ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA ACSI SACROFANO
CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE
E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE
La ASD ACSI SACROFANO si impegna a garantire un ambiente sicuro, rispettoso e inclusivo per tutti gli associati e tesserati, soprattutto verso i minori e gli adulti vulnerabili. Sono destinatari del presente Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione dell’ASD ACSI SACROFANO tutti gli associati e tesserati, istruttori, allenatori, tecnici, dirigenti e collaboratori che a qualsiasi titolo, livello e qualifica prendono parte alle attività dell’Associazione,
I soggetti sopra indicati sono obbligati al rispetto del Codice di condotta e del Modello Organizzativo dell’Associazione, che accettano integralmente prendendone visione, e sono responsabili, soprattutto se coinvolti nella preparazione atletica e nella crescita dei giovani atleti e ginnaste, della creazione di un ambiente sano, rispettoso, equo e privo di qualsiasi forma di abuso, violenza e discriminazione, ma anche positivo, sicuro e stimolante per la pratica sportiva.
A tal fine ognuno, è chiamato a dare il buon esempio e ad essere un modello per tutti gli associati, tesserati, allievi e allieve dell’Associazione.
E’ importante sottolineare che è un diritto fondamentale di ogni associato e tesserato di essere trattato con rispetto e dignità, nonché di essere tutelato da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione: il diritto alla salute e al benessere psico-fisico di ciascuno costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.
Non sono consentite discriminazioni di alcun genere, che siano basate su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o altro.
Sono vietate tutte quelle condotte integranti abuso psicologico, abuso fisico, molestia sessuale, abuso sessuale, negligenza, incuria, bullismo o cyberbullismo o comportamenti discriminatori, come descritti nel Modello Organizzativo e di controllo dell’attività sportiva adottato dall’Associazione.
Il presente Codice di Condotta stabilisce pertanto obblighi, divieti, standard di condotta e buone pratiche finalizzate:
- al rispetto dei principi di lealtà, probità e correttezza;
- all’educazione, alla formazione e allo svolgimento di una pratica sportiva sana;
- alla piena consapevolezza degli associati/tesserati dei propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele;
- alla creazione di un ambiente sano, sicuro e inclusivo che garantisca la dignità, l’uguaglianza, l’equità e il rispetto dei diritti di associati/tesserati, in particolare se minori, senza discriminazioni di alcun tipo.
- a rapporti improntati sulla cortesia, sulla gentilezza e il rispetto, evitando linguaggio offensivo, comportamenti intimidatori o abusivi;
- al rispetto delle opinioni di tutti, custodendo un ambiente in cui ci si senta liberi di esprimere preoccupazioni o segnalare comportamenti inappropriati;
- alla valorizzazione delle diversità e all’inclusione attraverso lo sport;
- alla promozione del pieno sviluppo della persona-atleta, in particolare se minore;
- alla promozione da parte di dirigenti e tecnici del benessere dell’atleta;
- alla partecipazione di tutti all’attività sportiva secondo le rispettive aspirazioni, potenzialità, capacità e specificità;
- alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di abuso, violenza, discriminazione, molestia o qualsiasi forma di danno..
NORME DI CONDOTTA GENERALI
Chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo, associato o meno, alle attività dell’ASD ACSI SACROFANO, corsi, allenamenti, gare ed eventi sportivi, ha l’obbligo di:
1) adottare condotte non discriminatorie, evitando qualsiasi atteggiamento inappropriato fondato su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o altro;
2) astenersi dall’adottare condotte quali: colpire, assalire fisicamente un’altra persona o abusarne fisicamente o psicologicamente;
3) evitare atteggiamenti nei confronti di altri che, anche sotto il profilo psicologico, possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
4) agire con comportamenti che siano sempre di esempio positivo, specialmente per i minori;
5) astenersi dal porre in essere relazioni con minori che possano essere in qualche modo considerate di natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;
6) usare un linguaggio consono, evitando suggerimenti, o consigli, che possano risultare offensivi o abusivi;
7) comportarsi in maniera consona al ruolo svolto evitando condotte inappropriate o sessualmente provocanti;
8) astenersi dallo stabilire o intrattenere contatti con minori utilizzando strumenti di comunicazione online personali (email, chat, social network, etc.) che esulino da quelli strettamente funzionali all’attività istituzionale.
