Assicoop Modena&Ferrara, una società che svolge attività di agenzia di assicurazione della rete distributiva di UnipolSai Assicurazioni, possiede una collezione di opere d’arte comprendente più di 900 pezzi tra disegni, quadri e sculture di artisti modenesi e ferraresi. Guidati dai nostri insegnanti, abbiamo avuto la possibilità di visitare la collezione e di incontrare Milo Pacchioni, presidente di Assicoop Modena&Ferrara, a cui abbiamo rivolto alcune domande per saperne di più su questa importante realtà del collezionismo privato d’impresa della nostra città.

Da dove nasce l’idea e la volontà di collezionare e raccogliere opere d’arte?

Il progetto è nato intorno al 2002, quando si è deciso di arredare gli uffici della direzione con un po’ di quadri, visto che sembravano spogli. La decisione di comprare quadri di artisti modenesi di fine ‘800 e inizio ‘900, come Giovanni Muzzioli, Giuseppe Graziosi e Gaetano Bellei, è la diretta conseguenza di una passione artistica, oltre che dell’intenzione di fornire un contributo allo sviluppo della cultura del territorio e al chiarimento della sua storia artistica.

Ci può approfondire in particolare quest’ultimo aspetto?

Per quanto riguarda il rapporto fondamentale collezione d’arte - territorio è importante, ad esempio, ricordare la testimonianza figurativa della città nei secoli passati che queste opere offrono.  Basti osservare, nella sala dedicata alla rappresentazione di Modena, due dipinti come “Porta Bologna a Modena” e “Porta San Francesco a Modena”, entrambi di Achille Boschi ed entrambi raffiguranti le mura della città che costeggiavano i Viali prima della metà dell’Ottocento e abbattute verso la fine del secolo per motivi di carattere economico e sanitario. Sono trascrizioni di due stampe fotografiche dei Fratelli Bozzetti in cui all’ essenzialità dell’obiettivo fotografico, l’artista sostituisce la ricerca di effetti pittoreschi, non perdendo di vista comunque l’affidabilità della raffigurazione.

Come la Collezione influisce sulla storia e sull'identità del territorio in cui opera UnipolSai?

Per quanto riguarda la condivisione di questi beni culturali, ci siamo posti il problema di come rendere il più possibile fruibile la Collezione e abbiamo iniziato a fare mostre collaborando sia con enti pubblici del territorio che con privati e ad aprire gli uffici al pubblico almeno una volta all’anno, la domenica mattina. Il vero problema che si è manifestato riguarda l’impossibilità di creare un percorso unitario dei quadri perché, avendoli acquistati per decorare gli uffici, lì sono locati. In questo modo il pubblico in visita ha d’altra parte modo di entrare in contatto con una situazione lavorativa precisa, e con corrispondenti specifiche problematiche di allestimento. Dal 2013 ai pittori modenesi si sono poi aggiunti i ferraresi ed è allora nato un progetto di scambio di opere a prestito gratuito per permetterne l’esposizione in varie mostre e musei di Ferrara. Ad esempio, da tre anni ormai è stato stipulato un accordo con i musei statali ferraresi di prestito di opere. In questo genere di iniziative sono coinvolti, oltre che diversi enti e musei, anche centri di ricerca e studio, desiderosi di poter creare una connessione tra musica, scrittura e pittura.

Come vengono acquistate le opere?

All’inizio, abbiamo trovato le opere un po’ ovunque: in un primo tempo le abbiamo acquistate presso antiquari. Il passo successivo è stato quello della partecipazione a varie aste e, quando la nostra attività ha cominciato ad essere conosciuta, alcuni privati ci hanno contattato per proporci la vendita dei loro quadri. Diverse richieste di vendita partono anche dai pittori stessi e, infine, riceviamo delle segnalazioni anche da storici dell’arte che conoscono gli archivi di opere o semplicemente da appassionati interessati alla vendita.

I vostri obiettivi futuri?

Per quanto riguarda i nostri obiettivi futuri abbiamo intenzione di ampliare la sezione della collezione che riguarda la città di Ferrara e i suoi artisti. La sezione ferrarese, nata nel 2011, è meno vasta di quella modenese anche se Ferrara, nel Novecento, è una città comunque viva dal punto di vista culturale, e proprio per questo le opere di alcuni suoi artisti sono più costose. Fra le nostre acquisizioni più importanti a riguardo sono sicuramente da considerare alcuni cartoni preparatori di Achille Funi esposti alla recente mostra dedicata all’artista ferrarese a Palazzo dei Diamanti.

Sono ormai più di vent’anni che lei è presidente del progetto collezionistico di Assicoop Modena & Ferrara. Qual è l'evento più insolito a cui ha mai assistito?

La domanda mi fa riflettere sul tema, fondamentale, del rapporto arte - illusione e riguarda il nudo di ragazza dormiente dello scultore di Spilamberto Ivo Soli. La scultura fa parte di una serie di nudi femminili di stile arcaizzante, immersi in atmosfere un po’ sospese e fuori dal tempo, e mi ricordo che quando l’opera venne spostata qualche tempo fa per una mostra presso il Museo Civico, in via Vittorio Veneto, mentre la stavamo scaricando, una signora vedendola esclamò: “Oh, Dio, un morto!” scambiandola, appunto, per il cadavere di una ragazza»

Sara Nunziatini, Micaela Esposito, Giacomo Andreoli, Riccardo Zanetti, Andrea Dallari, Tommaso Menabue