PUNTI DI INTERESSE:
Museo etnografico Urzulei
Il Museo Etnografico 'Andalas de Memoria'
Un affascinante viaggio nel passato ripercorrendo la memoria.
Nel centro storico di Urzulei, presso l'antico rione di Lorischina, con le 17 casette del museo ''Andalas de Memoria'' riportate alla vita, l'atmosfera è quella d'altri tempi. In un attimo, passeggiando tra le vie acciottolate, la sensazione è quella di vivere la vita dei nostri avi e la percezione è quella di sentire gli stessi profumi di allora. Tutti gli oggetti sono originali.
La visita guidata è di circa un'ora e ripercorre varie tappe tra cui:
Sa domu de sa tessidora, - Sa domu de contacciu - Sa domu de su fattorgiu -- Sa cogina ‘e forru- Sa posta - Su sabatteri- Sa domu de Orrosa Seda- Su mulinu antigu - S'arbieri - Su mangasinu - S'iscola - S'ufficiu - S'ambulatoriu - Carabineris - Sa domu de su massaiu - Sa domu de su pastore - Sa domu de su costume.
Accesso su prenotazione. Ticket 5 euro.
A richiesta la visita può essere completata con visita/partecipazione a laboratori di antiche arti: lavorazione asfodelo e costume sardo. Sono inoltre possibili deli tuor archeologici.
Informazioni:
Indirizzo: Via Risorgimento, 08040 Urzulei NU
Stazione dell’arte - museo d’arte contemporanea
La Stazione dell’arte è un museo d’arte contemporanea dedicato all’opera di Maria Lai. Inaugurato nel 2006, in seguito a una donazione da parte dell’artista di un corpus di oltre centoquaranta opere, il museo sorge nei locali dell’ex stazione ferroviaria, posta a valle del paese. La scelta del luogo ben si presta a comunicare uno degli intenti più cari del lavoro dell’artista, ovvero quello di avvicinare l’arte alla gente. La stazione, infatti, comunemente percepita come luogo di partenze e di arrivi, di incontri, di rapporti umani che si ritrovano e si separano, si trasforma nella cornice ideale in cui ospitare le opere che Maria Lai ha lasciato in eredità al suo paese natale.
Aperto con orario continuato dal martedì alla domenica dalle 9:00 alle 19:30 - Lunedì chiuso
Informazioni:
Indirizzo: S.P. 11 ex Stazione Ferroviaria - Ulassai, Nuoro (NU)
Telefono: +39 0782 787055
E-mail: stazionedellarte@tiscali.it
Grotta Su Marmuri Ulassai
Le grotte di Su Marmuri (dal sardo "grotte di marmo") si trovano nel territorio del comune di Ulassai e devono il loro nome al particolare colore e aspetto morfologico.
Opere naturali di inestimabile valore artistico, le grotte di Su Marmuri sono considerate tra le più importanti d'Europa e si estendono per oltre 850 metri visibili con picchi di altezza di ben 70 metri.
La Cooperativa "Su Bullicciu", gestore delle grotte di Ulassai, vi guiderà alla scoperta di questo affascinante patrimonio artistico e culturale, oggi meta turistica dell'intera Vallata del Pardu.
Chi sceglie di visitare le grotte di Su Marmuri ha poi la possibilità di fermarsi al ristorante Su Bullicciu, tappa obbligata per coloro che desiderano assaporare la cucina del territorio in un paesaggio naturalistico sempre sorprendente e indimenticabile.
Informazioni:
Indirizzo: Piazzale Grotte Su Murmuri -08040 Ulassai, Nuoro
Telefono: +39 0782 79859
E-mail: grottasumarmuri@tiscali.it
Nuraghe serbissi
In cima a un ‘tacco’ ogliastrino, nella parte centro-orientale della Sardegna, sorge uno delle costruzioni meglio conservate e più caratterizzanti della civiltà nuragica.
Farai un viaggio nel tempo in mezzo a gole, dirupi e falesie coperte di macchia mediterranea, passando per la Scala di san Giorgio a arrivando in cima al Taccu di Osini, altopiano a quasi mille metri d’altezza, che sovrasta il paese - distante otto chilometri - e domina l’Ogliastra. Qui su, dopo un breve tratto a piedi, a circa mille metri d’altitudine, troverai il nuraghe Serbissi, abitato tra Bronzo antico e recente (XVII-X secolo a.C.), un luogo dove storia millenaria e bellezze naturali si incontrano in un connubio perfetto. Le architetture, raro esempio di complesso nuragico ad alta quota, torreggiano in una panoramica rocca calcarea dalle ripide pareti, cui si poggiano adattandosi con un’insolita tecnica a terrazzamenti. La struttura, in ottimo stato, è composta da nuraghe a quattro torri, villaggio, grotta, due tombe di giganti e, vicino, altri due nuraghi monotorre.
