAGLIA

Sergio Battaglia è un sassofonista Jazz che ama le sperimentazioni tra svariati stili e le collaborazioni con altri musicisti. Vive a Modica, dove collabora con diverse orchestre e band, una su tutte quella degli Ostinati. Nel 2010 ha ultimato gli studi sulla musica Afro-Amercana, Jazz, imporvvisazione e arrangiamento. Ha seguito numerose master class di Jazz con Gianpiero Fronte, Carlo Cattano, Jimmy Weinstein, Joris Teepe, Steve Altemberg, Paolino Porte, Max Ionata etc. Nel 2017 si è laureato al conservatorio di Trapani.

Ha collaborato con tantissimi artisti e band: Adam Gez Quintet con i quali si è esibito al jazz festival di Parigi nel 2001; con la band Skaramanzia, esibendosi a Cracovia in occasione della giornata della memoria nel 2009; Con la South East big band diretta dal maestro Rino Cirinnà etc.

Pubblicazioni:

Jazz Hop (2020-2021 - ISFA-DIG. 001)

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Jazz Hop è un EP pubblicato di tre brani pubblicati tra settembre 2020 e gennaio 2021. Vuole essere una sperimentazione in cui Sergio Battaglia accosta in modo armonico linee melodiche del Jazz più classico a sonorità e ritmiche tipiche della musica Hip Hop anni 80.

Un EP in cui il musicista jazz si avvale di molte collaborazioni: in Jazz hop1 Salvo Scucces collabora in veste di beatmaker, mentre la sezione ritmica è affidata al giovanissimo percussionista Vincenzo Caschetto; in Jazz hop 2 è Bart Portelli a scandire il ritmo con il suo basso, mentre Vincenzo Cassone abbellisce il pezzo con sezioni di skretch; in Jazz hop 3 oltre del fido bassista Bart Portelli è la partecipazione di un rapper americano, Monreo the Msg, a impreziosire il brano.


Salvo Scucces

Laureato in strumenti a percussione presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano si specializza poi in Vibrafono e Marimba sotto la guida di Andrea Dulbecco, concludendo gli studi nel 2016 con il massimo dei voti.

Nel 2019 è stato ammesso presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma per la IX edizione del CSC Lab "Musica per Film" alla quale hanno partecipato prestigiosi nomi del cinema italiano tra i quali: Paolo Buonvino, Pasquale Catalano, Andrea Farri, Pivio, Teho Teardo, Carlo Crivelli, Daniele Luchetti.

Attivo sia in ambito classico, contemporaneo che jazzistico e moderno ha collaborato con varie formazioni orchestrali e da camera ha all’attivo incisioni discografiche e trasmissioni radiofoniche per RAI Radio3. Ha suonato con: Carmine Ioanna, Giuseppe Guarrella Niwas Quartet, Stefano Maltese AKHA Quartet, Jimmy Weinstein, Masa Kamaguchi, Carlo Cattano. Ha inoltre seguito corsi e masterclass con David Friedman, Mike Mainieri Jerry Bergonzi, Bobby Watson, Javier Girotto, Bob Moses.

Ha suonato in qualità di percussionista presso il Teatro Nazionale di Milano nell’orchestra di vari Musical quali: Sister Act (Stage Entertainment – 2012), Newsies (Bag’s Entertainment - 2015), Footloose (Stage Entertainment – 2016), Mary Poppins (WEC - 2018). Dal 2010 fa parte della band siciliana VeiveCura con la quale ha realizzato incisioni discografiche, trasmissioni radiofoniche e tournée in tutta Italia.


Pubblicazioni:

LM2610 (2021 - ISFA-DIG 002)

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LM2610 è un brano per quattro marimbe in stile minimal classico, le brevi cellule ritmico-melodiche si incastrano in maniera gradualmente sempre più fitta, ripetizione dopo ripetizione per andare a costruire una fitta trama che conduce l'ascoltatore in un piccolo viaggio interiore.

Il brano, scritto e registrato nel 2016, in una versione che prevedeva inizialmente anche degli interventi di synth elettronici, viene oggi pubblicato nella versione per sole marimbe, più essenziale, diretta ed intima.

Il titolo è il ricordo di un 26 Ottobre (26/10) in una Milano in pieno autunno pronta all'imminente arrivo del primo freddo:

"Esco, vado sui Navigli incontrando altre persone amiche di miei amici. Succedeva spesso, incontrare una persona, parlare, scherzare, bere o mangiare qualcosa e alla fine salutarla con il classico “ci vediamo” per poi non vederla mai più. Quella sera incontro L.

