Lunedì 1 febbraio
La nostra meravigliosa Contessa, dopo 6.000 miglia necessita di un refitting.
In questi giorni Davide ha chiesto altri preventivi e reperito info sui vari cantieri della zona, oggi però andiamo in un cantiere, lo Slepway, gestito da un italiano, anche lui Roberto, molto carino che ci tratta davvero bene e venerdi' la nostra madame uscirà dall'acqua per le manutenzioni necessarie.
I costi dei materiali qui ad Antigua sono a dir poco esorbitanti e stiamo cercando ogni possibile stategia per trovare al minor prezzo tutto ciò che ci serve.
Lasciando lo Slepway abbiamo la fortuna che proprio in quel momento è in arrivo un rower dell'Atlantic Chellenge (ricordate.....alla Gomera vi abbiamo raccontato di questi atleti che si accingevano ad attraversare l'oceano a remi ed ora vorremmo intervistarli pure all'arrivo).
Davvero emozionate e coinvolgente l'arrivo di questi atleti dopo 53 giorni di navigazione
Martedì 2 febbraio
Gigi si sveglia all'alba e chiede un passaggio al dinghy che porta le briosches e va ad English Harbour poi con un bus andrà a S. John capitale dell'isola. Io e Davide dopo una bella colazione pensavamo ad una camminata nei dintorni, saliamo sul gommone e a nostra insaputa vediamo che sta per arrivare un altro rowers dell'Atlantic Challenge. Sono tre giovani ragazze inglesi; è sempre emozionante vedere l'arrivo di questi coraggiosi atleti.
Poi ci incamminiamo per un trail che porta a Shirley Heights antica fortezza fortificata verso la fine dell'ottocento, fu utilizzata come vedetta militare, si trova in una posizione con vista mozzafiato su English Harbour, in altri tempi era un luogo di incontro per ballare a ritmo delle steel band e di musica reggae dal vivo, purtroppo o per fortuna non incontriamo anima viva e ci godiamo il silenzio, la bella passeggiata, e il panorama davvero spettacolare sulla baia di English e Falmouth Harbour.
vista sulle baie di Enghish e Falmouth harbour
vista su green island.....credo
Shirley Eights
galeon bay dove è ormeggiata Carisma
trail nella foresta per raggiungere Shirley Eights
Al rientro ci tocca un bel bagno e andiamo alla ricerca di un relitto dove Davide fa immersioni per curiosare un po', io mi limito a nuotare e guardare con la maschera i numerosi pesci colarati e il fondale che non è male, ma io credo ci sia di meglio. Ogni giorno pero' vedo una tartaruga.
spiaggia di galeon bay
carisma ormeggiata a Galeon bay
Mercoledi 3 febbraio
Al mattino con calma ci trasferiamo da Galeon Bay a English Harbour sempre all'ancora, trattasi di dieci minuti di navigazione a motore, semplicemente ci avviciniamo per questioni pratiche: fare spese, connettersi alle varie wifi che abbiamo individuato e domani, dovendo andare al mattino presto a St. John's, per alcuni acquisti di materiali per il cantiere e per visitare la capitale, siamo comodi e vicini al bus.
Ecco il comodo ormeggio di Carisma in fondo alla baia di English Harbour
Giovedì 4 febbraio
Partenza all'alba per la capitale con un bus. Qui tutti guidano come dei pazzi e calcolando che si guida all'inglese il viaggio è davvero avventuroso su piccoli bus che corrono velocissimi. Saint Jhon's è situata a nord-ovest dell'isola, nella parte interna di una bella baia protetta. E' il principale centro economico e commerciale di tutta l'isola. Certamente in questi tempi e senza musica questi luoghi hanno un altro sapore, comunque vi è molto degrado e trascuratezza e anche le maggiori attrazioni a noi sembrano davvero tanto fatiscenti e malgestite, perfino la cattedrale da tutti decantata; personalmente riesco solo a godere di questa popolazione accogliente, sorridente e molto diponibile.
casette tipiche molto graziose-prefabbricati in legno molto colorate
fogne a cielo aperto
cattedrale di saint John's
Venerdi 5 febbraio
Alaggio di carisma al mattino verso le 9:00, per il suo refitting.
