Data pubblicazione: 20-mag-2011 14.06.28
Nella splendida cornice della Masseria Luce di San Pietro a Patierno con l’evento “Festa farine e forche” si è conclusa la III edizione di Napoli SottoSopra: festival dei vecchi casali e delle nuove periferie a cura della VII municipalità di Napoli e l’Assessorato alla Cultura e al Tempo Libero. L’appuntamento ha visto protagonisti la storia e la tradizione con le interpretazioni di teatro, musica e danza, presentate al pubblico grazie alla produzione dell’Associazione Le Nuvole (che ha curato anche il programma artistico del festival) in collaborazione con il Triotarantae. Nei suggestivi ambienti della vecchia masseria che ospita il “Museo della civiltà contadina” il pubblico assiste a due brevi monologhi delle donne protagoniste di una delle pagine più significative della storia partenopea: la rivoluzione del 1799. Dapprima Maria Carolina d’Austria, poi Eleonora Pimentel Fonseca, interpretate rispettivamente da Loredana Piedimonte ed Imma Villa, ci immergono in un periodo buio fatto di speranze e di ideali. Le due donne emergono dalle pagine di Dumas come i volti opposti di uno stesso tragico periodo, la prima è l’icona stessa del potere e dell’intrigo, la sovrana coltissima e illuminata moglie di un “re lazzarone”, la seconda è la mente della rivoluzione, la poetessa ideatrice del Monitore, il giornale ufficiale della Repubblica che avrebbe dovuto diffondere gli ideali di libertà e uguaglianza che provenivano dalla vicina Francia, ma ci raccontano anche la fragilità si essere donne e madri sfortunate. La serata passa dal teatro alla musica con le note del concerto di musica popolare del Triotarantae che tra tammurriate, pizziche e tarantelle presenta brani della tradizione popolare e sulla rivoluzione del 1799 ma anche pezzi inediti. I tamburelli di Emidio Ausiello, la fisarmonica di Luigi Staiano e la voce di Mimmo Scippa, insieme alle danze popolaresche di Mariagrazia Lettieri e Marilù Poledro ci accompagnano verso la conclusione di questa serata: una ricca cena a base di pizza e specialità della tradizione culinaria partenopea offerta dall’associazione che gestisce le attività nella masseria, un angolo dove ritrovare le antiche tradizioni in una moderna periferia.
fonte: www.mxpress.eu