Da lontano, ti colpirà la sagoma slanciata del mastio centrale, realizzato con filari regolari di blocchi e alto, oggi, più di sei metri. Mentre, da vicino, ti incuriosirà la tessitura curata della muratura. La camera al piano terra è integra con copertura a tholos (falsa cupola), quella superiore, a pianta ovale, è pavimentata a lastre di pietra. Una cinta muraria collega mastio e le altre tre torri. Anche qui troverai ambienti intatti: la torre nord-est presenta camera inferiore a tholos e una stanza superiore con focolare, nella torre a ovest troverai una camera con sei feritoie. Gli ingressi delle torri si affacciano su un cortile-corridoio con pavimento a selciato. Attorno al nuraghe riconoscerai otto capanne di forma circolare in pietra e argilla, pavimentate con ciottoli: qui potrai soffermarti a immaginare la vita quotidiana e i misteriosi riti dei popoli nuragici. A fianco noterai una grotta carsica con due ingressi, forse era usata come magazzino per derrate alimentari. Sopra, nella piana di Troculu, troverai due tombe di giganti, una a filari con stele centinata, e i nuraghi monotorre di Sanu e Orruttu, forse un tempo inclusi in un villaggio.
Nel tour archeologico noterai lo splendore del Taccu di Osini. La leggenda racconta che, durante uno viaggio nei paesi della diocesi, san Giorgio vescovo giunse ai piedi dell’altopiano, da aggirare o scalare. Recitò una preghiera e aprì un angusto varco fra le pareti calcaree e dolomitiche: da qui il nome del monumento naturale, la suggestiva Scala (o gola) di san Giorgio, cui è dedicata anche una chiesa campestre. Non perderti anche una visita alla ‘Osini storica’, paese fantasma abbandonato dopo l’alluvione del 1951 e rifondato un chilometro più a nord.
Informazioni:
Indirizzo: SS 198 - 08040 Osini - località Serra Serbissi
Cell. +39 329 7643343 - +39 320 4960927 - +39 328 7623515
Ente gestore: Società Cooperativa Archeo Taccu a.r.l.
E-mail: archeotaccu@gmail.com
Sito web: http://www.archeotaccu.it
Facebook: https://it-it.facebook.com/archeotaccuosini
Cantina Jerzu Antichi Poderi -visite guidate e degustazioni
Tour guidato della cantina fra gli antichi locali con racconto della storia della sua fondazione e del suo fondatore. Attraverserete la cantina "orizzontale" con i vasi vinari in cemento e percorrendo le scale si raggiungono la tinaia e la barriccaia dove il vino si affina; un tuffo nella cultura del nuovo spazio museale e per finire al punto vendita, per la degustazione dei vini e l'assaggio di prodotti tipici del territorio Ogliastra in un continuum di sensazioni, profumi e sapori. Durata:45 minuti circa la "Selezione" - 1 ora circa la "Fondatore"
Lingue straniere: inglese, spagnolo.
Indirizzo: Via Umberto I, n°1 - 08044 JERZU - Sardegna - Italia -
Tel: +39 0782 70028 - Fax +39 0782 71105 -
Mail: info@jerzuantichipoderi.it
Web: www.jerzuantichipoderi.it
Gairo vecchio
Quello di Gairo Vecchio è probabilmente il paese fantasma più famoso della Sardegna, la cui storia difficile e travagliata rende questo antico borgo abbandonato ancora più suggestivo ed affascinante.
La sua storia inizia verso la fine dell’Ottocento, con i violenti nubifragi che provocano diverse frane e smottamenti, e continua fino alla grande alluvione del 1951 che distrugge irreparabilmente la maggior parte del centro. Viene allora presa la decisione di ricostruire altrove l'abitato, ma non si trova l’accordo sul luogo dove edificare il nuovo centro e così Gairo si divide in tre: Gairo Sant’Elena, Gairo Taquisara e Gairo Cardedu.
