Recensione del film “Quasi Amici”
La commedia cinematografica “Quasi Amici”, ideata e diretta in Francia da Olivier Nakache ed Eric Toledano nel 2011 e uscita nelle sale il 24 febbraio 2012 distribuita da Medusa Film, è ispirata ad una storia vera, quella del tetraplegico Philippe Pozzo di Borgo e del suo aiutante domestico Yasmin Abdel Sellou. Gli attori scelti dai due registi sono François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet, Alba Gaia Kraghele Bellughi, Cyril Mendy, Christian Ameri, Grégoire Oestermann e Joséphine De Meaux. Il film, dalla durata di 112 minuti, inizia con un flashback che narra l’incontro tra Philippe (interpretato da François Cluzet) e Driss (interpretato da Omar Sy): il primo è un ricco aristocratico rimasto paralizzato dopo un terribile incidente di parapendio, mentre il secondo è un giovane senegalese appena uscito dal carcere. Philippe è in cerca di un badante e, fra tutti gli aspiranti, sceglie proprio Driss. I primi giorni il senegalese incontra alcune difficoltà ma, col passare del tempo, fra i due s’instaura un rapporto di grande amicizia: infatti Driss fa divertire Philippe facendogli dimenticare i suoi problemi fisici. Successivamente Driss viene assunto a tempo indeterminato, e fra i due la confidenza tende ad aumentare sempre di più: Philippe rivela al suo badante informazioni riguardanti l’incidente, la moglie, la figlia adottata e l’esistenza di Éléonore, con la quale ha una relazione ambigua, poiché non le ha mai rivelato di essere tetraplegico. L’aristocratico, inoltre insegna Driss ad apprezzare la pittura astratta: quest’ultimo si cimenta nella pittura, e riesce a vendere la sua opera a ben undicimila euro. In seguito Philippe decide di incontrare Éléonore e si fa accompagnare da Yvonne (interpretata da Anne Le Ny), ma è troppo spaventato per incontrarla e così, insieme al badante, prende un jet privato per andare a fare parapendio. Una volta ritornati a casa, Driss racconta la sua difficile storia; Philippe capisce che è arrivato il momento di allontanarsi da Driss e di lasciarlo tornare a casa. L’aristocratico, però, non riuscirà a instaurare con nessun altro lo stesso rapporto che aveva con il ragazzo senegalese e, dunque, cadrà nell’apatia. Yvonne si preoccupa e contatta di nuovo Driss. Ritorna, porta Philippe al mare e, dopo averlo vestito elegantemente, lo conduce in un ristorante. Philippe è convinto di pranzare con Driss, ma all’ultimo il badante gli augura buona fortuna ed esce dal locale. Dopo pochi secondi si presenta Éléonore: Philippe, estremamente commosso, sorride amichevolmente a Driss, che ricambia il sorriso, lo saluta e si allontana.. Questo fantastico film mi è davvero piaciuto: è un film veramente emozionante, che rende divertente e appassionante, con assoluta leggerezza, una storia triste e commovente. Il film insegna a non fermarsi alle apparenze, a non arrendersi e scoraggiarsi mai e, soprattutto, a non perdere per nessuna ragione al mondo le emozioni fondamentali della vita, ovvero la gioia, l’entusiasmo e l’allegria. Dunque sprona ad eliminare le cattive sensazioni e i pensieri che turbano la nostra mente, che rendono più complicata l’esistenza. Il film dimostra che, grazie agli amici, si possono superare insormontabili ostacoli che la vita offre continuamente. Insomma, un film da vedere assolutamente!
Raffaele Sica