In ricordo degli amici che ci hanno lasciato
CIAO GIANNI
Domenica 14 aprile 2014 si è spento a Bologna Gianni Modugno. E' stato un vero amico, un gentiluomo, un combattente per la medicina un eccellente ricercatore. Grazie a lui abbiamo modificato molte delle nostre convinzioni migliorando la qualità del nostro lavoro. E' stato uno dei primi a partecipare con entusiasmo ai nostri seminari e mi sembra giusto ricordarlo così, sorridente e soddisfatto del proprio lavoro. Ci mancheranno le sue critiche le osservazioni con le quali animava i congressi, le battute di spirito e le riflessioni profonde ed originali. In altre parole ci mancherà Lui. Ci uniamo tutti al cordoglio dei familiari ai quali va tutto il nostro affetto.
Domenica 14 Marzo 2021, all'età di soli 67 anni è morto il profeta della Vestibologia Italiana.
Un dolore profondo pervade tutto l'universo della Vestibologia Italiana che piange non solo il grande professionista, Maestro dei numerosissimi specialisti che si sono formati grazie a Lui nello studio della vertigine e dei problemi del labirinto, ma anche l'uomo, l'amico che con il suo entusiasmo e la sua energia ha saputo infuocare i cuori e le menti di tutti quelli con i quali veniva in contatto.
Dopo la laurea e la specialità in Otorinolaringoiatria aveva avuto contatti con la scuola francese, in particolare con Michel Toupet ed Alain Semont, negli stessi anni in cui questi individuavano la famosa manovra per la Vertigine parossistica posizionale che egli riportò in italia e diffuse negli innumerevoli corsi di Vestibologia che organizzava nella sua città, Modena, ed in numerose altre Città in tutta la penisola.
Grazie a questa sua instancabile perseveranza del diffondere, nello studiare e nel perfezionare le tecniche riabilitative ha permesso ad un gruppo sempre maggiore di medici specialisti di applicarsi con competenza allo studio dell'orecchio interno ed in particolare della vertigine che da semplice sintomo collaterale, occasionale, sconosciuto e mal diagnosticato, è diventato un importante campo di ricerca.
Se oggi sappiamo molto di più sulla vertigine lo si deve a quanto Giorgio ha seminato nella sua vita, allo sterminato intreccio di conoscenze e di collaborazioni che ha istruito ed ovviamente alla sua profondissima conoscenza della materia.
Con lo spirito del pioniere ha affrontato temi che mai si pensava fosse possibile affrontare come gli aspetti cognitivi della vertigine o le capacità straordinarie della riabilitazione e della rieducazione vestibolare. Una visione dell'organo vestibolare moderna e proiettata nel futuro in particolare nel miglioramento delle prestazioni sportive che lo hanno portato a interagire con grandi professionisti oliimpionici e case automobilistiche di prestigio come la Ferrari.
Un uomo poliedrico che accanto alla sua passione per l'orecchio amava l'equitazione e la buona musica, aveva l'amore per la propria terra di Canossa e la sua storia, che possedeva la curiosità del neofita e la sicurezza del Maestro, che ha saputo compattare un gruppo di persone intorno ad una idea e fondare una casa per tutti come la Società Italiana di Vestibologia di cui era il Presidente indiscusso.
La sua scomparsa ci rende più poveri ma consapevoli che la sua eredità non andrà dispersa perchè questo gruppo di persone, che si sono formate grazie a Lui non sono solo professionisti e ricercatori ma sopratutto amici che con rispetto, disciplina e capacità scientifica potranno proseguire la sua missione.
Ciao Giorgio