19 Ottobre 2013 - Milano - Casa della Carità
di Vincent Van Gogh
"Lettere a Theo"
legge Stefano
L'ingresso al villaggio era magnifico: enormi tetti di muschio, stalle, pastori e pollai.
Le case, dalla facciata larga, si trovano qua tra querce di un magnifico color bronzo. Il muschio ha tonalità di un verde dorato; nel terreno, tonalità rossastre, bluastre e giallastre tutte tendenti al viola scuro, al grigio; il verde dei campi di grano ha toni di una purezza inesprimibile; sui tronchi bagnati, toni di nero, che contrastavano con la pioggia dorata di foglie autunnali che vorticavano e si riuniano poi in ammassi - foglie pendenti in gruppi sparsi, come se appena le avesse portate là il vento, col cielo che tra l'una e l'altra mandava bagliori - dai pioppi, dalle betulle, dalle piante di mele e di limoncino.
Il cielo era terso, luminoso, non bianco ma di un color lilla difficile a cogliersi, bianco a bagliori rossi, blu e gialli in cui tutto si rifletteva; lo si sentiva dappertutto sopra ogni cosa, vaporoso, si confondeva con la nebbiolina leggera sottostante - fondeva tutto in una gamma di grigi delicati. Tuttavia non ho trovato un solo pittore a Zweeloo e la gente mi disse che non ne veniva neppure uno d'inverno.
Io, per contro, spero di esserci proprio quest'inverno.