Gairo Vecchio continua ad attirare i tanti turisti che amano i percorsi alternativi e le sue stradine strette, tortuose e desolate conservano un fascino rimasto intatto nel tempo. Nel borgo rurale, tra le case in pietra e il paesaggio tipico dell’entroterra sardo, regna il silenzio assoluto e può essere considerato l’emblema della forza della natura.
Visita libera
Bosco Santa Barbara
Un parco che offre tantissime varietà di piante, tra le più importanti troviamo quelle di quercie da sughero e di leccio, anche secolari e custodite in grande numero nel cuore del parco. Il parco di Santa Barbara di Villagrande custodisce anche una cospicua varietà di piante aromatiche quali ad esempio il timo ed il rosmarino selvatico, ma anche piante officinali, come la genziana e la digitale, che il visitatore può benissimo ammirare e apprezzarne i profumi. Inoltre sono presenti diverse fonti di acqua naturale e ruscelli che percorrono praticamente tutto il parco, con una vastissima e ricchissima macchia mediterranea composta principalmente da piante come mirto e corbezzolo.
Oltre alla bellissima natura tipicamente endemica della Sardegna, all'interno del parco troviamo anche siti archeologici e di interesse come tombe dei giganti e pozzi sacri, ed inoltre anche una piccola chiesa, la Chiesa campestre di Santa Barbara che ogni anno viene omaggiata dagli abitanti del paese di Villagrande Strisaili con feste e canti che si svolgono all'interno del parco. Al confine del parco sono presenti anche un'area giochi per i bambini, un piccolo campo da calcio, panchine in tutte le vie del parco e due locali bar-ristorante.
Visita libera
Golgo
La vertiginosa altezza di 270 metri fa di su Sterru, la voragine a una campata più profonda d’Europa. Generatosi nel cuore dell’altopiano del Golgo (400 metri di altitudine), all’interno del territorio di Baunei, l’abisso è un luogo denso di richiami, misteri e antiche leggende, da brividi sulla pelle: si diceva fosse tana di un serpente (su scultone), la cui minaccia fu allontanata con la costruzione (XVII secolo) della vicina chiesa di san Pietro. In realtà, la cavità è habitat del mite geotritone sardo, anfibio ambientatosi qui, al quale fanno compagnia il ragno porrohomma e alcuni crostacei terrestri. In principio fu ritenuto un vulcano (nelle carte topografiche compariva come ‘Cratere vecchio’) e profondo 100-150 metri, ma la sua esplorazione completa (1957) ha svelato l’enorme abisso carsico creato da fenomeni erosivi. Sterru significa, infatti, sia ‘discesa’ che ‘scavo’, un termine comune ad altri toponimi ogliastrini e barbaricini. Oggi è esplorato solo da speleologi esperti.
La voragine si apre all’improvviso sull’altopiano, a 13 chilometri dall’abitato di Baunei. L’imboccatura dell’inghiottitoio è fatta di rocce scure basaltiche, la parte interna di pietre calcaree bianche. Il diametro è di 25 metri che diventano 40 sul fondo. È raggiungibile a piedi attraverso un paesaggio affascinante: colate laviche sul calcare, felci e lecci ammantati di muschio e piccoli stagni (piscinas). È un museo a cielo aperto: pozzi per celebrare riti ancestrali, domus de Janas, che attestano al Neolitico la presenza umana, tombe di giganti e quasi venti complessi nuragici, posti come sentinelle agli accessi della valle. Una complessa rete di fortificazione costruita dal 1500 a.C. in poi: l’impressione è di passeggiare nella preistoria.
Dal Golgo si accede alla foresta del Bacu Canale e a Pedra Longa, pinnacolo di 128 metri a picco sul mare. Con un trekking di tre chilometri e mezzo, si raggiunge l’incanto di Cala Goloritzè. Mentre con un percorso un più lungo, dalla chiesetta di san Pietro si arriva a codula di Sisine, valle calcarea con alte pareti e boschi di lecci centenari, che conduce alla splendida spiaggia di Cala Sisine.
Grotta del fico
La grotta del Fico sono delle grotte litoranee situate nel territorio del comune di Baunei nella parte orientale della Sardegna; più precisamente tra le spiagge di cala Mariolu e cala Biriala. Le grotte in passato erano frequentate dalla foca monaca, gli ultimi avvistamenti risalgono agli anni '80.
Informazioni:
https://www.grottadelfico.it/
Telefono: 333 963 4349 - 389 0643429 - +39 389 8206439