9) perseguire il rispetto dei principi indicati nel presente documento, evitando di tollerare o partecipare a comportamenti di altri soggetti che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza;
10) astenersi dall’organizzare momenti conviviali non istituzionali con atleti minorenni, salvo il consenso di almeno uno di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale;
11) agire in modo da tutelare la sfera emotiva del minore, evitando di assumere comportamenti che possano far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
12) evitare di discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altri.
Doveri e obblighi di associati e tesserati
Sono doveri e obblighi a carico di tutti gli associati e tesserati:
1) comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntate al rispetto nei confronti degli altri associati/tesserati;
2) conoscere e rispettare il Modello Organizzativo dell’Associazione;
3) mantenere comportamenti rispettosi verso Istruttori, Allenatori, Tecnici, Dirigenti, Giudici di Gara e i volontari durante le attività sportive, allenamenti e competizioni, accettando le decisioni delle autorità competenti in modo leale ed educato;
4) astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
5) garantire la sicurezza e la salute degli altri associati/tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
6) impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri associati e tesserati nei percorsi educativi e formativi;
7) indossare obbligatoriamente in maniera decorosa divisa e abbigliamento dell’Associazione per allenamenti e competizioni;
8) impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
9) instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale e i soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero loro delegati;
10) prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
11) affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
12) collaborare con gli altri associati e tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni, individuali o collettivi;
13) segnalare senza indugio al Responsabile Safeguarding situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
Doveri e obblighi di dirigenti sportivi, tecnici e collaboratori
Fermo restando i requisiti di selezione previsti dal Modello organizzativo per la scelta di tecnici, istruttori e allenatori dell’Associazione, con particolare riferimento alle attività rivolte ai minori per i quali è d’obbligo la presentazione del certificato penale del casellario giudiziale, oltre al rispetto di quanto indicato per associati e tesserati, sono doveri ed obblighi specifici di collaboratori, compresi operatori sanitari, e dirigenti:
1) rispettare e tutelare i diritti, la dignità e il valore di tutti gli atleti coinvolti, indipendentemente dalla loro età, razza, colore della pelle, origine etnica, nazionale o sociale, sesso, disabilità, lingua, religione, opinione politica, stato sociale, orientamento sessuale o qualsiasi altra ragione. All’istruttore/allenatore si richiede un comportamento civile e antidiscriminatorio teso a non ignorare, facilitare o anche collaborare tacitamente in attività che implicano un’ingiusta discriminazione nei confronti degli atleti;
2) attenersi alle regole in tutte le fasi delle attività per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
3) incoraggiare e promuovere il fair play, la disciplina, la correttezza, il rispetto degli avversari e lo spirito di squadra dentro e fuori dal campo di gara;
4) incoraggiate associati, tesserati e, in caso di minori coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, a segnalare eventuali preoccupazioni o incidenti e ad avere un dialogo costante con l'organizzazione sportiva per facilitare la condivisione di informazioni cruciali sia per la protezione di minori che per favorire interventi tempestivi in caso di situazioni problematiche;
5) incentivare al rispetto dei principi fondamentali di non discriminazione e non violenza da parte di tutti i partecipanti alla vita dell’Associazione in contesti di allenamento, gara, trasferta, condivisione di spazi comuni e in ogni occasione di convivialità;
6) non assumere o tollerare comportamenti o linguaggi offensivi nei confronti degli atleti, genitori, direttori di gara, membri dello staff o qualsiasi altro soggetto coinvolto nelle attività;
7) non tollerare o partecipare a comportamenti dei minori che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza fisica e/o mentale;
8) sostenere i valori dello sport, educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive degli atleti;
9) sostenere e applaudire sempre gli sforzi dei giovani atleti e valorizzarli a prescindere dai risultati sul campo, promuovendo la cultura del lavoro e del divertimento;
10) trasmettere serenità, entusiasmo e passione;
11) agire per la rimozione degli ostacoli che impediscano la partecipazione alle attività o che impediscano la promozione del benessere dell’atleta, in particolare se minore, e dello sviluppo psico-fisico dello stesso secondo le relative aspirazioni, potenzialità, capacità e specificità;
12) contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati, in particolare se minori, educare al rispetto, all’impegno e alla collaborazione;
13) aggiornarsi costantemente sulle conoscenze necessarie per adempiere al meglio alle mansioni assegnate e sul tema della tutela dei minori: conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
14) conoscere e rispettare il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva, considerare il benessere, la sicurezza e il divertimento di tutti gli atleti al di sopra ogni altra cosa;
15) combattere e prevenire qualsiasi forma di bullismo tra i minori;
16) ascoltare i bisogni, le richieste, le preoccupazioni di tutti gli atleti;
17) sensibilizzare sulla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi, impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo e segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari di atleti e ginnaste loro affidati;
18) non umiliare o sminuire gli atleti o i loro sforzi durante una gara o una sessione di allenamento;
19) non agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare un minore, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
20) astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti di associati e tesserati, specie se minori;
21) promuovere un rapporto tra associati/tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pregiudizio, pericolo, timore o disagio;
22) non sfruttare un minore per un tornaconto personale o economico;
23) dichiarare eventuali cause di incompatibilità e conflitti di interesse riscontrati al Responsabile Safeguarding;
24) non avere atteggiamenti nei confronti dei minori che, anche sotto il profilo psicologico, possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
25) interrompere senza indugio ogni contatto con l’atleta minore qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, ricorrendo al supporto del Responsabile Safeguarding;
26) non impegnarsi in attività sessuali o avere un rapporto sessuale con gli atleti di età inferiore ai 18 anni e non fare commenti sessualmente allusivi mostrando un comportamento sempre rispettoso e discreto;
27) non avere relazioni con minori che possano essere in qualche modo considerate di sfruttamento, maltrattamento o abuso;
28) non consentire giochi, frasi, atteggiamenti sessualmente provocatori o inappropriati;
29) garantire che tutte le attività siano adatte alle capacità, all’età, alla maturità fisica ed emotiva, all’esperienza e all’abilità degli atleti, in particolare degli allievi minorenni;
30) lavorare insieme agli altri componenti dello staff per tutelare e promuovere gli interessi e il benessere di ogni atleta;
31) comunicare e condividere con l’atleta minore gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte almeno uno di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;
32) non compiere mai azioni che possano essere percepite come abusi fisici e non infliggere punizioni o castighi che possano essere ricondotti ad un abuso fisico;
33) intessere relazioni proficue con i genitori degli atleti al fine di fare squadra per la crescita e la tutela dei giovani atleti;
34) informare costantemente i genitori o responsabili legali degli atleti sulla programmazione degli allenamenti;
35) accertarsi sempre che i minori siano adeguatamente sorvegliati e che gli allenamenti, le gare e le attività in trasferta siano sicure;
36) garantire che la salute, la sicurezza e il benessere degli atleti costituiscano obiettivo primario rispetto al successo sportivo o qualsiasi altra considerazione;
37) organizzare il lavoro, allenamenti, gare, così come il luogo di svolgimento delle attività in sede e in trasferta in modo tale da minimizzare i rischi;
38) vigilare sugli ambienti, luoghi e spazi in cui è facilitato il contatto fisico e l’esposizione fisica (spogliatoi, docce, etc.), favorendo l'utilizzo differenziato degli stessi tra i generi, la non commistione tra diverse fasce d'età e la presenza contemporanea di più partecipanti;
39) porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte almeno uno di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati o preposti alla vigilanza;
40) rispettare e garantire la privacy dei minori, specie in luoghi particolarmente sensibili nei quali devono essere sorvegliati;
41) evitare di fare per i minori, o aiutarli a svolgere, attività di carattere personale che essi stessi possano fare in autonomia (ad esempio vestirsi, lavarsi…);
42) garantire che qualsiasi trattamento di assistenza sanitaria (ad es. visita medica, assistenza post infortunio, trattamento fisioterapico), si svolga in modo aperto e in ambiente supervisionato, piuttosto che al chiuso o in privato e sempre con la presenza di un soggetto terzo (ad es. altro atleta, adulto, genitore);
