di Eugenia Garritani


Un libro per riflettere sugli errori


Non vi presenterò un romanzo, ma un saggio, che in questo periodo è nelle classifiche dei libri più letti, del noto scrittore Gianfranco Carofiglio. 


Il titolo del libro è “Elogio dell'ignoranza e dell'errore”, edito da Einaudi, in cui l'autore esprime le sue riflessioni inattese su due parole che non godono di buona fama, facendo scoprire al lettore  quanto di positivo si nasconde nell'ampio significato delle stesse.


“ L'ignoranza ha una pessima reputazione. Basta consultare un vocabolario: i sinonimi della parola sono tutti, nessuno escluso, parole dal significato negativo o molto negativo. Analfabetismo, asineria, incultura, mancanza d'istruzione, inconsapevolezza, insipienza, imperizia, inabilità, incapacità, incompetenza, inesperienza; inoltre : maleducazione, scortesia, rozzezza, villania, cafonaggine.” (1)


Nella realtà nessuna persona ha conoscenza di tutto lo scibile umano. Ognuno di noi è ignorante in qualche ambito del sapere.

Difatti, la vera sapienza di una persona esperta in un ambito è la capacità di riconoscere la propria ignoranza in altri ambiti.


L'oracolo di Delfi, interrogato su chi fosse l'uomo più sapiente sulla terra, indicò il filosofo greco Socrate, che pronunciò la celebre frase “so di non sapere”.

Socrate era consapevole che più s'impara più ci si rende conto di quanto non si sa.