Auguri
È uno sguardo disattento, quello con cui lui la cerca.

Lui ha colto come una pietra preziosa su un sentiero di montagna dal quale però si vede il mare, in mezzo alla confusione grottesca della vita.
Ha cominciato ad accarezzarla, e si è accorto che dentro c’era qualcosa che corrispondeva ai suoi sensi segreti, quelli che non riusciva mai a far venire fuori, quelli che non riusciva mai a pronunciare nemmeno con se stesso.
E lei invece li teneva lì a sua disposizione: li poteva leggere nei suoi occhi, ed ha continuato a farlo. Fino ad oggi.
Così come lei ha chiuso un cerchio interiore, nel quale far prosperare mille virtù e mille e mille altri cerchi concentrici, in ognuno dei quali ancora oggi resta l’impronta di una scintilla.
Leggerissima. Luminosissima. Caleidoscopica. Ubiqua. Infinita.
Ogni sera si guarda il tramonto. Ma un tramonto, ogni sera, è sempre diverso.
Del resto, non si fanno sessant’anni di matrimonio per caso.
Auguri, babbo.
Auguri, mamma.