43) evitare ogni contatto fisico non necessario con associati/tesserati al di fuori del gesto sportivo, specie se minori: evitare di passare del tempo da soli con i minori lontano da altri e astenersi dal creare situazioni di intimità;
44) non condividere, sia in allenamento che in trasferta, con atleti e ginnaste partecipanti bagni, spogliatoi, stanze e altri spazi comuni;
45) evitare di svolgere allenamenti singoli o al di fuori dei giorni e orari previsti e, qualora l’allenamento singolo fosse necessario per la preparazione sportiva, si dovrà svolgere in presenza di almeno due tecnici o, se si tratta di partecipanti minori, alla presenza o previa autorizzazione di almeno uno di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero a loro delegati;
46) evitare di accompagnare i minori a casa o facendo in modo che, se ciò sia necessario e previo accordo con almeno uno di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutori, che vi sia sempre la presenza di un soggetto terzo (ad es. altro atleta, adulto, genitore);
47) non lasciare che i minori rimangano senza adeguata supervisione nel corso delle attività e, al termine delle stesse, accertarsi che lascino l’impianto sportivo accompagnati da un proprio genitore o da una persona autorizzata, qualora i minori non siano stati preventivamente autorizzati a lasciare l’impianto autonomamente e senza la presenza di un adulto. Ogni autorizzazione deve essere debitamente sottoscritta da almeno uno dei soggetti esercenti la responsabilità genitoriale sull’atleta minore;
48) non utilizzare i social media in maniera inappropriata, non coinvolgere i minori nelle conversazioni private sui social media e non pubblicare mai commenti o condividere immagini che potrebbero compromettere il loro benessere o causare loro danni;
49) astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima, o giudicabili come tali, con il tesserato minore, anche mediante social network;
50) non acquisire, detenere e pubblicare materiale multimediale, foto, video o divulgare altre informazioni su minori o sulle loro famiglie su qualsiasi supporto, cartaceo o digitale (es. social media personali o dell’Associazione, siti web, strumenti di comunicazione online, volantini, affissioni ecc.) in assenza della relativa liberatoria sottoscritta da almeno uno di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, o dai soggetti cui è affidata la loro cura o da loro delegati, che fornisca autorizzazione a poter conservare e/o utilizzare tale materiale, attinente esclusivamente le attività previste dallo statuto dell’Associazione ed utilizzato esclusivamente per finalità educative, formative ed informative in ambito sportivo;
51) segnalare senza indugio eventuali dubbi sulla sicurezza e sul benessere di associati/tesserati o situazioni, anche potenziali, che li espongano a pregiudizio, pericolo, timore o disagio, rivolgendosi al Responsabile Safeguarding, in conformità a quanto disposto nel Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva;
52) promuovere buone pratiche di attenzione e adeguati strumenti di early-warning, al fine di favorire l’emersione di comportamenti lesivi e/o strumentali;
53) attivare senza indugio, nel caso di medici sportivi e operatori sanitari che riscontrino i segni e gli indicatori delle lesioni, delle violenze e degli abusi su associati/tesserati, le procedure di informazione al Responsabile Safeguarding e/o al Responsabile Nazionale delle politiche di safeguarding;
54) consultare il Responsabile all’inclusione sportiva, nella figura del Presidente, in caso di dubbi o di necessità relativamente alla partecipazione ad allenamenti, gare o eventi, degli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale per favorire al meglio una corretta inclusione sportiva.
Doveri e obblighi di atleti e ginnaste
Sono inoltre doveri e obblighi specifici a carico di atleti e ginnaste, oltre a quanto sopra disposto:
1) rispettare il principio di solidarietà, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
2) comunicare le proprie aspirazioni ai dirigenti sportivi e ai tecnici e valutare in spirito di collaborazione le proposte circa gli obiettivi educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi;
3) comunicare a dirigenti sportivi e tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
4) prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri atleti/ginnaste;
5) rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e delle altre ginnaste e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive;
6) rispettare la funzione educativa e formativa degli istruttori, tecnici e dei dirigenti sportivi;
7) mantenere rapporti improntati al rispetto degli altri e di ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
8) riferire qualsiasi infortunio o incidente subito o visto subire;
9) evitare contatti e situazioni di intimità con istruttori, tecnici e dirigenti sportivi, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
10) astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti sospetti o rilevanti al Responsabile Safeguarding.
