PROCESSI MIGRATORI E MECCANISMI DI INTEGRAZIONE DI STRANIERI E ITALIANI (1950-2014)

FONTI E METODI

La ricerca ha come obiettivo scientifico fondamentale la comparazione sistematica tra le migrazioni interne di massa del passato e le migrazioni internazionali contemporanee in Piemonte al fine di comprendere alcuni meccanismi dei processi di integrazione delle famiglie migranti, in riferimento in particolare alle "seconde generazioni" mediante l'analisi

- delle reti sociali e delle carriere dei migranti e dei loro figli

- dei processi migratori e delle modalità con cui si formano specifiche strutture di separazione e stratificazione sociale secondo l'ipotesi che la migrazione influenzi il percorso sociale e contribuisce a una collocazione specifica nel sistema di stratificazione sociale.

La migrazione è infatti un processo di lungo termine che ha diversi effetti non solo sulla vita degli individui ma anche sulle carriere formative e occupazionali dei figli (e forse dei nipoti).

Una domanda di fondo che percorre tutto il lavoro potrebbe essere così sintetizzata:

quali aspetti delle migrazioni comportano svantaggi?

L'attenzione ai "fattori di rischio di esclusione" dei giovani di origine immigrata non è una novità nell'ambito della ricerca e delle politiche.

Le cause che possono produrre percorsi di integrazione "verso il basso" sono ampiamente discusse e generalmente condivise, tuttavia le indagini in merito presentano frequentemente due limiti fondamentali:

- si ricorre spesso a una spiegazione culturalista

- e non si spiegano concretamente il processo di selezione e i meccanismi sociali che lo caratterizzano.

È infatti facile constatare che la ricerca frequentemente considera lo svantaggio etnico, costituito dall'origine nazionale, dalla religione, o da tratti somatici, come chiave esplicativa dei percorsi, soffermandosi quindi su elementi dati, ascritti, assunti in modo non problematico come scontati, piuttosto che sull'interazione e sulla azione delle persone.

Poca attenzione viene rivolta alla posizione e al percorso fatto di azioni e interazioni nella società di arrivo e determinato dalle risorse relazionali, dai tempi sociali, dalle caratteristiche e dai mutamenti che incidono sulla famiglia immigrat.a

Le specificità sociali generate dalla migrazione e le caratteristiche delle strutture e dei meccanismi di inserimento e di socializzazione sono cruciali nella determinazione delle traiettorie.

La ricerca si compone di 5 unità di lavoro:

  1. Analisi comparata delle migrazioni interne e internazionali. Ricostruzione dei contesti di arrivo e delle modalità di stabilizzazione; politiche e forme di integrazione
  2. Le migrazioni interne. Raccolta, organizzazione e analisi di dati statistici sulla popolazione migrante degli anni '60
  3. Le migrazioni interne. Interviste volte a ricostruire le carriere formative e occupazionali, le scelte e le reti sociali
  4. Carriere e svantaggi delle seconde generazioni. Analisi di dati quantitativi originali e interviste in profondità rivolte a giovani e alle loro famiglie
  5. Giovani, strade, quartieri. Osservazione etnografica e partecipazione alle dinamiche di gruppo.

Sono analizzati network e carriere dei migranti e dei loro figli, in una prospettiva che va oltre i riferimenti generici alle "reti etniche", molto diffusi in letteratura, con una particolare attenzione alle relazioni sociali formate negli anni successivi all'immigrazione, al fine di far emergere le modalità con cui si formano specifiche strutture di separazione e stratificazione sociale nella società locale. Come parte centrale di questi processi vengono esaminate le carriere scolastiche e professionali dei figli degli immigrati, con attenzione al ruolo delle reti sociali.

Un aspetto importante della ricerca è la comparazione dei percorsi scolastici e professionali dei figli degli immigrati regionali del passato con le traiettorie dei giovani di seconda generazione delle migrazioni contemporanee. Emerge con chiarezza il ruolo centrale giocato dalla scuola nella perpetuazione delle diseguaglianze, con livelli scolastici raggiunti rispettivamente dai figli di immigrati e dai figli di locali radicalmente diversi.

Il lavoro intende proporre nuove prospettive ai decisori politici e una conoscenza articolata dei contesti di vicinato e quartiere studiati.

Fonti qualitative e quantitative della ricerca

- 220 interviste in profondità a figli di immigrati stranieri tra i 18-30 anni

- 20 interviste a genitori stranieri

- 23 interviste ad insegnanti e testimoni privilegiati

- Osservazione etnografica in due giardini pubblici di Torino

- 60 interviste a figli di immigrati regionali, 15 a genitori

- Archivi scolastici / dati censuari

- Elaborazioni Studio Longitudinale Torinese (censimenti 1971-2001)

- Elaborazioni dati Invalsi scuole piemontesi (a.s. 2010-2011, 2011-2012)

La ricerca è stata finanziata dalla Regione Piemonte, Bando Scienze Umane e Sociali.