SCANO DI MONTIFERRO
Scano di Montiferro è un paese che sorge presumibilmente dentro la bocca di un antico vulcano oramai spento, nella subregione della Sardegna centro occidentale, nota come "Montiferru". Questa informazione può giustificare il fatto che a Scano e dintorni siano presenti numerose tracce di pietre basaltiche e vulcaniche, di cui la maggior parte dei nuraghi scanesi è fatta. L'estensione totale del territorio scanese è di 60,48 km², ed è confinante coi Comuni di Borore (NU), Cuglieri, Flussio, Macomer (NU), Sagama, Santu Lussurgiu, Sennariolo, Sindia (NU). Scano conta, al 1 gennaio 2024, 1388 abitanti, con una densità abitativa di 22,95 ab./km². Il punto più alto dell'abitato è toccato precisamente a 384 metri sul livello del mare. Il paese è circondato da colline che sono: a est Santa Croce (a 488 m.s.l.m. in località s'Iscala de sa Corte), Monte Ruinas (a 531 m.s.l.m.), verso sud-est Monte 'e Martu (a 653 m.s.l.m.), a sud Monte 'e Pazza (a 566 m.s.l.m.), verso sud-ovest Mesonnas (a 436 m.s.l.m.), a ovest San Giorgio (a 421 m.s.l.m.). Dopo Sa Serra, verso ovest, troviamo una verde vallata, ricca di oliveti, orti e frutteti (Ispinioro, Fissula, Iscala 'e Molinu, Trimpanos, Abbadigu). Verso sud, dietro le colline di Monte 'e Pazza e Monte 'e Martu si estendono le montagne al confine con i comuni di Cuglieri e Santu Lussurgiu. Da ovest a est si individuano: Arghentes, Sa Pala 'e su idru, Matta 'e Arghentu, S'Abba Sutterrada, Binzale 'e Prunas, Leari, Su Monte 'e s'Elighe, Sa Pattada, Sos Pedrosos, Pischina Rugia, Pedra Puzzone, Crastu Furone, Murtilo. Il territorio di Scano è ricco di sorgenti. I corsi d'acqua che attraversano le campagne sono quasi tutti a carattere torrentizio, in piena durante la stagione piovosa, quasi asciutti d'estate e nel periodo autunnale. Fra le sorgenti più importanti vi sono quelle di Sant'Antioco che danno l'acqua a Scano e a molti altri paesi del Marghine e della Planargia. Un altro ruscello nasce da Sos Cantaros de Luzzanas; in località Obrettu ci sono ben 5 fonti, sos Benales de Obrettu. Molto abbondante è la cosiddetta Abba Sutterrada. Importante anche il corso d'acqua di Riu Arghentes, che nasce dai Monti Arghentes in territorio di Cuglieri. Questo ruscello, insieme a S'Abba Sutterrada e ad altri corsi d'acqua che scendono dai monti vicini, continua il suo corso in S'Adde, dove però il ruscello prende vari nomi, a seconda delle campagne che attraversa (Cambone, Trimpanos, Fissula, Ispinioro) e va a finire nel Rio Mannu, che ha origine a Sant'Antioco e riceve lungo il suo corso numerosi affluenti, tra cui Rio Mensi, Cherchelighe, Semus.
Etimologia del nome
L'etimologia del nome "Scano" (in lingua sarda "Iscanu") è una tra le ipotesi più controverse tra gli storici scanesi contemporanei. Scrive il sottoprefetto Félix Despine: "Scano, ad esempio, sembra che debba il suo nome agli scanuti o decapitati" (Ricordi di Sardegna, un anno a Cuglieri e dintorni, 1858-1859). Ma quale sarà l'etimologia del nome "scanuti"? II Canonico Spano cita la parola "iscaniadu = barbaro, infedele", che sembra trovare corrispettivi nell'antico nome del Montiferru scanese, "Mainòmena Ore", "Monti Feroci" (Tolomeo, Geografia), i "Montes Insani" di Floro. Nel "Dizionario Universale della Lingua di Sardegna", alla voce "iscanìdu" (v. "iscanire") leggiamo: "allontanato, disperso, scacciato". Ancora, nel "Ditzionariu de sa limba e de sa cultura sarda" di Mario Puddu incontriamo il lemma "iscanìdu = chi est che cane, malu, chentza dolu perunu", da "iscanire = allontanare, disperdere, cacciare". L'immagine di una Scano "luogo d'esilio" - al di là della dubbia veridicità del testo - è testimoniata anche nell'anonima cronaca seicentesca "Noticia breve de la Ciudad de Calmedia o sea Bosa Antigua, y de su santos martires Silvano y companeros en Escano", dove si narra che i martiri scanesi Errio e Silvano, in virtù della loro fede, vennero esiliati proprio a Scano. Dottor Ettore Cabras, storico locale, definisce Scano "colonia romana repressiva sul versante settentrionale del Montiferro", riportando la tradizione scanese che associa il nome "Iscanu" alla pratica dello "scannare" i condannati sul colle di "Montrigu de Reos", letteralmente "La Collina dei Colpevoli".' Un'ipotesi diversa ma simile a questa è che il nome derivi da "scamnum", (scanno, sgabello), con rimando alla tradizione secondo la quale, nel territorio del paese, i cristiani venivano uccisi legandoli con una corda al collo, poggiati su una panca che veniva poi tolta nel momento dell'esecuzione. Un'altra ipotesi ancora è che derivi dal fenicio "scan", luogo abitato.
Vediamo che il suffisso "Montiferro" fu aggiunto nel 1862, quando, alla corte piemontese del neo Regno d'Italia, sopraggiunsero due comuni omonimi. Si mandò infatti avanti un'operazione volta alla revisione dei nomi dei comuni che rappresentavano casi di omonimia con altri del Regno. Con Regio Decreto n. 825 del 14 settembre 1862, si decise di distinguere il nostro comune da uno lombardo. Il nostro fu rinominato in "Scano Montiferro" - in riferimento al massiccio vulcano dominante precedentemente citato - ed il secondo in "Scano al Brembo", comune che dal 1928 si trova inglobato a quello di Valbrembo (BG). Vediamo che anche in Abruzzo si trova una leggera variante del nome nel comune di "Scanno" (AQ).