Il Tango non è una danza, ma un'ossessione. Per il tanguero è una parte della vita come mangiare e dormire. Erotica e appassionata, inquietante e malinconica, che coinvolge corpo e anima. Carlos Gavito ![]() Articolo da Il Piccolo sett. 2016 Tango?...arte dell’obbedienza? No, arte dell’invito, gioco di sguardi, seduzione reciproca. Più seducente del burlesque, invita entrambe le parti a partecipare in modo attivo. Se «obbedire è meglio», come scrisse recentemente qualcuno, ballare tango lo è ancor di più, quanto meno per la propria autostima. L’uomo invita silenziosamente la donna con il gioco della «mirada e cabeceo», cioè dello sguardo e del movimento del capo in segno di accettazione, propone passi e movimenti a chi si fa condurre nel piacere del sè e dell’altro. Il tango è una disciplina intimista, nata per socializzare, inizialmente permessa solo agli uomini, finchè le donne, disobbedienti a quella «cieca sottomissione» che qualcuno ora osanna, hanno iniziato a reclamare la partecipazione anche a questi aspetti sociali e ludici della vita. In un momento storico in cui la crisi di identità di genere è lampante, avere regole e codici di comportamento chiaramente pre-stabiliti, come nel tango, offre un reset a quei ruoli di genere comunque inventati da esseri umani, non da divinità. Se per qualcuno il «femminismo ha fatto i suoi danni», il tango non li fa. Spiega Ester Orlando, ballerina e insegnante di tango «Il tango parla il linguaggio dell’accoglienza, della condivisione, dell’abbandono all’altro, del rispetto, della fiducia, del concedersi e dell’accettarsi.............» Sacralità dell’incontro, meditazione in movimento, libera espressione del sè sono concetti legati al tango che portano a stati di coscienza positivi, rigenerativi. Lunedì 15 settembre alle ore 20.30 presso il ricreatorio sito in via Sturzo sarà Ester Orlando, insegnante della scuola EsterMauroTangoStudio, a condurci in una presentazione al tango con milonga libera annessa. |