[..] e quando miro in cielo arder le stelle;

dico fra me pensando:

— A che tante facelle?

che fa l’aria infinita, e quel profondo

infinito seren? che vuol dir questa

solitudine immensa? ed io che sono? —

Cosí meco ragiono: e della stanza

smisurata e superba,

e dell’innumerabile famiglia;