Da che è iniziata la campagna elettorale si parla molto delle terme di Acqui e dell’acqua termale. Questo è un bene. Forse se ne è parlato troppo poco in passato, quando si pensava che Acqui e le sue Terme fossero un binomio inscindibile e che il comparto termale sarebbe stato per sempre la forza motrice dell’economia acquese. Non è stato cosi! Da qualche tempo l’attività si è ridotta fino alla sua definitiva chiusura.
Tutto è cominciato con la privatizzazione della società pubblica di riferimento del settore; con riguardo a quel procedimento, alcuni più di altri si sono dedicati alla ricerca del colpevole. In realtà se si dovesse scrivere un romanzo, con la dovuta attenzione, quel periodo ne verrebbe fuori come nei migliori racconti gialli, dove i colpevoli sono più di uno; quando si parla di corresponsabilità i più agili sono subito pronti a sminuire il proprio ruolo ed accentuare quello di altri, secondo il noto ragionamento: “lui è peggio di me”. Esercizio vano ed inutile. Noi preferiamo agire sulla situazione attuale e ricercare le possibili soluzioni.
Questa di oggi è una dimostrazione esemplificativa dell’utilizzo dell’acqua termale di Acqui. Acqua di particolare pregio, le cui componenti hanno proprietà curative. L’utilizzo sanitario-curativo della nostra acqua avviene attraverso l’unione di essa con l’argilla, lasciando poi al tempo ed al suo scorrere, il compito di amalgamare un prodotto “IL FANGO TERMALE”, che viene applicato sul corpo dei pazienti.
La performance artistica che avete visto ne è una dimostrazione plastica. In realtà il fango termale viene preparato dal fanghino ed applicato dall’operatore professionale. Oggi il fango non viene prodotto né tantomeno applicato nonostante la richiesta degli storici fruitori, perché l’acqua termale è in concessione ad un imprenditore che periodicamente ci comunica che ritiene più conveniente non usarla.
Come e con quale esito si uscirà da questa impasse sarà storia dei prossimi mesi e protagonisti saranno il sindaco ed i suoi collaboratori. Perché una cosa è certa, per quanto ci riguarda: dell’acqua termale si parlerà molto nei prossimi mesi, e noi ci impegneremo fino all’ultima risorsa.
La dimostrazione di oggi vuole segnalare due cose: dalle bocche di piazza della bollente sgorga acqua che è già pubblica e quindi, almeno quella, è già degli acquesi e forse, come molti hanno prospettato, si potrebbe pensare di nuovo ad un utilizzo di essa.
Il messaggio del centro sinistra acquese è questo:
L’acqua termale di Acqui deve tornare ad essere fonte di benessere degli acquesi.