OPERATORI SPORTIVI. L’idoneità di istruttori, tecnici e allenatori ad operare nell’ambito delle attività sportive svolte dall’Associazione, con particolare attenzione per quelle giovanili e in diretto contatto con associati e tesserati minori, è garantita dalle verifiche che precedono l’incarico, come indicato nel Modello Organizzativo. L’aggiornamento di coloro che sono coinvolti nelle attività sportive e relative ai tesserati minori è attuato attraverso appositi corsi di formazione, anche organizzati dagli Enti affilianti e organizzazioni di settore, e con la partecipazione a programmi di formazione e sensibilizzazione sulla tutela safeguarding, per acquisire competenze e conoscenze necessarie per prevenire e rispondere agli abusi.
OBBLIGO DI SEGNALAZIONE. Tutti gli associati/tesserati devono essere vigili nell’identificare situazioni che possano comportare rischi per se e per gli altri e sono chiamati a riportare ogni preoccupazione, sospetto o certezza circa un possibile abuso, maltrattamento, violenza o discriminazione direttamente al Responsabile Safeguarding dell’Associazione e/o attraverso la formulazione di segnalazioni da compiere con le modalità indicate nel Modello Organizzativo: in caso soprattutto di minori coinvolti è fondamentale condividere in maniera tempestiva eventuali segnali di disagio o malessere per avviare prontamente adeguate azioni e provvedimenti. Ogni violazione o presunta violazione del presente Codice di condotta segnalata al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, il Responsabile Safeguarding, è verificata secondo quanto stabilito dal Modello Organizzativo.
Anche chiunque altro sospetti comportamenti rilevanti può confrontarsi con il Responsabile Safeguarding dell’Associazione o direttamente con il Safeguarding Office degli Enti affilianti. La tutela dello sport richiede un impegno collettivo: le famiglie possono diventare partner nella promozione di un ambiente sportivo sicuro, riconoscendo e segnalando situazioni di potenziale rischio.
I contatti del Responsabile Safeguarding nominato dall’Associazione e la modulistica per eventuali segnalazioni sono resi disponibili nella sede e nella sezione dedicata del sito internet dell’Associazione.
TUTELE E SANZIONI DISCIPLINARI. Le misure e le sanzioni poste in essere in caso di condotte rilevanti e regolamentate nel Modello Organizzativo potranno andare dall’ammonimento verbale fino alla sospensione e alla cessazione della collaborazione, e alla radiazione dall’Associazione, che potrebbero sommarsi a momenti di formazione e sensibilizzazione aggiuntivi. L’Associazione potrà adottare apposite misure e iniziative che sanzionino abusi di segnalazioni manifestamente infondate, non corrispondenti ai fatti, manipolate, alterate o effettuate in malafede: tali sanzioni vanno dell’allontanamento temporaneo alla espulsione dall’Associazione fino alla denuncia nei casi in cui sia ritenuta evidente, o accertata, la responsabilità del segnalante per reati di calunnia o diffamazione o comunque per danno o illeciti, compreso il danno di immagine, determinati dalla segnalazione stessa.
RISERVATEZZA. Il Responsabile Safeguarding, tecnici, istruttori e gli organi direttivi dell’Associazione sono tenuti agli obblighi di assoluta riservatezza. L’identità del segnalante non può essere rivelata a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare seguito alle segnalazioni. La protezione riguarda non solo il nominativo del segnalante ma anche tutti gli elementi della segnalazione dai quali si possa ricavare, anche indirettamente, l’identificazione del segnalante.
FORMAZIONE E INFORMAZIONE. Attraverso la pubblicazione sul sito dell’Associazione, e l’affissione in sede sono resi noti a tutti gli associati e tesserati il Modello Organizzativo, il presente Codice di Condotta e tutti i documenti correlati, disposizioni e protocolli con i relativi aggiornamenti insieme a materiale formativo/informativo per la sensibilizzazione in tema di protezione dei minori e politiche di safeguarding, così che tutti coloro che partecipano alle attività dell’Associazione abbiano ben chiari i concetti di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.