Il Participio Futuro è un nome verbale che si presenta come un aggettivo della I classe •Ha valore attivo •Esprime imminenza, intenzionalità o predestinazione •Stabilisce un rapporto di posteriorità rispetto alla principale •Si forma dal tema del supino con l’aggiunta di –urus, -ura, -urum •In italiano non esiste il participio futuro – si traduce con una proposizione subordinata relativa o circostanziale •Participio futuro in funzione nominale –Si traduce con espressione del tipo «sul punto di …», «con l’intenzione di..», «destinato a …» –Con una proposizione subordinata relativa espressa con il verbo futuro «che sta (stava) per ..», «che ha (aveva) intenzione di …», «che è (era) destinato a …» •Romulus condidit urbem in aeternum victuram – Romolo fondò la città che era destinata a vivere in eterno •Participio futuro in funzione verbale – participio congiunto –Corrisponde a una proposizione subordinata finale oppure subordinata temporale o causale •Legati venerunt pacem petituri – Giunsero gli ambasciatori per chiedere la pace •Hannibal, Italiam relicturus, ad Romam se convertit – Annibale, mentre stava per (quando era sul punto di) lasciare l’Italia si volse verso Roma Perifrastica attiva •Il participio Futuro con le voci del verbo Sum dà origine a una coniugazione con valore attivo chiamata Perifrastica Attiva •Esprime imminenza, intenzionalità o predestinazione –Scripturus, a, um sum, es, est – io sto per / ho intenzione di / sono destinato a scrivere –Scripturi, ae, a sumus, estis, sunt
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