2005
2005
La poesia
23/07/05
È finita la parola. Il sentimento è solo un'immagine, una macchia d’inchiostro su un foglio bianco. La poesia è una lacrima, un suono; splash, nel bianco silenzio di un foglio macchiato.
La piccola morte
27/08/05
La donna aprì le calde cosce
morbido velluto
e profumo
all’anima innocente
incensi orientali
ed oblio
altare e tabernacolo
vedo
gelosamente custoditi
profanati nella notte mistica
di antico animale umano
è nettare di miele e vino
alla mensa orgiastica
riempiono spiriti di furore
nel gioco di Shiva e Kalì
che smembra anime
e ricongiunge
così è la piccola morte
come un vile inietta
veleno
lo sconosciuto ce la rese madre.
Rammenda pensieri
19/09/05
Ferita fiotto rivo
zampillante fontana
cucio pene di dentro
acume d’intelletto
è tenue filo
seduto alla luce del lanternino
eterno baccanale
labbra tinte di rosso
dito trafitto d’ago
su serpentina di lingua brumosa
mi sazio e ne cucio una nuova.
La mammella della vita
30/09/05
Come pargolo attaccati
alla mammella della vita
occhi chiusi adagiati sul morbido seno
Seno sorgente di lussuria
soffocata l’anima
s’aggrappa a sterili piaceri
Seno latte materno
di lacrime si sazia
lo sguardo assiderato
Bambino porto in seno
la paura
osare mi è duro
stringendo una vita già finita
la mammella straziata all’orizzonte
Gabbiano spicca il volo
come
idea sul cielo di tempesta
miraggio del cardellino accecato.
Dio
01/10/05
Mi sono consumato ancora
consumata logora scarpa
all’invisibile servizio
di un gigante
e batte come un martello il tacco
intorno a me
al centro della sfera
la sfera del mio mondo attonito
e percosso vedo lo sguardo fisso
sono lo spettatore
immanente riferimento
e coordinata singola
della vittima e del criminale.
Il mistero della crudeltà
14/12/05
Desiderio di crudeltà
indicibile verità
verso il prossimo
l’altro da sé
oscuro mistero della morale
perché ci si sfugga e ci si accetti
un mondo di fuori
la crudeltà lo renda il mio
la crudeltà mi inorridisce
l’amo per amare la vita
che tu possa amare la vita
fine a sé stessa crudele
baciarne lo stivale nero
che domina sovrano
cielo infernale a fosche rosse
è la vita da cui discende
Sempre sia crudeltà
che schiacci ogni dolore
perché a tale vista
le si è immolato
La crudeltà ci rende mostri
e carnefici assassini del figlio
Dio e vittima della nostra azione
crudeltà per il figlio
sulla croce è verso sé stessi
crudeltà ci ha redenti tutti.