poster Enea con tutte le agevolazioni edilizie e bonus aggiornato gennaio 2023
In considerazione del continuo aumento dei costi per il riscaldamento ed il condizionamento (sia legati all'aumento delle materie prime che della tassazione), è sempre più importante intervenire sugli edifici esistenti con interventi ben progettati ed in grado di abbattere significativamente i costi energetici.
Il primo passaggio è sicuramente quello di commissionare una certificazione energetica (Attestato di Prestazione energetica) o una diagnosi energetica ad un professionista qualificato in grado di consigliare al meglio su quali interventi eseguire. Una certificazione energetica ben fatta contiene già tutti gli elementi in termini di consigli e di calcolo costi beneficio per poter valutare quale sia l'intervento più efficace.
Un errore da non fare è quello per esempio di ristrutturare un edificio o un appartamento senza valutarne anche l'aspetto energetico (e aggiungo anche analogamente senza valutare la sicurezza strutturale dell'edificio, soprattutto in caso di terremoto). Ci si troverebbe infatti con un appartamento "nuovo" che però consuma come quello vecchio e su cui difficilmente si potrà intervenire di nuovo prima di qualche decina di anni. Stessa cosa si dica di interventi di "rifacimento del coperto" o della facciata che non affrontano seriamente anche il problema della coibentazione, con gravi danni economici per i cittadini che sono costretti a pagare una ristrutturazione spesso solo estetica e a continuare a pagare salate bollette.
In generale il primo intervento da fare è quello di diminuire il fabbisogno coibentando meglio possibile pareti, coperture e basamento. Cambiare infatti solo la caldaia con una più efficiente non diminuisce in maniera drastica i consumi. In più le caldaie più moderne consentono risparmi significativi solo se applicate a edifici con poco fabbisogno. Facendo molte certificazioni e calcolando in ogni certificazione uno o più interventi di miglioramento, molte volte tali interventi (anche grazie al 55%) vengono ripagati in 5-10 anni consentendo poi nel restante periodo un significativo guadagno.
Mi permetto di segnalare inoltre anche che chi pensa di risolvere il problema dei costi del riscaldamento con stufe a pellet, in molti casi sbaglia. la stufa a pellet richiede molta manutenzione e molto tempo (mentre la caldaia a gas richiede solo una manutenzione annuale e nessun altro intervento del proprietario o di altri), valutando i costi dell'acquisto della stufa e del pellet, i risparmi non sono poi così ingenti ed infine, ma molto importante, la stufa a pellet riscalda bruciando direttamente ed emettendo tutto quanto in atmosfera, senza filtri. Quando si realizza un impianto di termovalorizzazione tutti o quasi sono contrari, ma in quel caso i fumi sono comunque emessi in atmosfera dopo molti trattamenti e controlli, poi invece si riscalda casa senza nessuna attenzione per l'ambiente, inquinando in proporzione molto di più, in una regione (l'Emilia Romagna) già con la qualità dell'aria forse peggiore al mondo.
Per informazioni giampaolosilvestri72@gmail.com o 348 5115397