La Giornata dello Screening Visivo 2023
In questo mese di ottobre, nella nostra scuola, si è svolta una significativa occasione di prevenzione della vista. Grazie a Serena Trefiletti e Roberto Gambirasio dell’Ottica Ceroni, 250 studenti dai 5 ai 12 anni hanno potuto scoprire se la loro vista necessitava di una correzione. Noi del Diario della Scuola, abbiamo incontrato Serena e Roberto e abbiamo fatto loro alcune domande per approfondire questa iniziativa.
Che cos'è lo screening visivo?
Quando si parla di screening, si parla prevalentemente di prevenzione, quindi di fare dei controlli, non su poche persone, ma in questo caso, su tanti ragazzi, in modo tale da riuscire a evidenziare o a trovare delle problematiche visive, che magari non sono state rintracciate prima.
Perché promuovere questo screening visivo nelle scuole?
Perché crediamo che sia importante fare prevenzione! infatti, in alcune occasioni ci vengono a trovare in negozio, persone, ragazzi, bambini ai quali riscontriamo delle problematiche visive importanti e non se ne sono mai accorti prima. Promuovere questa iniziativa significa fare il bene di queste persone. Prima si trovano i problemi visivi, prima si possono risolvere.
Perché è importante la prevenzione?
Come dicevamo, perché è importante trovare eventuali problemi alla vista il prima possibile. Crediamo che se un bambino vede bene riesce comunque ad apprendere meglio e a scuola sicuramente non avrà difficoltà, ad esempio, non avrà problemi a guardare alla LIM o alla lavagna. Se un bambino ha dei problemi visivi, questi incidono molto sull'apprendimento scolastico, fa fatica a seguire la lezione, a casa fa fatica a fare i compiti e quindi la prevenzione e lo screening nelle scuole sono pensati per portare questi miglioramenti.
Andate anche negli altri paesi?
Questo servizio lo abbiamo fatto solo per l'istituto comprensivo Enea Talpino per le scuola di Nembro e Selvino.
Lo fate gratuitamente o siete pagati?
Veniamo gratuitamente, l’idea che ci ha spinto a fare tutto questo ci è venuta quando i nostri figli frequentavano le scuole di primo grado, infatti, ci siamo accorti che tanti ragazzi avevano difetti visivi non corretti e allora ci siamo offerti per fare gli screening nelle scuole in modo da creare la cultura della prevenzione. Ci piace pensare che la prevenzione debba essere fatta il prima possibile.
Abbiamo visto delle attrezzature molto sofisticate, come funzionano? E cosa sono in grado di leggere nell'occhio umano?
Le strumentazioni che utilizziamo per fare questi screening sono anche quelle che abbiamo in negozio. Uno strumento si chiama autorefrattometro e grazie a lui, riusciamo a capire se l’occhio ha dei problemi legati vista; l’altro strumento è un proiettore che, proiettando delle lettere, ci permette di capire quanto l’occhio riesce a vedere e quindi, se si ha bisogno di occhiali. Il nostro compito è solo quello di evidenziare se ci sono dei problemi visivi. Il resto, l’analisi visiva con le lenti correttive, si fa in negozio. Lo screening è capire se il mio occhio funziona bene, oppure se è un occhio più debole rispetto al normale.
Dopo lo screening visivo quanti studenti vengono da voi perché hanno bisogno degli occhiali?
Noi diamo l’indicazione tecnica, poi prima di ricorrere agli occhiali, il ragazzo ha bisogno di fare una visita più approfondita dall’oculista o dall’ottico optometrista. Il nostro compito non è quello di vendere occhiali è quello di dire ai genitori se c’è un problema visivo.
Vi piace il vostro lavoro? Perché avete scelto di fare questo lavoro?
Ci piace il nostro lavoro, questa attività fondata dai miei genitori ha ormai 50 anni. Io fin da quando ero bambina sono sempre stata nel negozio di famiglia e mi sono appassionata molto al mondo dell'ottica. Poi, anche se all'inizio ho fatto un percorso di studi diverso, anche frequentando l’università, ho deciso che comunque questa era la mia strada. Ecco che ho iniziato a frequentare la scuola di ottica e poi ho iniziato a lavorare con i miei genitori. E' un lavoro che mi piace tantissimo perché c'è sia l’aspetto della salute, mi piace pensare che riesco ad aiutare gli altri a vedere bene e c'è poi l’aspetto del contatto con il cliente che porta a costruire le relazioni umane. Ad esempio, quando dai un consiglio sulla scelta della montatura e questo viene accettato, è una grande soddisfazione perché significa che si è creato un rapporto di fiducia.
Lo consigliereste a un giovane che deve decidere il suo lavoro per il futuro?
È un lavoro che noi consigliamo vivamente perché ti permette di aiutare le persone a vedere e a stare meglio, quindi ti dà molte soddisfazioni, c’è sia l'importante aspetto medico, paramedico, sia l’aspetto estetico legato al fashion della scelta della montatura, questa doppia caratteristica, lo rende un lavoro bellissimo che dà tante soddisfazioni. Pensiamo che una persona che vede meglio, vive meglio sia nell'ambiente lavorativo sia nell'ambiente sociale.
Quale è il percorso di studi che bisogna fare per diventare un ottico specializzato
Ci sono due percorsi: il primo percorso inizia dopo le scuole medie, si frequenta una scuola ad indirizzo tecnico della durata di 5 anni di studi che porta a conseguire il diploma di ottico. Oppure, un altro percorso, è dopo le scuole secondarie di secondo grado, si sceglie una facoltà universitaria che si chiama optometria: è una specializzazione che permette di imparare a eseguire gli esami della vista, è un percorso più strutturato che da tante soddisfazioni.
Tornerete l'anno prossimo?
Torneremo volentieri l’anno prossimo, pensiamo che un'iniziativa simile, che si svolge nelle scuole, sia importante è da un grande aiuto ai ragazzi.
Ringraziamo Serena e Roberto per la loro professionalità e simpatia, per averci regalato questa grande opportunità dello screening visivo e di averci fatto fare nuove esperienze anche con i loro strumenti con cui lavorano ogni giorno, grazie mille.
La redazione:
C.G 3B - M.F., M.R., 1D - A.H. 1A
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