ASPI ARCHIVIO STORICO DELLA PSICOLOGIA
Maria Antonietta Aveni Casucci
Modena, 14 Maggio 1932 – Erba (Como) , 31 Agosto 2011
Biografia
Maria Antonietta Casucci – che dal matrimonio con Silvano Aveni manterrà sempre il doppio cognome – si laurea in lettere nel 1960 all'Università degli studi di Torino. Nel 1962 ottiene l'abilitazione e insegna per alcuni anni nelle scuole medie e superiori. Nel 1966 inizia a frequentare l'Istituto di psicologia della Facoltà di medicina e chirurgia di Milano, quando è direttore Marcello Cesa-Bianchi. Nel novembre 1968 presenta domanda di ammissione alla Scuola di specializzazione in psicologia, diretta da Cesare Musatti, e nel 1971 consegue la specializzazione in psicologia clinica e sociale, con una tesi su I bisogni degli anziani negli anni Settanta, avendo come relatori Cesa-Bianchi, Musatti e Alessandro Marco Maderna.
Continua l'attività di studio e di ricerca, in Italia e all'estero, in vari ambiti applicativi della psicologia scientifica, partecipando a ricerche interdisciplinari ed effettuando diversi studi nel campo della psicologia dello sviluppo (senescenza e senilità).
Nel 1972 viene incaricata dell'insegnamento di psicologia dello sviluppo presso la Facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Milano, mantenendo questo incarico fino al 1975, quando vince una borsa di studio triennale grazie a una convenzione tra l'Istituto di psicologia milanese e l'Istituto nazionale di riposo e cura per gli anziani di Ancona (INRCA).
Nel 1974-75 viene incaricata dell'insegnamento di psicologia ai corsi di medicina dell'Ente universitario della Lombardia orientale di Brescia (EULO). Nel medesimo anno accademico viene nominata direttrice della Sezione di gerontologia sociale dell'Istituto di psicologia della Facoltà di medicina di Milano e l'anno successivo ottiene per incarico l'insegnamento di psicologia generale, diventando nel 1979 assistente ordinario e, nel 1981, professore associato di psicologia.
La sua attività didattica si estende tuttavia anche fuori dalle università, sul territorio, fra gli studenti della Lombardia, del Piemonte, della Liguria e del Veneto, con i quali opera sul campo per la sensibilizzazione, la programmazione e l'istituzione di servizi sanitari e sociali aperti.
Una parte della sua attività di ricerca scientifica è documentata dalle pubblicazioni comparse su riviste specializzate italiane e straniere, e ha nella maggior parte dei casi carattere di interdisciplinarità biologica, fisiopatologica, psicologica e sociale. Particolare rilievo hanno, dal 1967 in poi, le sue ricerche sui problemi sanitari e psicologici delle persone anziane, i cui risultati costituiscono la base conoscitiva per l'istituzione di servizi sanitari e sociali aperti di carattere pionieristico (hospital day, centri di geriatria preventiva, di riabilitazione e di assistenza domiciliare). La validità dei risultati raggiunti attraverso queste ricerche induce molte amministrazioni comunali e provinciali dell'alta Italia e le Regioni Lombardia e Piemonte a richiedere la sua collaborazione per lo studio e la programmazione di moderni servizi di assistenza medica e sociale: rispettivamente nel 1970 e nel 1973 inizia a collaborare con l'Assessorato e la ripartizione ai servizi sociali dell'amministrazione comunale di Milano e con l'Assessorato ai servizi sociali della Regione Lombardia per la preparazione della legge n. 16 sugli "Interventi a favore delle persone anziane" e per l'elaborazione successiva del regolamento di attuazione e la definizione degli standard dei servizi.
Dotata di una particolare sensibilità a cogliere la rilevanza e il significato esistenziale della dimensione sociale, conduce i suoi studi e le sue ricerche con il proposito di tradurne i risultati in consigli utili per i pazienti e in suggerimenti e proposte presentati agli organismi politici e amministrativi, finalizzati a prevenire per quanto possibile le sofferenze fisiche e morali degli anziani, a realizzare programmi di recupero e di riabilitazione.
È anche autrice di alcune opere monografiche, tra cui Psicologia e gerontologia (Milano, Claire, 1984); La cultura ritrovata (Milano, Franco Angeli, 1986); Psicogerontologia e ciclo di vita (Milano, Mursia, 1992).
Nel 1993 un ictus la costringe alla disabilità motoria. Poco prima della morte, nel 2011, pubblica, in collaborazione con Flavia Albani e con una presentazione di Marcello Cesa-Bianchi, il volume autobiografico Gli incontri di Maac. Ricordi, episodi e personaggi storici. Poesie e racconti. Nascita della prima Legge Regionale italiana a favore degli anziani.
