da Le gemmazioni storiche in una lettura a Nodi/Rete della Vita. Con la scienza & metodo biostoria (Biohistory of Knowledge), invece, si è ridimensionato lo studio del solo passato, ponendo l'attenzione sul cambiamento epocale, seguito alla nascita della Società delle Informazioni, come più volte spiegato, per monitorare l'effetto di ricaduta sulla organizzazione del pensiero dell'uso degli elaboratori elettronici. In tal senso l'indagine ha assunto una fisionomia di scienza dello sguardo a occhio-mente complesso. ![]() La mia Biostoria più che una teoria dell'evoluzionismo della specie, di stampo ottocentesco, è un metodo-strumento di lettura, una maieutica-bussola cognitiva, così come apostrofataviii, poiché permette lo studio delle correlazioni tra le posizioni di lettura dell'osservatore (opportunamente monitorate ed organizzate in finestre di apprendimento) e le geografie degli scenari immaginativi, per scoprire le possibili amplificazioni degli echi informativi nell'organizzazione del pensiero/mondo, a topologia frattale. La
conoscenza, in tale spazio epistemologico, scaturisce dalla
rilevazione di
un ordito di realtà
che per essere conosciuto, necessita
una molteplicità di azioni-funzioni
mentali, proiezioni,
angolazioni,
gradazioni
di lettura, ...
che rendono il gioco
del vedere-comprendere
un complesso
caleidoscopico
fatto di videate-osservative. Queste, tracciando il contorno-limite
sia semantico sia spazio-temporale, della medesima osservazione
generano una geometria
dello sguardo pluri-dimensionale,
in coerenza con le intuizioni di Bruno
de Finetti
quando scriveva:
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