”U cinimu”
Del vecchio cinema di Strongoli è rimasto lo stabile: si trova in via Lunaggia, di fronte al supermercato Progresso.
Non aveva un nome specifico: lo chiamavamo “U cinimu”.
All’interno ormai non rimane nulla di quello che c’era: niente più poltroncine, niente più schermo, niente più soppalco, niente più saletta di proiezione.
Il vecchio cinema ora è un locale vuoto.
Sono passati più di quarant’anni da quando il cinema era in funzione e sui muri delle vie principali erano affissi i “cartelloni”, dei grandi manifesti, che annunciavano quale film sarebbe stato proiettato.
Tutti si fermavano a guardare i volti di attori famosi e bellissimi e a leggere la pubblicità con negli occhi la curiosità e il desiderio di assistere allo spettacolo.
In via Lunaggia, la sera, c’era sempre movimento, perché gli uomini entravano ed uscivano dal cinema e diffondevano nella strada un vocio, che creava allegria e aria di festa.
Ricordo che era una bella sala per essere un cinema di paese: credo che il proprietario, Francesco Salvati, avesse avuto un’idea favolosa e molto coraggio per realizzarlo negli anni 50.
Mi basta chiudere gli occhi per rivedere il localino dove si poteva fare il biglietto d’entrata ad un piccolo bancone: da questo atrio partiva la scaletta che portava al loggione e nella cabina di proiezione, regno dell’operatore “Micuzzeddru” Bonocore, che è rimasto nella memoria come l’uomo del cinema.
Si dava molto da fare, andava in giro a contrattare per le pellicole e quando capitava che, durante la proiezione la pellicola si staccava, si sorbiva fischi e urla di proteste.
Alla parete principale era affisso il grande schermo; il pianoterra era pieno di poltroncine con il sedile ribaltabile e al piano di sopra era sistemato il loggione, dove erano sistemati i posti più riservati.
I ragazzi e gli uomini affollavano quasi sempre la sala per tifare per “il giovane” (l’eroe che risolveva tutti i problemi) ma delle donne neanche l’ombra.
A loro era proibito andarci, perché il cinema era considerato qualcosa di peccaminoso.
Solo negli anni 60, quando ci fu il boom dei film musicali e le ragazze cominciarono ad andare fuori studiare e ad essere di vedute più larghe, le donne cominciarono a recarsi, quando si proiettavano pellicole famose, alla sala cinematografica.
Del resto, si diceva che, quando sullo schermo scorrevano scene d’amore un po’ spinte, gli uomini cominciavano a fischiare, a fare battute grossolane ed imbarazzanti per cui non era consigliabile assistere ad uno spettacolo “adatto ai soli uomini”.
Capitava anche che qualcuno protestasse, quando davano un film “scandaloso” per quei tempi.
Il cinema, a volte, proiettava qualche colossal - tipo I Dieci Comandamenti -: in quel caso le scuole affollavano la sala.
E capitava anche che, in occasione delle elezioni, il vecchio cinema venisse usato per alcuni comizi al chiuso.