Il cantiere ha inizio
Ci svegliamo al mattino presto, verso le sette per godere di un poco di frescura mattutina e riposare nelle ore più calde del giorno. Diciamo che con calma lavoriamo qualche ora poi mangiamo e riposiamo poi riprendiamo e rimangiamo e ririposiamo, con tranquillità e con piacere nonostante la calura che è spossante e rende il lavoro un poco più faticoso.
Io e Gigi ci dedichiamo per lo più alla pittura sotto la stretta sorveglianza e supervisione del capitano, che invece deve pensare a tantissimi lavori vedi nota tecnica di Davide.
la barca prima dell'inizio dei lavori
stesi dopo la prima mattinata di lavoro- relax pomeridiano
NOTA TECNICA DI DAVIDE
In questa nota tecnica riassumo i lavori eseguiti in cantiere allo Slipway di English Harbour Antigua. Oltre alla classica pulizia dell'opera viva con carteggio e 3 mani di antivegetativa autolevigante (sfortunatamente non abbiamo trovato il bianco e quindi il fondo rosso si confonde con la linea del galleggiamento) sono stati fatti degli aggiustamenti alla boccola superiore dell'asse timone che si era usurata nei 49 anni di vita. Lo zinco dell'asse elica era totalmente consumato ed è stato sostituito con degli zinchi lentoidali invece che il tronco cono che non era possibile reperire. Ho anche pensato di fare arrivare una spedizione dall'europa con tutto il materiale adatto ma i rischi che non arrivasse in tempo e i costi di importazione vertiginosi mi hanno fatto desistere. Ho installato un secondo pin di agganci dell'autopilota Simrad che avevo usato con il pin dell'altro pilota Raymarine e si era deformato. C 'è stato poi il reincollaggio della doga in teak del pozzetto per la terza volta. Questa volta con un intero tubo da 300ml di Sikaflex e con l'agrappante come primer, vediamo se durerà !? Un lavoro fatto professionalmente da Gigi e Monica è stato quello di grattare i legni di bordo e dare l'olio per proteggerli dai raggi solari e dalle intemperie (tutto il capo di banda e le doghe del pozzetto tralasciando i tientibene della tuga che verranno sostituiti ). Sono state smontate e ingrassate le valvole Blake del bagno che ormai erano durissime da azionare per l'indurimento del grasso e la formazione di ossidi. La lista prosegue con la sostituzione del voltmetro di controllo dello stato delle batterie; quello vecchio si era starato irrimediabilmente ed è stato sostituito con uno digitale al costo 45 EC (easy dollar). Come ultima cosa abbiamo acquistato un pannello solare di ½ metro quadro della potenza di 100W per fare funzionare il frigo quando saremo in baia all'ancora. Questo è stato regalato alla barca da parte di Monica.
secondo piolo autopilota Simrad
cablaggio pannello solare
il calcagno non sostiene più il timone grazie alla boccola in nylon
revisione delle tre valvole Blake del bagno
pulizia e trattamento doghe teak pozzet
boccola nylon per spessorare sostegno asse timone
nuovo pannello e voltmetro digitale
incollaggio doga teak con sikaflex
sostituzione zinchi asse elica
La vita di cantiere, seppur ambiente prettamente maschile, a me piace, la barca è sospesa nel vuoto, e già la dimensione è molto diversa dal solito, sconsigliato fare un tuffo.... per esempio. E' ovviamente ferma, ma il nostro corpo, anzi il nostro cervello inizialmente deve riadattarsi e quindi altre sensazioni.
In cantiere si conoscono tutte le persone che ci lavorano e non sono poche.
Il proprietario dello Sleepway è Roberto, un intraprendente ragazzo di origini Italiane, ma con cittadinanza Antiguana molto genitle e professionale, ha apportanto grandi cambiamenti nell'organizzazione e nella gestione del cantiere in poco tempo, di lavoro ne ha davvero molto da fare, ma ha le idee chiare e determinazione, siamo certi che lo Slipway in pochi anni vedrà i frutti della nuova gestione di Roberto e di tutti i suoi collaboratori.
