Papà e Figli

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Essere papà è l'esperienza più difficile, affascinante e importante che vivo quotidianamente. Penso di poter insegnare molte cose e averne tante altre da imparare, anche dai miei figli. Questo è un piccolo esempio di questa splendida avventura.


A un papà la fantasia potrebbe difettare: basta osservare e ascoltare i figli, enormi serbatoi di idee e di umorismo. Scrivo quasi "in diretta" episodi realmente accaduti, senza limature.

I figli crescono, ma quanta strada devono fare ancora!

Noi genitori, con grande bagaglio di conoscenze ed esperienze, gli insegniamo regole e trucchi.

Matteo è il mio figlio più grande: ha quasi 16 anni, un'età alla quale qualche parlamentare vorrebbe già consentire di imbracciare un fucile da caccia. Naviga in internet meglio di me, però non è certo pronto per prendere il largo!

Domenica 22 la sua squadra di calcetto giocava una partita decisiva: solo vincendo poteva sperare di qualificarsi per i play-off. Lui ha sofferto con gli altri, ma senza l'onore di entrare in campo e nemmeno ha fiatato. Eppure ha stabilito un incredibile record: è riuscito a farsi ammonire!!! Com'è possibile? Perché l'arbitro ha mostrato il cartellino giallo a Giuseppe, suo compagno che veniva sostituito da Edoardo, il quale però era già in campo prima che l'altro uscisse. Ma il regolamento recita che a meritare il richiamo è chi entra (anche se per pochissimi istanti, c’è un giocatore in più sul rettangolo di gioco) e non chi esce. Così il loro presidente, a fine partita, contestava l'errore tecnico al giudice di gara, che però non ricordava chi era entrato. Il patron ha colto l'occasione al volo: entrambi i suoi due giocatori erano già diffidati e questa ammonizione avrebbe fatto scattare la squalifica per l'ultima di campionato, così ha affermato che Matteo era il reo... Tanto lui non era mai stato richiamato, poi è corretto e quindi difficilmente incapperebbe in un altro cartellino; infine spesso non gioca...

E' ingiusto: perché approfittarsi di un ragazzo inesperto, che non può difendersi? Matteo è ingenuo, devo insegnargli a farsi rispettare...

Invece lui era sereno, quasi giulivo: mi ha sconcertato. Poco dopo mio figlio mi ha spiegato: come contropartita, è stato convocato nella squadra degli "juniores" con la promessa (poi mantenuta) di farlo scendere in campo! Per un "allievo" è un sogno, è come giocare nella "nazionale". Forse lui è più furbo di me!

Anna ha quasi 6 anni e non sa quasi niente del mondo. Per convincerla a prendere una medicina, devo raccontarle una bella storia infarcita di particolari (i piccoli draghetti che fanno bruciare la gola, i soldatini minuscoli che li combattono e viaggiano sulle goccioline di spray prescritto dal dottore, la corretta posizione della lingua al fine di non ostacolare il cammino del getto verso il fondo della gola, ecc). Lei mi guarda con occhi sognanti, forse affascinati dalla mia favoletta, sbatte teneramente le ciglia, mi fissa ed esclama teneramente: "Papà, lo spray non funziona se non togli il tappo!"

Luca, 2 anni e mezzo abbondanti, è dolcissimo anche lui, però è il più presuntuoso dei tre, talvolta strafottente. Crede di sapere tutto. Eppure nessuno lo ha informato che gli scienziati ritengono la sua età un traguardo al quale si conosce più della metà di ciò che si impara in tutta la vita. Lui pare saperlo e ti squadra con supponenza.

Stasera vuole la camomilla, poi - come spesso capita - cambia idea. Sono stanco, sbotto: "L'hai voluta e ora la mangi!" Mi guarda sarcastico e sentenzia: "La bevi, non la mangi!"

Appunto. Ho tanto da imparare, anche dai miei figli.

22.03.09 Marco Cerisola