UN’OPPORTUNITA’ UNICA PER INVESTITORI IN UN BELLISSIMO PAESE ABRUZZESE:
COLLEDIMACINE
Colledimacine è un piccolo comune della provincia di Chieti nell’alta montagna, il suo territorio non molto esteso: 11,039 kmq. Non ha né ville né casolari. La sua popolazione vive raccolta in un unico nucleo di case poste su un’ampia piattaforma di roccia che guarda ad oriente i monti Pizzi ed a occidente la Majella e la valle dell’Aventino. La corrente documentazione esistente permette solo una parziale ricostruzione della storia di Colledimacine. Comunque si può affermare con certezza che le formazioni rocciose del territorio Colledimacinese, tutte di origine sedimentaria, sono emerse circa 52 milioni di anni fa. La popolazione, secondo il prof. Dell’Osso e di Francesco Verlengia, in base a reperti rinvenuti nel 1909 in zona Colle, Pietre Sant’Angelo, Santa Maria della Tomba, e Casaleni è da collocarsi in epoca neolitica, preromana e romana. Dal 1447, anno del primo censimento sul territorio vi erano 30 fuochi o famiglie (circa 120-135 individui). Nel contesto viene sottolineato che anche l’arciprete conviveva con una donna di nome Lelle e due bambini di 8 e 11 anni. Con il tempo vi è stato un notevole incremento sino a registrare 1657 abitanti nel 1901. Quantunque nel 1835 si ebbe un calo significativo per effetto del colera.
Nel 1961 per effetto di una massiccia emigrazione per la prima volta, la popolazione scende al di sotto di mille. Rispetto ai primi emigranti, i successivi, poche unità hanno scelto di ritornare in paese. Così senza ombra di dubbio possiamo affermare che il paese segue la scia di tanti comuni montani abruzzesi, ossia soffre l’abbandono con conseguente rischio di spopolamento. Tale condizione favorisce il mercato di bassissimo costo di immobili e terreni.
Qualche esempio di immobili disponibili
La vicinanza a centri turistici e vie di collegamento, il panorama mozzafiato ed incantevole dei monti Pizzi, monte Porrara, la Majella e la valle dell’Aventino conferiscono al paese un alto valore di tipicitá e tradizionalitá.
Verlengia cento anni fa fece una descrizione del centro urbano a Colledimacine:
‘Il paese vecchio intorno alla chiesa e al castello non differisce di molto di quello che caratterizza la fisionomia dei vecchi paesini abruzzesi nei luoghi di montagna; strade piccole e selciate con ciottoli, case basse ed oscure, antri ore sembra sia bandita l’aria e la luce, vicoli umidi, tutto un insieme che sembra raccolto e stretto in sé per la difesa dal freddo e dal vento. Il paese nuovo verso mezzogiorno è ben costruito ed areato. Le strade pianeggiante, larghe e diritte costituiscono qui la vera fisionomia del paese.
Da allora è passato un secolo. Oggi non solo è cambiato ma soprattutto abbellito. Le strade, tutte asfaltate, larghe e dritte presentano un complesso piacevolo, ben tenuto e arieggiato.
In modo particolare la Piazza è tenuta in grande considerazione dagli abitanti non solo per la sua particolare forma ed estensione, ma per la secolare tradizione di ritorno degli abitanti.
(“A ndó vé?” “Facc nu gir a la piazz.”)
Piazza Barbolani e Chiesa San Nicola di Bari
Il clima è particolare delle aree interne abruzzesi. Data l’altezza 770 m s.l.m. non disdegna abbondanti nevicate che proiettano gli amanti degli sport invernali nella vicina Roccaraso (importante e rinomata località scistica).
Come già detto, la scarsità di documenti ci permette di scrivere una parziale storia del centro. Il luogo abitato giá in epoca preistorica trova in epoca romana e medioevale notorietá in quanto attraversato da un tratturo lungo in quale transitano greggi in transumanza che partivano dall aquilano attraverso la Majella, il valico di Coccia, e poi raggiungevano i pascoli pugliese.
