Non lasciamo soli i Cinesi

Non lasciamo soli i Cinesi

Il grande piano cinese per le energie rinnovabili

Di A. Bellan, S. Guerrieri

Un po’ di anni fa l’Europa progettava di sfruttare il Sahara come un immenso campo fotovoltaico per portare energia elettrica in Europa, il progetto sfumò per le crisi politiche che si verificarono in Africa. Adesso ci provano i Cinesi e non per rifornire di energia elettrica la Cina, ma il mondo intero.

Il progetto è fantascientifico: sfruttare come parchi solari i deserti e come parchi eolici vaste aree disabitate del pianeta, compresi i Poli; usare per la trasmissione dell’energia una rete ad altissima capacità e a bassa dispersione, capace di connettere tutto il mondo, raggiungendo quei milioni di persone che ancora vivono senza energia elettrica, e di eliminare la discontinuità della produzione da sole e vento.

Si prevede che questo porterebbe al 90% la produzione di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2050.

L’investimento necessario per questo progetto è colossale, si parla di 50 mila miliardi di dollari in trent’anni; se riuscirà in queste forme, garantirà alla Cina l’egemonia nella produzione di energia e in quella di auto elettriche.

La tecnologia necessaria, le reti di linee supercritiche a corrente continua (Uhv-Dc), è stata sperimentata in Cina, in India, negli Stati Uniti, in Sudamerica e anche in Italia, è di questo tipo la nuova connessione tra la Sardegna e la Penisola.

Queste reti hanno, come già detto, grande capacità di trasporto e basse perdite e inoltre occupano meno spazio delle linee tradizionali e, non avendo un campo magnetico, non creano inquinamento elettromagnetico.

Il progetto è stato presentato all’ONU dal Presidente cinese Xi Jinnping, che vuole coinvolgere partners internazionali, una grande opportunità occupazionale per i nostri giovani… a condizione che l’Italia non lasci soli i Cinesi.