La linea del fiume

Anno: 1976.

Durata: 105 minuti.

Regia: Aldo Scavarda.

Soggetto: Jacques Remy.

Sceneggiatura:

Sceneggiatura: Aldo Scavarda, Massimo Dallamano.

Zona ambientazione: Roma, Londra, Parigi.

Giacomo, piccolo ebreo di otto anni, sfugge per caso alla razzia che nella notte del 16 ottobre 1943 i tedeschi compiono nel ghetto di Roma. La madre e gli altri parenti vengono deportati. Rimasto solo, Giacomo progetta di raggiungere il padre, che lavora alla BBC di Londra. Col coraggio dell'incoscienza il ragazzo intraprende un viaggio che sarà costellato d'incognite, di rischi, di avventure, d'incontri e conoscenze di vario genere. Riesce a superare la linea gotica e poi il confine con la Francia, aiutato da partigiani, borsari neri e altra strana gente.
A Parigi viene arrestato dalla Gestapo, assieme a un medico ebreo che lo ha aiutato. Ma con astuzia riesce a giocare i tedeschi e a fuggire. Arriva sulla costa della Normandia.
Al di là del mare c'è l'Inghilterra, c'è suo padre... Anche l'ultimo ostacolo viene superato dopo lo sbarco delle truppe alleate, e Giacomo è a Londra, in una sala di registrazione della BBC. Suo padre è là: solo un vetro separa ormai, e per poco, i due, che a gesti e sguardi esprimono la felicità di essersi ritrovati.

[rif. Archivio del cinema italiano]