Respirare in mezzo ai boschi, ricambiare il saluto della foresta che ti circonda..
Lasciare che del tempo non rimanga che la sbiadita impronta e nulla più
Immagine dal Paleolitico, circa 30 mila di anni fa.. All'alba di un nuovo giorno, pieno di acciacchi e già alquanto preoccupato, si svegliava Primo, un uomo stanco ma incredibilmente fiero, sempre affamato e sporco come i figli del suo focolare. Primo, privo di artigli e diciamolo, anche abbastanza basso, smagrito e lento scoprì per primo che andare a lavoro era proprio massacrante.. suo padre e i suoi figli si aspettavano molto da lui. Ogni mattina gli dicevano " stai attento, buona giornata ", ma Primo già sapeva che fermare anche un solo uro della mandria imbestialita con una lancia a mano poteva costargli caro...si, pensava, un lavoro davvero massacrante... Facendo spallucce, con un bieco sorriso se ne andava a caccia Dopo aver rischiato la buccia diverse volte, nella sua mente fece capolino un'idea. Pensò ad uno strumento che avrebbe cambiato il suo destino, al pari del fuoco a mio modo di vedere, creò un arco. Capì subito la potenza che dentro celava, pur essendo un fuscello in balia del vento: imparò ad usarla per sopravvivere; ne colse l'essenza. Imparò a cacciare da lontano, lasciando che gli artigli dei suoi minacciosi predatori non fendessero che l'aria. Trovando una nuova e potente energia al suo fianco, che nel suo pugno diventava vita e morte, cominciò ad onorare la preda e rispettare la Madre Terra che offriva loro tutto ciò che serviva per vivere. Quell'uomo probabilmente aveva paura e rispetto al tempo stesso per la Terra che lo circondava con mano fredda, ma che ugualmente lo spingeva nel proprio grembo per proteggerlo. Tanto abbiamo ancora da imparare da quell'uomo, che capiva le esigenze dei suoi figli e della Terra meglio di noi. Ho scelto di parlare del primo arco e del primo arciere perchè da li nasce il Tiro Con L'Arco e la sua " filosofia ". Nasce dal bisogno di sopravvivere e si sviluppa con la capacità umana di trasformarlo in strumento per la caccia. Ancora oggi la forza che da allora racchiude è nascosta nei germogli dei nostri boschi. Impugnare un arco, lasciare che un istinto vecchio migliaia di anni riaffiori nelle proprie mani, è un'esperienza indescrivibile. L'arco, oggi, può essere uno strumento per migliorare se stessi: attraverso questo strumento possiamo ritrovare le radici del proprio essere. Un contatto con la natura e noi stessi. Trovare le impronte di un capriolo, raccogliere una penna d'istrice... Quando mi sveglio per andare a tirare con l'arco, o per preparare il campo con le sagome, le mie mani tornano a sentirsi davvero utili!
Dopo un preambolo così " storico ", non mi resta che provare a spiegare cosa significa tirare una freccia.. Significa sentire il proprio corpo in ogni suo muscolo, avere la sola percezione che il proprio pensiero sta impadronendosi della ragione, e lasciare che da sola trovi la giusta via per colpire il bersaglio insieme al corpo stesso. Questo si chiama Tiro Istintivo. Lasciare che il proprio " io " prenda il sopravvento sulla nostra ragione e funzioni insieme a corpo-arco-freccia per raggiungere uno scopo: colpire il bersaglio. Per riuscire a tirare con l'arco, quindi a sentire la mano dell'arco, la mano della freccia, i piedi le anche le spalle uniti nella giusta posizione etc, c'è soltanto un modo. Cercare la compagnia più vicina a casa, chiedere all'Istruttore se farà a breve un corso di tiro, e iscriversi. Lui ti darà il materiale per iniziare, ti spiegherà i vari tipi di arco, di tiro; diventerà il Tuo Primo Istruttore, e ciò non vuol dire che sarà l'unico. Dico questo per varie ragioni. Da soli ci si fa male: una posizione scorretta può portare a mal di schiena, dolori vari e patologie. Da soli non si riuscirà a trovare neanche il materiale adatto al nostro fisico. Le leggi Italiane in merito all'uso dell'arco prevedono questo Il tiro con l'arco è uno sport che conta molti rami, alcuni ludici altri agonistici. Tutti possono trovare un modo per tirare; bambini, adulti, disabili. L'arco è diventato un'arte ( kyudo ) , uno sport olimpico, uno sport per conoscersi. Tutto questo circondato dalla simpatia e cordialità di persone disponibili e gentili che compongono le compagnie. |
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