Inventario-censuario di beni immobili

della chiesa di San Giovanni a porta Latina

1261-1264

ver. 5.2021

Il lungo rotolo pergamenaceo contraddistinto dalla segnatura Q8B32 dell’Archivio del Capitolo di San Giovanni in Laterano riporta l’inventario dei beni della chiesa di San Giovanni a Porta Latina – chiesa sottoposta alla giurisdizione della basilica lateranense dal 11451 – databile agli anni del pontificato di Urbano IV (1261-1264).

Il rotolo è composto da cinque fogli di pergamena, che misurano rispettivamente millimetri 420 x 730, 420 x 900, 420 x 760, 420 x 610 e 420 x 750, cuciti tra loro tramite strisce di pergamena per una lunghezza totale di 3.640 millimetri.

La rigatura e la marginatura appaiono eseguite a secco e la distanza tra una riga e l’altra è di millimetri 15-17.

Il testo originale è vergato a piena pagina da un’unica mano in una gotica posata e discretamente accurata. I titoli delle varie sezioni in cui è suddiviso l’elenco dei beni sono scritti dalla stessa mano con inchiostro rosso. Da notare che non fu lasciato un apposito spazio per scrivere tali titoli, i quali, infatti, occupano spazi residui del testo. Le grandi «I» iniziali della parola «Item», che contraddistingue l’inizio di ogni singola registrazione, si estendono per lo spazio di due righe ed in molti casi appaiono anch’esse ritoccate con inchiostro rosso.

Il testo presenta evidenti segni d’uso: si registrano infatti numerosissimi interventi operati da molte mani differenti per modificare talvolta i nomi dei concessionari, tal altra i canoni, o ancora le indicazioni dei confinanti; si nota, inoltre, l’aggiunta di nuove registrazioni (11*, 16*, 32*, 51*, 58*, 92*, 110*, 110**).

Purtroppo la superstite documentazione relativa al capitolo della basilica di San Giovanni in Laterano e alla chiesa di San Giovanni a Porta Latina non consente di determinare in alcun modo un preciso inserimento cronologico di tali interventi, che in ogni caso palesano l’uso reiterato di questo elenco di beni, un uso che si protrasse, forse, anche dopo che fu redatto dal canonico Frangipane un nuovo e più completo inventario.

Lo stato di conservazione del rotolo è mediocre, si notano molte macchie di umidità, soprattutto nei primi due fogli di pergamena. Quello iniziale, in particolare, si presenta estremamente corroso, cosa che ha causato la perdita di buona parte del testo in esso scritto.2

Una trascrizione dell’inventario-censuario, non priva di inesattezze, fu pubblicata 1911 da Philippe Lauer (leggi).3

Il rotolo è stato dettagliatamente analizzato da Cristina Carbonetti (leggi).4

É. H. - M. V.




1 L’annessione fu decretata dal pontefice Lucio II il 31 gennaio 1145, cfr. P.F. Kehr, Regesta pontificum romanorum, Italia pontificia, I, Roma, Berlin 1906, p. 27, n. 17.

2 Sul verso di tre diverse mani del secolo XIII-XIV:

«Registrum vinearum, ort[orum ...]»;

«[...] pro domo Iacobe Massei | [...] | [...] | [...] Petri Macruti | [...] | [...]»;

«in Cretacio XIIIII petie, in Cripta Rubea XX[...], | in Pantano IIII petie, in Antiniano VI, in Sancto Iohanne XIII et [...] | in Monte Cavarello X».

3 Ph. Lauer, Le Palais de Latran. Étude historique et archéologique, Paris 1911, pp. 497-503.

4 C. Carbonetti Vendittelli, Scrivere per amministrare il patrimonio a Roma nei secoli XII e XIII, in «Bullettino dell’Istituto storico italiano per il Medio Evo», 121 (2019), pp. 139-169, alle pp. 156-158. Una sintetica descrizione anche in L. Duval-Arnould, Le pergamene dell'Archivio Capitolare. Inventario della serie Q e Bollario della Chiesa Lateranense, Città del Vaticano 2010, p. 167.