L'ultima volta che siamo stati bambini

Anno: 2023.

Durata: 90 minuti.

Regia: Claudio Bisio.

Soggetto: Fabio Bartolomei (romanzo omonimo).

Sceneggiatura: Fabio Bonifacci, Claudio Bisio.

Zona ambientazione: Roma.

Nel 1943, Roma è sotto la dittatura fascista. Durante l'estate, quattro bambini stringono amicizia e passano le loro giornate giocando alla guerra: Italo, figlio di un federale fascista; Cosimo, che vive con il nonno con il fratello minore; Vanda, un'orfana che vive in convento; e Riccardo, i cui genitori sono ebrei.
Un giorno, per ordine del governo, gli ebrei romani sono deportati, incluso Riccardo e la sua famiglia. Quando gli amici scoprono la sua scomparsa, vengono vagamente a sapere che gli ebrei sono stati portati in Germania e decidono di andare a liberarlo, seguendo a piedi i binari ferroviari. Sulle loro tracce si dirigono Vittorio, il fratello maggiore di Italo, e Suor Agnese, una suora particolarmente affezionata a Vanda.
I gruppi vivono diverse avventure e approfondiscono i loro rapporti: Italo vuole essere un perfetto fascista dopo essere stato umiliato dal padre a favore di Vittorio, Vanda rivela di aver accettato la proposta di Riccardo di essere adottata dalla sua famiglia prima che venissero deportati e Cosimo soffre per la perdita della madre e l'esilio del padre, allontanato per aver insultato il Duce.
I bambini scoprono gli orrori del conflitto quando si imbattono in alcuni cadaveri uccisi dai soldati e accettano di uccidere e cucinare il loro galletto portafortuna, rubato in precedenza, per sfamare una famiglia ridotta alla povertà.
Vittorio e Agnese, a un certo punto del viaggio, sono costretti a vestirsi con abiti civili, ma vengono scoperti da alcuni soldati che li scambiano per sovversivi e minacciano di giustiziarli. Italo, Vanda e Cosimo, incrociando l'esecuzione, riescono a salvare i due chiarendo l'equivoco.
Vittorio e Italo si riappacificano e tutti si preparano a prendere un treno per tornare a Roma.
In stazione si ferma un convoglio che deve portare gli ebrei ai campi e Italo decide di salirci sopra spacciandosi per un bambino ebreo, così da andare a liberare Riccardo, su incoraggiamento degli amici.
La voce fuori campo di Vanda racconta che Riccardo era già morto quando i tre erano partiti da Roma per salvarlo, e lo stesso destino toccherà a Italo, sebbene la data del suo decesso non sarà mai resa nota in quanto non era schedato.
Nel presente Vanda e Cosimo, ormai anziani e sposati, portano la loro nipote nella stessa stazione da cui Italo era partito, affermando che si tratta del posto in cui "sono stati bambini l'ultima volta".

[rif. Wikipedia]