Quello coordinato da Ridolfi non fu il primo manuale dell'architetto uscito in Italia. Nel 1830 ad esempio venne pubblicato a cura di Antonio Ascona il Manuale dell'architetto, dell'ingegnere e del capomastro, criticato da alcuni contemporanei perchà impreciso e eccessivamente dipendente da analoghe opere straniere[2]. Un altro Manuale dell'architetto venne curato Daniele Donghi per UTET e uscà nel 1925[3]; organizzato per schede a loro volta ripartite in numerosi volumi[4] era considerato piuttosto farraginoso da vari utilizzatori[5].

Prima della disponibilità a basso costo di connessioni ad Internet e di supporti digitali ad alta capacità come i CD il possesso di un adeguato manuale era un requisito quasi indispensabile per ogni studio di architettura. Il prezzo di questi manuali era perà elevato - nel 1962 ad esempio il manuale dell'architetto di Ridolfi valeva circa 18.000 lire, cioà circa 1/3 dello stipendio di un professore - cosà che spesso venivano comperati a rate dai giovani professionisti.[6]




Zevi - Il Nuovissimo Manuale Dell Architetto.pdf