Lorenza Ellena: Memorie su MAAC

26/09/2013 15:26

LORENZA ELLENA

Gentilissima Flavia, mi chiamo Lorenza Ellena e ho sentito di scriverLe dopo aver conosciuto il suo sito ed in particolare il libro "Gli incontri di MAAC" che Lei ha scritto con la Dottoressa M.Antonietta Aveni Casucci. E' solo da qualche giorno che ne sono venuta a conoscenza e mi ha emozionato davvero moltissimo.
Ma ... faccio un piccolo flash back per piegarLe i motivi che mi hanno spinta a scriverLe. Ho 58 anni e sono fisioterapista; sposata con due figlie, Elisa, 30 e Chiara 25. Da due anni ho lasciato l'Asl di Chivasso (To) presso la quale ho diretto in qualità di coordinatore capo-sala il servizio di riabilitazione ambulatoriale ed ospedaliero per dodici anni, dopo i precedenti venticinque lavorati presso l'Ospedale Maria Vittoria di Torino. Sono giunta alla fisioterapia dopo la laurea in Pedagogia
con indirizzo psicologico ottenuta presso l'Università di Torino. Qui ebbi modo di conoscere ed avere come docenti di Psicologia 1 il Professor Alessandro Marco Maderna e la carissima M. Antonietta. Era l'anno accademico 72-73. Dopo alcune lezioni iniziali del prof. Maderna aderii con altri studenti del corso ad un progetto di lavoro che egli lanciò come sfida in aula. Portammo avanti un lavoro presso la Casa di Riposo dell'O.N.P.I (Opera Nazionale Pensionatid'Italia), un istituto con circa trecento ospiti. Io conducevo il gruppo musicale tre pomeriggi la settimana. Alla fine dei tre anni, nei quali Maderna aveva fatto da supervisore a tutta l'attività, eravamo riusciti ad ottenere, dopo aver condotto delle interviste mirate agli ospiti stessi sulle loro necessità e bisogni, di avere da parte della Direzione dei locali dove tutti gli ospiti che lo desideravano potevano svolgere delle attività quotidiane sia maschili che femminili. Le porte dei saloni delle feste erano sempre aperte (le suore prima le tenevano chiuse a chiave), e venivano frequentate con delle ospiti che facevano concerti al pianoforte. Al termine del mio percorso universitario venni a conoscenza da Sandro e M. Antonietta della Scuola di Fisioterapia, Associazione "La Nostra Famiglia" di Bosisio Parini dove essi conducevano le lezioni di Psicologia. Io mi ero resa conto dal programma che essi mi avevano dato della scuola che quello era il mio desiderio. Avevo bisogno di trovare una professione che non fosse soggetta a tutte le tendenze "politiche" di quegli anni, qualcosa che fosse controllabile e quantificabile senza ombra di dubbio... Inoltre vivevo un clima di frustrazione in casa. I miei genitori volevano che andassi a lavorare come impiegata nell'azienda di famiglia, cosa che io avevo anche provato per dimostrare loro che non era la mia strada, ma senza alcun risultato. In diverse occasioni potei contare sul sostegno dei miei due docenti Sandro e M. Antonietta, i quali in prima persona ebbero modo di incontrare entrambi i miei genitori nel giorno in cui dovevo sostenere le prove attitudinali a Bosisio Parini per accedere al corso di fisioterapia. Mi obbligarono, dall'autostrada a telefonare a casa di M. Antonietta a Milano per anticipare la nostra venuta poiché li ritenevano responsabili della mia scelta. Maria Antonietta ebbe l'idea di far presenziare all'incontro anche Sandro. Ascoltarono pazienti le rimostranze che soprattutto mia madre sosteneva e terminate queste fecero presente quanto fosse necessario da parte loro cambiare rotta sul comportamento nei miei confronti. Dovevano permettermi di fare delle scelte consapevoli ed anche poter cambiare lavoro. Ci salutammo ed io andai a sostenere le prove con l'animo completamente sotto sopra per quella sfuriata subita dopo sulla Piazza Grandi di Milano ancora sotto la casa di M. Antonietta... superai le prove e grazie anche ad una lettera indirizzata da Sandro e M.Antonietta alla Direttrice della Scuola, dottoressa Giaele Spreafico, potei usufruire dell'internato nel Centro di Bosisio dove potei lavorare come educatrice con i bambini portatori di handicap durante tutto il primo anno, in cambio di vitto e alloggio. Visto che i miei erano contrari alla mia scelta volevo potermi mantenere senza l'aiuto loro. E così feci. Questo è solo uno dei tanti momenti di aiuto ricevuti da entrambi.

Quando qualche anno fa trovai con le mie ricerche il sito di "MAAC" ne restai molto colpita... Nei giorni scorsi inoltre, sono venuta a conoscenza della chiusura del Centro Maderna tramite la newsletter cui ero iscritta, con mio sommo rincrescimento. Ci tenevo tantissimo a recuperare il filo iniziale da cui ero partita nella mia formazione. Ha avuto un'importanza basilare tutto ciò che vissi negli anni dell'università a Torino. Ho sempre portato nel cuore l'immagine e la "presenza" di queste due personalità uniche che ho avuto la fortuna di conoscere. Sia nelle corsie dell'ospedale che nell'ambulatorio, la condizione della persona anziana è sempre stata oggetto della mia attenzione attraverso mille piccoli modi concreti che la quotidianità mi metteva davanti.

Il mio cammino personale ha imboccato da alcuni anni nuove vie e nuovi studi, soprattutto dopo la partenza da qui di mio padre avvenuta nel 2003. E la cosa incredibile è stata quella di constatare come il punto iniziale di un cerchio termini sempre con il ricongiungersi con il suo corrispettivo finale. Sono partita affascinata dalla psicologia e dalla mente umana per trovarmi dopo aver curato per anni il "soma" ad approfondire e vivere attraverso delle esperienze profonde uniche quello che sussiste nei piani superiori, l'Oltre... l'Altra Dimensione... La sofferenza per la partenza di mio padre Nicola mi mise alla ricerca di "canali" possibili per poterlo ritrovare, per poter ancora dialogare con la sua anima... Ma di tutto questo nuovo capitolo della mia vita... chissà se avremo modo di parlarne insieme, allorché avessimo l'opportunità di conoscerci. Le confesso che sarebbe mio grande desiderio poiché lei "mi unisce" ancora alla nostra comune grande M. Antonietta.

Ora termino questa mia lunghissima lettera e mi scuso per essere stata forse un poco prolissa. Ho ritenuto tuttavia mettere in comunione con lei quanto vissuto affinché potesse comprendere quanto felice sia stata, attraverso di Lei e del suo libro, aver ritrovato M. Antonietta e conoscere la Sua persona. La ringrazio infinitamente per la pazienza e l'attenzione che mi ha accordato. Le lascio anche la mia mail : " brandizzo55@gmail.com" Buona vita per tutto ciò che desidera.

Lorenza Ellena

P.S. Sono in febbrile attesa di ricevere il suo libro che ovviamente ho già ordinato sul sito " www.ilmiolibro.it"