Ci siamo trovati bene e con affetto e simpatia li salutiamo: Ndiom e il collega dell'ufficio amministrazione, persone di grande disponibilità e competenza, Fire, (lo vedete bene nei video e foto) tecnico specializzato all'alaggio e movimentazione imbarcazioni, simpatico Junior, figlio di Fire, un altro Junior forse Gianmario e tutti gli altri di cui non conosco i nomi che ci hanno accolto e coadiuvato nei nostri lavori.
Per noi italiani è sicuramente un buon punto di riferimento qui ad Antigua.
eccoci tutti all'opera
eccola Carisma dopo il refitting
varo
In cantiere abbiamo conosciuto i vicini di casa, una coppia di anziani signorotti americani, pure loro accoglienti, ci invitano spesso per un aperitivo sulla loro barca (buon vino rosso, birra e pure ottimo rum). Bob and Sharyn sono davvero classici americani, lui, ingegniere civile ci racconta della sua vita lavorativa 8 giorni su sette, 30 ore al giorno che gli hanno fruttato moltissime proprietà. Ci racconta anche tante storie: di anunnaki, delle proprietà delle foglie d'olivo, di fraking e delle risorse naturali della loro Pensilvennia, delle sue navigazioni tra reef, onde di nove metri e ormeggi senza motore. Lei insegnante di francese, gran bella donna colta ed elegante, mi ricordava moltissimo una cara amica, Donatella, ho trascorso con lei piacevoli momenti di relax.
Ci sono anche tantissimi piccoli merli dagli occhi gialli molto curiosi e golosi delle nostre briciole.
Bob and Sharyn
mago merlino
Quindi da sabato 6 fino a lunedi 15 febbraio siamo in cantiere, per lo più lavoriamo, ma ognuno di noi intrattiene un po' di vita sociale con i vari personaggi del cantiere.
Ci rilassiamo domenica 13 febbraio con una piacevole passeggiata che da English Harbour ci riporta a Falmouth passando per Nelson's Dockyard National Park, fino alla spiaggia di Pigeon.
ingresso di English Harbour (non facilmente visibile dal mare)
galleon beach
piccola goletta
galeon beach e lo slipway
bella vista sullo slipway
interno del national park
vista sulla baia di Falmouth Harbour
Dopo il varo, lunedì 16 febbraio, torniamo a Falmouth Harbour, Carisma riprende il mare per un paio di miglia soltanto. Diamo fonda a Falmouth Harbour vicino a Roberto Coconut, ve lo ricordate? il ragazzo trentino che da anni passa qui l'inverno sulla sua barca, Full Moon?
video dei reef all'ingresso di Falmouth
Full Moon, la barca di Roberto
Gigi e Davide in missione su Full Moon
tramonto dal nostro ancoraggio
E finalmente siamo in vacanza! Il giorno seguente ci incamminiamo alla ricerca dei Caraibi, quelli fuori delle rotte turistiche, addentrandoci un poco nella rain forest sperando di trovare una bella spiaggia Caraibica.
vegetazione nella rain forest
sentiero sul tratto costiero
L'abbiamo trovata! Rendezvous bay, selvaggia spiaggia circondata da magrovie, abbiamo incontrato solo una guida local che accompagnava una famigliola inglese. Tanta bellezza, ovviamente ci godiamo una bel bagnetto perchè qui il sole è feroce e il caldo spossante. Dura la vita in questo anno sabbatico.
Ma eccola la classica spiaggia Caraibica che troviamo dopo un paio d'ore di cammino, è Carlisle Bay! Qui c'è un bel resort e il paese che circonda la baia è molto semplice. Rientriamo in autostop fino alla stada principale e poi col bus percorrendo the Fig Tree Drive, strada della foresta, Fig vuol dire babana nella lingua locale. Questa strada è caratteristica per ricchezza di alberi da frutta come guava, mango, albero del pane, banano, papaya, ananas e palme da cocco. Mi spiace quasi dirlo, ma purtroppo i local (così si usa dire della geste e dei prodotti del luogo) sono molto sporchi e poco organizzati e camminando fuori dai percorsi turistici troviamo molta sporcizia (non esiste raccolta differenziata e tutto viene bruciato all'aria aperta. Che peccato!!