L ha un tono di voce particolarmente buffo, decido quindi di registrarlo con il mio cellulare per campionarne poi dei pezzi da inserire in questo brano. La registrazione la cancellai per sbaglio dopo qualche giorno, mi resta solo l'iniziale del nome di questa persona che è rimasta nel titolo del brano, celando un nome e un volto che non ricordo più".

Solo (2021 - ISFA-DIG 006)


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SOLO

Semplice brano nostalgico per pianoforte.

Dedicato a tutti i pianoforti nei teatri, nelle sale da concerto, nei pub e negli aeroporti che ormai da troppo tempo sono in silenzio, con la speranza che possano presto tornare a suonare.



Shebab Lou Bandy & Scucces

Un progetto inedito di Sebastiano Milluzzo in arte Shebab Lou Bandy e Salvo Scucces.

Shebab // LouBandy rapper e liricista classe '93 di Modica (Rg). Fondatore e membro del duo Suite's Brothers da anni attivo nella scena rap siciliana. Ha collaborato con Mifrà, Jungle Beats, OSI Aka Mr Coffee, Veivecura. A 12 anni si innamora del rap e delle sue sfumature. Nel 2015 la prima pubblicazione, un ep proprio con il socio di sempre LeChat Beatz.

Contraddistinto da testi eleganti, sofisticati e ricercati ha dato vita a diversi concept album e a collaborazioni come quella con Salvo Scucces che vedrà la luce prestissimo.

Pubblicazioni:

Reliquie ( Febbraio 2021 - ISFA-DIG 003)

Sarà vero che il Rap sta bene su tutto?

La risposta c'è ed è celata dietro ai brani di questo EP. Due anime apparentemente lontane e allo stesso tempo molto vicine che si incontrano per mettere insieme i propri ricordi, le reliquie lasciate per strada ma mai realmente perdute.

Così all'interno dei tre brani si celano alchimie musicali che partono dal rap passando per la trap e approdano su isole lontane passando tra atmosfere Jazz, Soul, sonorità Ambient fino ad arrivare alla musica per film.

Una costante ricerca nei suoni e nei testi che partono da lontano per arrivare all'interno di noi stessi, nascondendo simboli, messaggi e segreti (il primo è più evidente è la simbologia legata al numero 3 e al suo significato) che parlano degli altri ma allo stesso tempo di noi stessi.

3 Brani: 3 Rammendi, Savana, Vertigo

3 Musicisti: oltre ai sopracitati Shebab Lou Bandy (alias. Sebastiano Milluzzo) e Salvo Scucces nel secondo brano troviamo il featuring del sassofonista siciliano Sergio Battaglia.

Ostinàti

Gli Ostinati nascono dalla collaborazione di diverse energie musicali che confluiscono nello studio dell'improvvisazione jazz, con tribute track dedicate ai maestri del jazz statunitense del periodo funk/rock fusion come Miles Davis, Chick Corea, Marcus Miller, Mike Stern, Wayne Shorter e tanta altra musica jazz.

Con la voglia e l’ostinazione di fare un passo avanti, nel 2019, la band ha intrapreso un cambio di rotta verso la musica originale, con composizioni di Sergio Battaglia e arrangiamenti di tutta la band.

I brani sono omaggi alla Sicilia e descrivono in musica i pittoreschi paesaggi dell'isola. La musica degli Ostinati, diventa un pretesto per condividere diverse strategie improvvisative, che si muovono libere, all'interno di strutture a volte complesse ma piene di groove.


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Syncro (aprile 2021 - ISFA-DIG 005)

“Syncro” è il primo singolo dell'album “Stone Wall” della band siciliana Ostinàti. L'intero album uscirà a maggio per Isulafactory e sarà distribuito dalla Lizard Disribution.

La musica degli Ostinàti spazia dal Jazz alla Fusion, dal Smooth Jazz al Progressive Jazz, con qualche spruzzatina di Rock e Blues, trovando la propria dimensione ideale nelle esibizioni dal vivo e “Syncro" ne è l'esempio più diretto, che seppur registrato in studio mantiene, come l'intero album, la sua profonda vena “live”: un groove avvolgente e coinvolgente che crea la giusta dimensione per accogliere linee melodiche, tematiche ed improvvisative, larghe e ostinate e riesce a creare un sound che riporta immediatamente ad atmosfere familiari a chi è cresciuto fra gli anni ' 70 ed '80 e non solo.

