Invito alla giornata del malato per la Diocesi di Chiavari

Diocesi di Chiavari - Ufficio di Pastorale della Salute

XXIX GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

11 febbraio 2021

«Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli» (Mt 23,8)

La relazione interpersonale di fiducia quale fondamento della cura olistica del malato

Carissimo,

proponiamo, per la “giornata del malato” in diocesi, la celebrazione della Santa Messa il giorno 11 febbraio in Cattedrale alle 15,30 come tutti gli anni… beh, non proprio come tutti gli anni: la partecipazione sarà ovviamente in modalità differente. La partecipazione in presenza alla Celebrazione in Cattedrale sarà possibile per un numero limitato di persone, ma ti chiediamo di invitare i malati a partecipare tramite la trasmissione televisiva: la partecipazione sarà possibile tramite TelePace (che trasmetterà la celebrazione in diretta dalla Cattedrale).

A differenza degli altri anni la celebrazione presieduta dal Vescovo non sarà la domenica ma proprio il giorno 11 febbraio, data della ricorrenza della prima apparizione di Nostra Signora a Lourdes, che è anche data della “giornata mondiale del malato”.

Inoltre quest'anno, in occasione della Giornata Mondiale del Malato, la Conferenza Episcopale Italiana attraverso l'Ufficio Nazionale propone un momento di "preghiera di ringraziamento per i curanti", che ha per titolo «Invece un samaritano». Tale momento sarà trasmesso da quattro cappellanie ospedaliere e si svolgerà mercoledì pomeriggio 10 febbraio 2021 dalle ore 16.00, con diretta su TelePace Chiavari. Si prevede un'ora di collegamento, di preghiera e testimonianze.

Ci sarà la possibilità di seguire la diretta anche tramite il canale Youtube dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute e sulle pagine Facebook dell'Ufficio e Facebook della CEI.

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Ci sono alcune parole del titolo della giornata che vorrei sottolineare.

Fiducia. La relazione di fiducia piena è la Comunione Trinitaria. Come creature siamo fiduciosi di essere pensati e salvati da Dio. La fiducia è parte dell'esistenza, soprattutto nel momento della fragilità e della malattia. Abbiamo bisogno di avere un rapporto di fiducia reciproca con chi si prende cura di noi.

Chi si prende cura di noi, il curante. Ecco la seconda parola che sottolineo: cura. Nel vangelo “guarigione” si dice “therapeía” (da cui terapia) che propriamente significa cura e non guarigione. Lo sappiamo: non tutti i problemi di salute hanno come esito la guarigione, però tutti e sempre possiamo e dobbiamo essere curati.

Relazione interpersonale. La relazione di cura non ha una sola direzione. Il curante si prende cura del paziente, ma la relazione è anche di gratitudine, rispetto, onore, riconoscimento (personale e sociale) verso il curante.

Infine una parola difficile. Olistica. La parola significa “globale”, “totale”. La malattia non tocca solo il corpo. Nella malattia oltre alla sofferenza fisica, c'è quella emotiva, psicologica, spirituale, sociale. La vera cura non salta nessun passaggio e solo così diventa vero sollievo e percorso di salute. In latino, saggiamente, la parola “salus” non indica soltanto salute, ma anche salvezza. Possiamo anche non risolvere tutti i nostri problemi fisici, ma se curati in modo globale, c'è esperienza di “star bene”, di salute globale.

Che Dio ci custodisca nella sua cura di Padre, che spesso utilizza la fraternità per accudirci gli uni gli altri: di questa salute ne abbiamo bisogno tutti, perché tutti (l'espressione non è mia) siamo “diversamente sani”.

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Ti ricordiamo che sul sito diocesano della Pastorale della Salute trovi materiale utile (messaggio del papa, Sussidio CEI, Scheda liturgica, manifesti diocesani, ecc).

Grazie.

Don Mario Cagna

Chiavari, 30 gennaio 2021


Per informazioni e coordinamento:

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