Vincent, storia del Club
Molto spesso un club di marca nasce quando la marca muore: per il VOC non è stato così. Gli appassionati del marchio, infatti, già nel 1948 formarono il club, e da quell’anno ogni mese, ininterrottamente, esce MPH, la rivista del club (MPH vuol dire Miles Per Hour, cioè “miglia orarie”).
Il VOC nacque, insomma, quando la compagnia era in piena attività, ed ebbe Phillip Vincent come primo presidente, con Phil Irving come vicepresidente. Quando la produzione cessò nel 1955, i soci erano divenuti circa 1.800, e negli anni il Club ha continuato a prosperare e crescere fino ad oggi, con circa 2.500 sparsi in tutto il mondo.
Ci sono 30 sezioni nel Regno Unito e 27 sezioni sparse in tutto il mondo, dall'Argentina al Vietnam.
MPH è la rivista mensile del Vincent H.R.D. Owners Club, ed è una lettura di grande interesse per tutti coloro che sono interessati alle motociclette Vincent. E' un pezzo importante della vita del Club, che è tenuto insieme anche dal fatto che tutta la vita di club è raccontata lì: i racconti degli eventi, articoli tecnici e consigli, notizie dalle Sezioni, corrispondenza e discussioni, mai noiose e talvolta molto accese.
MPH guarda al futuro senza dimenticare di raccontare il presente e ricordare il passato!
Il VOC non ha solo il compito di tenere in contatto i soci, anche se ogni anno ci sono almeno 150 raduni in tutte le Parti del mondo, ma anche di tenere le moto su strada e tenercele sul serio, perché dal 1975 il VOC ha formato la “Spares Company”, una piccola azienda che, grazie ai disegni tecnici lasciati in eredità al Club da PCV, riesce a riprodurre in piccola serie tutti i pezzi di ricambio delle moto, il che ha permesso – tanto per capirci – di fabbricare nel 2007 una Black Shadow nuova di fabbrica, semplicemente usando tutti i pezzi di ricambio nuovi disponibili.
E che dire del registro storico? Quando PCV chiuse, regalò al VOC tutti i suoi archivi, ed è possibile conoscere, grazie al VOC, data di produzione e primo proprietario di quasi ogni moto prodotta dalla Vincent nei suoi anni di vita, dal 1928 al 1959.
Tra le varie sezioni nazionali, una delle più piccole è quella italiana, con appena una ventina di soci, guidati da Giovanni Cabassi come Section Organizer, con la collaborazione di Pierpaolo Cavallo come Section Secretary e Alberto Bonzi come Technical Officer.
Quasi vent'anni fa, Giovanni Cabassi decise di provare a costituire la Sezione italiana del VOC: la risposta da parte del Club "madre" fu immediata ed entusiastica, mentre, purtroppo, la risposta da parte dei soci italiani, a parte lo stesso Cabassi e qualche altro appassionato più assiduo e disponibile a lavorare per il Club, lo fu molto di meno.
In questi anni Giovani Cabassi ha portato avanti la piccola bandiera nel miglior modo possibile, orgoglioso di aver potuto contribuire, in qualche modo, alla storia della Marca, con varie iniziative, tra cui:
- organizzato due edizioni del MAD - Moto Arte Design, mostra collettiva di moto, una nel 2007, che includeva numerose Vincent, ed una nel 2009, durata ben sei mesi
- promosso e sponsorizzato due record AMA a Bonneville, con uno "streamliner", cioè un siluro a carenatura integrale, chiamata "Altometheus" e - ovviamente - motorizzata Vincent
- portato le Vincent in pista a Digione, a Monthlery, a Varano, all'Isola di Man
- aver avuto l'onore di vedere il suo Sidecar rosso motorizzato Vincent invitato come unico esemplare di Vincent al mitico lap of Honour del centenario del TT nel 2007.
Alcune foto di "Inceneritore", il sidecar motorizzato Vincent di Giò
Vincent Althometeus a Bonneville