piccola casetta local
scorze di cocco
17 febbraio
Ultimo giorno per Gigi e allora facciamo l'ultima passeggiata insieme sulle colline nei dintorni da dove dovremmo godere di una bella vista sulla Baia di Falmouth Harbour.
granchio di terra, bella foto di Gigi
vista su Falmouth Harbour ...... e in pochi minuti arriva uno squall
Carisma c'è ed è la più piccola come quasi sempre
18 febbraio
Oggi Gigi rientra in Italia dopo 2 mesi e 21 giorni, si alza prestissimo, passa Roberto a prenderlo col suo tender così può espletare tutte le procedure per la sua partenza prevista stasera alle ore 20:00 (ceck-in e covid test). Noi lo raggiungiamo verso le 10:30 all'Antigua Yacht Club, dove siamo arrivati dopo la traversata, insieme ci rechiamo alla dogana per regolarizzare lo sbarco dalla lista equipaggio e, dopo aver pranzato insieme, lo accompagniamo al bus. Un affettuoso abbraccio e lo vediamo partire con l'auspicio che quest'esperienza sia stata per lui un momento di crescita e confronto, consapevole dell' opportunità di aver potuto vivere una grande avventura, in un piccolo spazio, in un ambiente maestoso.
19 febbraio
Oggi Davide deve sistemare il tender, che da alcuni giorni ha una piccola perdita che cerca di riparare per la terza volta, quindi rispetteremo i tempi di asciugatura del mastice e non scenderemo a terra. Sistemiamo la barca, bucato, revisionato quattro dei sette winch e pubblicato il diario con buona parte dei video.
20 febbraio
Decidiamo di fermarci ancora un giorno per aspettare una giovane ragazza inglese dei rematori Jasmine Harrison, che arriva in mattinata. Batte il record della più giovane che ha attraversato in solitaria in 70 giorni. L'avevamo conosciuta ed intervistata alla Gomera, arriva molto dimagrita e stanca, ma con tanta grinta e felicità.
Foto e video
i due rematori solitari in relax Jasmine and Grant
in allestimento
21-22 febbraio
Si riprende il mare, resteremo ad Antigua ancora un po', ma andiamo a Green Island e poi a Barbuda e dopo a St. Martin e successivamente alle Bahamas dove arriverà Pepo, passando per Dominica e Cuba. Questo il programma di massima, vento permettendo! Con calma partiamo verso le dieci
Arrivamo a Green Island alle 13:11 per spostarsi a NE di sole 11 miglia, percorrendone 18 in 3 ore e 11 minuti. Faticosa navigazione di bolina con vento tra i 15 e i 20 nodi e 2,20 metri d'onda.
VIDEO nav green island and catamarano
Difficile l'ingresso per i numerosi reef presenti e trovare la pass tra le barriere coralline.
Diamo fondo in una bella baia tra spiagge selvaggie, poche barche, tantissime tartarughe che curiose ci osservano sbucando qua e là sullo sfondo foresta di mangrovie, agavi e cactus.
Al mattino appena svegli ci tuffiamo e una tartaruga sbuca proprio sotto di me, grande e bellissima, riesco a nuotare con lei alcuni minuti, due pesciotti le stanno attaccati al ventre, ma che bello!
Sulla spiaggia invece fervono i preparativi di un party, parrebbe: gazebo, sedie e sdraio di super lusso, camerieri e guardie del corpo, arriva una sola damigella che scende a terra su passerella retrattile con corrimano, fa una passeggiata col telefono e poco dopo se ne va....chissà se arriverà qualcuno per pranzo!