Syncro apre l'album che conterrà 9 tracce originali, composte tutte dal sassofonista Sergio Battaglia e arrangiate dall'intero gruppo e una traccia omaggio a Wayne Shorter del quale la band rivista in modo singolare “Speak no Evil”.

Per questo brano è stato realizzato anche un un cortometraggio dalla videomaker e fotografa Federica Vero, pubblicato il 30 aprile in occasione della festa internazionale della musica Jazz, in cui la regista ha voluto mettere in risalto la dimensione e l'atmosfera "live" della band. Il video è stato girato presso l'ex mattatoio comunale di Modica adesso riconvertito in uno spazio artistico polivalente chiamato "Mattofficina".

Stone Wall (maggio 2021 - ISUFA 001)

"Stone Wall" è il primo album in studio della band siciliana "Ostinàti" pubblicato il 7 maggio 2021 da Isulafactory e distribuito fisicamente da Lizard Distribution. Un disco in cui i brani sono pensati come un viaggio nella Sicilia sud-orientale e provano a mettere in musica le sensazioni di chi si trova a percorrere i paesaggi di questa pittoresca parte del mondo. La musica degli Ostinàti eredita dal Jazz la considerazione che il tema è un pretesto che porta alla costruzione del brano vero e proprio attraverso le diverse strategie improvvisative, che si muovono libere, all'interno di strutture a volte complesse ma sostenute da un groove ricco e potente. Le 10 tracce contenute nell'album abbracciano stilisticamente un'area che spazia dal Jazz Progressive, passando, ecletticamente, per la Fusion e lo Smooth Jazz con qualche spruzzatina di Rock e Blues.


Andrea Agosta

Ripubblicazione dell'Ep "River" rimasterizzato per Isulafactory

Andrea Agosta, chitarrista sperimentale, compositore, e aspirante scrittore, nasce a Roma e risiede in Sicilia dove svolge intense attività culturali legate alla musica e alla scrittura creativa. 

Dopo una vivace militanza in diverse formazioni locali di musica alternativa, nel 2013, immerso nella solitudine assolata delle campagne siciliane, decide di fondare il suo primo progetto solista Paradisi Artificiali, occupandosi principalmente di musica d’autore. 

Sotto questo nome realizza, oltre una serie di concerti live, anche una serata dedicata al cantautore britannico Nick Drake, scomparso negli anni 60. 

La sua passione per l’Ambient e la musica sperimentale lo conducono nel 2016 alla creazione di un nuovo progetto interamente strumentale, cui segue l’uscita di un Ep, intitolato “The River”, ispirandosi ad autori come Stefano Pilia, il noise rock americano, Tim Hecker, Ben Frost, Teho Teardo. 

Nel 2016 collabora con gli autori (e amici) Veivecura alla stesura di “Too late”, brano del loro album Me+1. Collabora con il collettivo milanese di poesie di strada TempiDiversi e nel 2020 pubblica una raccolta di quindici poesie “beat” intitolata Rumore.

Pubblicazione:

The River (Marzo 2021 - ISFA-DIG 003)

Dipingo quadri di grandi dimensioni perché desidero ricreare una situazione di intimità. Un quadro di grandi dimensioni provoca una transazione immediata che ingloba l'osservatore al suo interno”. (Mark Rothko)

Allo stesso modo, l'EP di Andrea Agosta "The River" dedicato al pittore espressionista Mark Rothko e ripubblicato su tutte le piattaforme digitali da Isulafactory, suggerisce, all'ascolto, spazi aperti, distese rigogliose e assolate dove ricercare la propria intimità.

"Una spennellata blu a margine di una crosta rosso cremisi come quella che

attraversa, solcandola, la copertina di questo suo disco che di meraviglia

cromatica non ha solo l'abito ma pure l'anima che la percorre" (Reverendo Lys).

Cinque tracce con sonorità calde e avvolgenti come i colori che Mark Rothko utilizza nella maggior parte delle sue opere. Il rosso, il giallo caldo, l'arancio: tinte semplici, che portano a una risposta visiva immediata, precise, alla ricerca di sentimenti profondi e allo stesso tempo basilari.