Nello stesso periodo medioevale fu costruito il castello oggi parte del Palazzo Barbolani e la chiesa di San Nicola.
Nel:
1269 - il territorio di Colledimacine fu assegnato a Reinaldo Galgano, Gualtiero di Galgano Berardo d’Oderiso, Gentile di Oderisio di Acciano e Andrea Cansano.1
1316 – il feudo di Colledimacine viene suddiviso tra Ruggiero di Colle Delle macine e Guglielmo di Torricella.
1450 – Biondo
1586 – Giovan Contelmo d’Ugno e Lodovico Forte
1612 – Tiberio d’Ugno dii Guardiagrele
1669 – Nicola Antonio Trasmondi di Introdacqua e poi dai conti Barbolani
Una particolaritá che emerge dagli atti é la attivitá della cooperativa del mutuo soccorso costituita a Colledimacine nel 1894 per contribuire a spese mediche e a fornire sussidi economici ai lavoratori in difficoltá
1943 – Il paese raso al suolo durante gli eventi bellici del II conflitto mondiale è stato decorato di croce di guerra al valor militare.
Chiese e luoghi di interesse artistico
Chiesa San Nicola
L'edificio fu edificato sulle rovine di una chiesa medioevale con la stessa intitolazione. Un tempo fungeva da cappella gentilizia annessa al castello mentre ora è l'unico edificio di culto aperto al pubblico. Probabilmente la costruzione si fa risalire al XVIII secolo. Sino al 1806 la chiesa era di diritto feudale e l’arciprete veniva nominato dal feudatario di turno.
San Rocco
San Silvestro
San Rocco
Si trova in Piazza Barbolani , a poca distanza dalla chiesa parrocchiale. La sua costruzione risalirebbe al XVI secolo e probabilmente avvenne a seguito di qualche epidemia.
San Silvestro
Oggi restano poche rovine; Piccola chiesa ad una sola navata, si trova a 673 metri sul livello del mare presso di una sorgente , da alcuni vecchi stati abbandonati, a poca distanza del tratturo già citato.
Il luogo probabilmente era di ristoro e sosta per le greggi in transumanza.
Oltre gli edifici religiosi, numerosi sono quelli che presentano interesse storico e tradizionale, tutti costruiti rigorosamente in pietra locale, fra essi si distingue la torre dell’orologio edificata sulla chiesa di San Rocco. Una iscrizione posta su di essa porta la data del 1874, che fa presupporre che questa sia la data di costruzione.
La fontana comunale ha un aspetto monumentale in Via Roma a pochi passi dalla chiesa di San Rocco.
La fontana e’ stata costruita con pietra locale , ed ha il corpo a sei cannelle con un vano lavatoio.
Sulla cima del blocco con le cannelle e’ inciso l’anno di costruzione 1893.
L’economia locale nei secoli e’ stata la pastorizia e l’agricoltura. Queste attività oggi sono state entrambe abbandonate e solo pochi pensionati curano qualche podere. La maggior parte dei terreni in precedenza coltivati, sono attualmente colonizzati da alberi e arbusti. In molte parti sono scomparsi anche gli antichi confini tra le diverse proprieta’.
Il paesaggio ”selvaggio” ha assunto la fisionomia che aveva centinaia di anni fa, quando il territorio non era coltivato.
In conclusione, ci sono vari locali che offrono opportunità di Business come,
Palazzo Barbolani
Palazzo Sportivo
1) Il Palazzo Barbolani, adattabile come casa di riposo per anziani, oppure Bed e Breakfast, con entrata principale in Piazza Roma, e dietro un giardino con meravigliosa vista della Maiella e Valle dell' Aventino.
2) Il Palazzo Sportivo, adatto per riunioni, matrimoni ecc..., e che offre cucina, immenso salone, per accomodare piu' di 150 persone, bar, bagni, bocciometro, bowling lanes, e grande terrazzo all'aperto.
3) L'immobile Asilo, adatto per colonie, Boy Scouts, e vacanze scolastiche, con cucina, bagni, camere e sala di ricreazioni.
Queste sono le opportunita' offerte dal nostro bellissimo paese.