Carrara Fermo Antonio, uno dei 4 fratelli Carrara di Amora Bassa, Aviatico, Combattenti e Caduti nella Grande Guerra, DISPERSO a vent’anni sul Monte Cukla, Alpi Giulie - foto di pubblico dominio
Testo di proprietà dell’autrice Aurora Cantini
COME UNA FIAMMA ACCESA
Di me non è rimasta neanche un’impronta
sul nevaio battuto dal vento,
né il mio canto sommesso perduto nel silenzio,
di me è rimasto solo un cippo imbiancato dal tempo,
sferzato dalla tramontana, sfregiato dalla valanga.
Ho scritto parole affidate al cuore lontano.
Ho scritto pensieri custoditi tra le rughe di mia madre,
in attesa sulla soglia.
Ho pianto la mia giovinezza nel buio
di notti solitarie a guardia delle trincee,
un mucchio di lana bagnata addossato al muro,
un pugno di dolore schiacciato dalla pietra.
Sono caduto una notte d’agosto,
lanciato oltre lo sbarramento, volato oltre la battaglia
come una stella cadente.
Del mio giaciglio sotto l’abbaino,
del mio rastrello appoggiato al muro,
dei miei giorni leggeri lungo i pendii della valle,
della mia vita di ragazzo di montagna
non è rimasta nemmeno una croce.
Il mio nome è fiamma accesa che scalda la memoria,
ciocco di legno che sorregge la storia.
Il mio nome è in chi mi ricorderà.
(In Memoria dell’alpino Fermo Antonio Carrara, di Amora Bassa di Aviatico, Bergamo. Il 2 agosto 1916, a 20 anni, prese parte al fatto d’armi di quota 2105 nella presa del monte Cukla-Rombon e dopo tale fatto non fu mai più ritrovato. Di lui rimase solo l’attestazione DISPERSO. Insieme a lui caddero al fronte della grande guerra altri 2 fratelli, mentre il primogenito di essi -dopo 41 mesi al fronte- morì a casa per le conseguenze della guerra. L’unico che riuscì a sopravvivere e a raggiungere la vecchiaia fu il più piccolo dei fratelli Carrara, uno dei Ragazzi del ‘99)