"Elementi di natura prettamente noise danno, in

contrasto al suono caldo della chitarra di Agosta, la sensazione di uno scavo

più profondo dell'io, presagi oscuri, dualità tra vita e morte, richiamando

colori freddi contrapposti alle tinte calde, stessa tecnica utilizzata dal

pittore". (Rockit)

Una divisione marcata di colori caldi e freddi che rappresenta le delimitazioni delle parti dell'animo: un calore esterno pronto alla fioritura e una tenebra interna che, non dobbiamo tanto distruggere, quanto, utilizzare come risorsa "organicamente" complementare.


Helmet Project



HELMET PROJETC è un progetto, una dimensione, un vero e proprio viaggio attraverso la musica in cui l’artista si immedesima, si cela, si rifugge per cercare di modificare in positivo il suo stato d'animo durante i duri mesi dei vari lockdown.

Helmet project è Vincenzo Caschetto, giovanissimo percussionista e polistrumentista, che esprime attraverso i suoi sentimenti uno stile musicale che vuole inserirsi nella nuova scena di crossover Jazz internazionale (jazz rock, nujazz,jazz electronic), in cui si fondono, in una sorta di alchimia, vari stili musicali che utilizzano in modo armonioso l'elettronica dei sintetizzatore e gli strumenti tradizionali per creare un nuovo stile che si avvicina sia al jazz più classico, che all'ambient e soprattutto all’elettronica.

Il musicista di Modica (Sicily) trova nelle percussioni la colonna portante delle proprie composizioni; la sezione ritmica, viene espressa oltre che dalla classica batteria anche da altri strumenti di percussioni tradizionali quali: marimba, xilofono, glockenspiel, pongos etc. fondendo questo suono analogico con l’elettronica. Il basso, chitarra e fiati completano gli arrangiamenti delle varie tracce.

Vincenzo Caschetto studia percussioni classiche e batteria da quando aveva 5 anni, fa parte di diverse orchestre: La civica filarmonica di Modica, Orchestra scolastica regionale siciliana, Orchestra sinfonica e orchestra di fiati del liceo Musicale Verga di Modica nonché l’ensamble di percussioni dello stesso liceo“drums togheter”..

Ha partecipato a diverse master class e concorsi, aggiudicandosi il primo premio al sicilan drums contest di Messina nel dicembre 2019 e nel maggio 2021.

Con l’orchesta scolastica siciliana si è esibito in location di altissimo livello, come nella valle dei templi ad Agrigento, Ortigia a Siracusa e soprattutto al teatro greco di Taormina davanti a diverse migliai di spettatori.

Il 26 giugno 2021 ha partecipa come percussionista allo spettacolo teatrale “Nomen Omen/Io, Cassandra” un evento performativo esperienziale che si svolge nel complesso monumentale Santa Maria del Gesù a Modica, prodotto da Fiat Lux 2.0 e dalla Fondazione Teatro Garibaldi.

L’ambizione di Vincenzo è quella di continuare a studiare percussioni e pianoforte oltre che, attualmente, al liceo anche in seguito al conservatorio.

Produrre musica è la strada parallela che vorrà seguire, infatti ha grande interesse per la tecnologia che ruota intorno al mondo della di registrazione audio.

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"Walking Alone" (giugno 2021 ISFA-DIG 007)

Walking Alone... camminando da solo verso un rifugio interiore, verso una dimensione dove poter riversare i propri dubbi, le paure, le incertezze dettate da un momento “storico” che ha colpito tutta l'umanità. Un cammino verso un luogo immaginario, interiore, dove cercare le risposte, il coraggio, la fiducia e soprattutto i giusti valori che la vita da a chi li cerca.

Helmet Project esprime lo stato d'animo di un adolescente che attraverso le sette note cerca le risposte che neanche gli adulti riescono a dargli: lo smarrimento è totale.

Walking Alone è il primo singolo dell'album “Quarantine Mood”, in uscita in autunno per Isulafactory/Lizard Distribution, del giovane musicista siciliano che si cela dietro un nome d'arte in cui la sola identità è la sua musica.

Un brano jazz-rock in cui i suoni elettronici creati dal synth riescono ad amalgamarsi con quelli analogici dello xilofono, della tromba, delle percussioni. Un'evoluzione che parte da uno stato d'animo cupo e che, passando per la grande incertezza nella parte centrale, si apre nella seconda parte del brano, alla vita, alla fiducia nell'umanità.

“Waling Alone” è stata composto nel pieno del primo lockdown ed è l'espressione di un giovane che si trova travolto dal grande senso di smarrimento che tutti noi abbiamo vissuto. E' il primo atto di un lungo percorso iniziato agli inizi del 2020, in cui il musicista esprime tutto la sua capacità artistica nonostante la giovane età.



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