Paola Bianchi e Paola Zocchi
10/04/2014
https://www.aspi.unimib.it/collections/entity/detail/28/
Il fondo Maria Antonietta Aveni Casucci
Soggetto produttore
L’Archivio di Maria Antonietta Aveni Casucci, docente e direttrice della sezione di gerontologia dell’Istituto di psicologia dell’Università degli studi di Milano, è stato donato dal figlio Andrea Aveni nel febbraio 2012 al Centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana dell’Università Milano-Bicocca.
Il materiale era collocato in 20 scatoloni e i documenti cartacei e fotografici si trovavano per lo più sparsi, a volte riuniti in cartellette di cartoncino colorato o in plastica, generalmente molto in disordine. Dal momento che le carte non presentavano dunque alcuna organizzazione conferita in origine dal produttore o a posteriori dagli eredi, si è reso necessario organizzare la documentazione in alcune serie fondamentali per individuare e descrivere i contenuti: 1) Corrispondenza (1970-2005); 2) Documenti personali (1960-2004; 3) Scritti scientifici, pubblicazioni, materiale informativo di lavoro (1968-1996); 4) Attività di insegnamento (1968-1998); 5) Attività professionale presso istituzioni diverse / Consulenze (1969-2005); 6) Convegni e congressi (1970-1997); 7) Raccolta di articoli di giornale e riviste di settore (1957-1997); 8) Scritti e pubblicazioni di altri (1956-2003); 9) Fotografie (1960-1982).
Questo intervento sulle carte di Maria Antonietta Aveni Casucci – realizzato grazie a una convenzione con la Soprintendenza archivistica per la Lombardia – ha permesso di rilevare l’importanza e l’interesse di alcuni materiali. Ci si riferisce in particolare alla documentazione relativa alla duratura e proficua collaborazione della studiosa con i servizi sociali del Comune di Milano – oltre che di altri comuni del nord Italia – in materia di assistenza, cura e “intrattenimento” degli anziani. Si vedano, ad esempio, le relazioni e le pubblicazioni riguardanti le iniziative proposte nell’ambito del progetto “Milano per voi”: nel 1978, quando l’Assessorato alla cultura e allo spettacolo del Comune di Milano propose ai cittadini 60 corsi sui grandi temi della cultura di ogni tempo e di ogni paese, ad Aveni Casucci venne assegnato l’incarico, nell’ambito dei corsi di medicina, di organizzare incontri sul tema della psicologia dell’anziano. In seguito a tale positiva esperienza venne formato un gruppo di lavoro guidato da Aveni Casucci per conto dell’Assessorato ai servizi sociali della Regione Lombardia, allo scopo di elaborare il progetto di realizzazione dell’Università della terza età.
Ben documentata è anche la partecipazione assidua di Aveni Casucci a convegni e congressi di geriatria e psicologia degli anziani, oltre che la sua attività di insegnamento presso l’Istituto di psicologia della Facoltà di medicina e chirurgia di Milano. Fu inoltre chiamata a tenere diversi corsi di formazione per operatori socio-sanitari, quali infermieri professionali e assistenti sociali: a testimonianza di questa sua attività rimangono in archivio i programmi dei corsi e le dispense di alcune lezioni.
Un notevole interesse riveste anche la raccolta, conservata nel fondo, di pubblicazioni e scritti scientifici realizzati dalla stessa Aveni Casucci, spesso in collaborazione con altri colleghi, tra cui soprattutto il professore Alessandro Marco Maderna, ed anche le numerose relazioni compilate dalla professoressa nell’ambito della sua attività di consulenza presso i servizi socio-sanitari degli enti locali, in particolare del Comune di Milano e della Regione Lombardia.
Di minor consistenza è invece la corrispondenza, costituita principalmente da comunicazioni istituzionali, lettere di colleghi, biglietti d’auguri, poche missive di carattere personale. Tali materiali non sono tuttavia consultabili per motivi di privacy.
Il patrimonio fotografico, costituito da 167 fototipi, documenta momenti dell’attività professionale della gerontologa. In particolare sono testimoniate alcune attività da lei promosse nel campo dell’assistenza agli anziani; tra queste la visita alla redazione de “Il Giorno” e l’inaugurazione del centro ricreativo di via Ricordi a Milano, alla presenza del sindaco Carlo Tognoli.
L’archivio, attualmente conservato in 95 faldoni, copre un arco cronologico compreso tra il 1956 e il 2005.
Insieme alle carte, infine, è pervenuto all’Università di Milano-Bicocca anche il fondo librario della psicologa, catalogato dalla Biblioteca di ateneo e accessibile al pubblico attraverso l’opac.
Paola Bianchi e Daniela Scala
14/10/2015