controllo di Carisma a distanza
Carisma al tramonto
Davide nella foresta
23-24-25 febbraio
Ci godiamo la tranquillità di questo posto nuotiamo e riposiamo prima di ritornare a Saint John alla Custom per i documenti di uscita da Antigua, in verità pensavamo di farli a Barbuda, ma avere info sicure è praticamente impossibile e non ci si può fidare di nessuno, quindi abbiamo deciso di andare in città e verificare (molti da Barbuda hanno dovuto rientrare ad Antigua). Siamo in buona compagnia, è arrivato Roberto il 23 e il 24 Silvia e Pippo, due ragazzi come me, originari di Rimini, amici di Roberto, anche loro da anni trascorrono l'inverno qui su un bel catamarano. Ceniamo spesso insieme, ognuno prepara qualcosa e si mangia sulla barca più spaziosa, quindi sul catamarano, la loro opsitalità è davvero impeccabile. Trascorriamo piacevoli serate insieme.
ecco il quartetto
26 febbraio
Svegli all'alba, dobbiamo attraversare la baia e percorrere circa due miglia per raggiungere Ledfatt Cove, a nord di Nonsuch bay, prestando sempre molta attenzione ai reef, non sempre visibili e molto insidiosi. Alle nove ancoriamo e col dinghy ci apprestiamo ad atterrare per il ritorno in città, oltre alla dogana d'uscita, dobbiamo fare gas e in po' si spesa.
Carisma all'ancora nei pressi della villa del nostro ex- premier Berlusconi.
le modeste dimore della baia
Dobbiamo comunque fare un chilometro a piedi prima di raggiungere un bus e ci coglie un bello squall strada facendo.
Il viaggio come sempre allucinante, bus da rottamare e strada in rifacimento totalmente dissestata, meglio 2 metri d'onda, l'autista che strimpella e saluta tutti, parla al telefonino, conta i soldi, chiacchiera con tutti; davvero d'altri tempi e di un altro mondo!
Trovare gli uffici, come qualsiasi altro luogo è sempre complicato, prima ti mandano di quà poi di là, prima sù e poi giù, un po' avanti e un pochetto indietro; partiamo armati di tanta pazienza.
Parrebbe che si possa fare l'uscita anche a Barbuda, dopo averci consegnato un documento, da non perdere assolutamente, cerchiamo il bus per la stazione del gas e per il supermercato.
Non vi sono certezze e orari neppure per riempire la bombola del gas, ma la fortuna ci assiste e dopo una ragionevole attesa a piedi ci rechiamo a far la spesa. Carichi come degli asini aspettiamo il bus per il rientro e inizia l'avventura.
I bus non ci hanno mai deluso, anzi, si fermano ovunque, sono economici, ti portano a destinazione anche se fuori dal loro tragitto, fantastici! tranne oggi che siamo carichi e dopo un'attesa di più di un'ora ci incamminiamo a piedi per raggiungere la strada principale dove Konstantin, il pizzaiolo macedone ci dà un passaggio fino alla stazione di S.John, da dove, fortunatamente riusciamo a prendere l'ultimo bus per Willikis, il nostro paesello.
abile autista cassiere on the road
Sufficientemente stanchi, sulla strada che porta al pontile dove abbiamo lasciato il gommone, io vedo sulla riva opposta a quella dove avevamo ancorato, un altro albero e penso: ”è arrivata una barca di fronte a noi”, ma non vedo il nostro di albero. Davide ha già capito tutto o meglio ha riconosciuto l'albero, era il nostro!!!!! Io debbo arriva al molo per capire che la nostra barca ha arato (significa che l'ancora non ha tenuto e il vento l'ha spostata di un centinaio di metri verso le mangrovie, dove il fondale è meno di un metro incagliandosi nel fango) Attimi di terrore!!!
NOTA TECNICA DI DAVIDE
Felici e contenti attraversiamo la baia e ritorniamo a casa, le tartarughe e gli amici ci aspettano, la giornata in città è stata intensa.
27 febbraio
Ci riposiamo e nel pomeriggio andiamo a terra per una passeggiata e riusciamo a completare l'avventuroso giro dell'isola Green, fortunatamente, godendoci un bel tramonto.
Arriviamo col buio soddisfatti della bella scarpinata i nostri amici iniziavano a preoccuparsi.
28 febbraio
Tanti auguri a Gaia che non riesco a raggiungere perchè non abbiamo più connessione, ma che ricordo con affetto. Il mio regalo per te Gaia è una settimana alle Azzorre a giugno.