agevolazioni

Affitti per studenti,

il contratto conviene a tutti

di Antonella Donati

Per chi cerca un appartamento, è possibile detrarre sulla denuncia dei redditi fino a 500,27 euro, mentre i proprietari possono avere uno sconto del 30% sul canone da dichiarare in sede Irpef

(31 agosto 2007)

Studenti fuori sede e ricerca della casa. Per chi sta per iniziare il primo anno, o per chi finora non ha mai trovato proprietari disposi a rinunciare all'affitto in nero, la ricerca di un contratto a norma può sembrare una caccia al tesoro. Ma quest'anno arrivare in fondo conviene di più, grazie alla possibilità di risparmiare sulle tasse. Infatti, con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno, si possono detrarre fino a 500,27 euro, ossia il 19%, calcolato su un importo massimo di 2.633 euro. Non che si riesca a spendere così poco, però la detrazione riguarda qualsiasi tipo di contratto: non è necessario, in sostanza, che si tratti di un contratto per studenti, ma può essere semplicemente un contratto ad uso transitorio, anche per l'affitto di una stanza o di un posto letto, purché sia a norma di legge. E c'è un'agevolazione anche per i proprietari, che spesso, però, non lo sanno.

Le regole di base - La detrazione, comunque, riguarda esclusivamente immobili ad uso abitativo: escluse, perciò, le rette pagate per strutture tipo la casa dello studente, collegi o convitti. E' indifferente, invece, il tipo di corso universitario che si intende seguire: pubblica o privata, basta che l'università si trovi in una città distante almeno 100 chilometri dal comune di residenza e comunque in una provincia diversa.

Il contratto sempre registrato - L'agevolazione fiscale spetta ai genitori per chi è ancora a carico, oppure può essere fatta direttamente sui propri redditi. Per averne diritto, il contratto deve essere stipulato o rinnovato in base alla legge sulle locazioni (431/98): può essere dunque un contratto specifico per studenti (durata da sei a 36 mesi rinnovabile automaticamente con canone concordato a livello locale), oppure un contratto per uso transitorio. E' più facile trovare contratti di questo secondo tipo perché in questo caso il canone non è prestabilito sulla base di accordi territoriali, ma di fatto è libero, con una durata minima di uno e massima di diciotto mesi e nessun rinnovo automatico. In ogni caso il contratto deve essere registrato, altrimenti si tratta di un pezzo di carta che non ha alcun valore.

I documenti da conservare - Il contratto, inoltre, deve essere intestato a chi avrà diritto alla detrazione, per cui anche nel caso dell'affitto di una stanza si deve avere un contratto personalizzato e si deve conservare una copia del testo. Lo stesso per le ricevute: sia che paghi con un bonifico la famiglia da casa, sia che si versi l'affitto in contanti occorre una copia della ricevuta. Nel caso in cui nel contratto sia compreso anche il pagamento del condominio o del riscaldamento, come voci indicate separatamente, non si deve tener conto di questi importi per il calcolo della detrazione.

I vantaggi per i proprietari - Per quel che riguarda i proprietari, invece, per chi affitta a studenti universitari fuori sede con un contratto a canone concordato, c'è un ulteriore sconto del 30% sul canone da dichiarare in sede Irpef: in pratica il proprietario indicherà nella denuncia dei redditi un po' meno del 60% dell'importo del canone annuo, contro l'85% di un contratto libero. Inoltre si ha diritto ad una riduzione del 30% dell'imposta di registro sul contratto. Diversi comuni, poi, prevedono l'applicazione di un'aliquota Ici più bassa nel caso in cui si dia in affitto l'appartamento agli studenti. Inoltre, in tutti i casi in cui nel canone fossero comprese anche voci quali condominio, luce, acqua, gas, portiere, ascensore, riscaldamento e simili - cosa che accade, ad esempio, quando si affitta la stanza con uso di cucina - la parte relativa a questi importi non va dichiarata ai fini fiscali. Insomma, fare un contratto agli studenti alla fine può risultare molto più conveniente rispetto ad un contratto libero.

Fonte: http://economia.repubblica.it/articolo/Affitti_per_studenti_il_contratto_conviene_a_tutti/164181

Un altro articolo sullo stesso tema:

I vantaggi per lo studente - Se in possesso di un regolare contratto, per studenti o di natura transitoria, con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno sarà possibile detrarre il 19% dell'affitto versato, calcolato su un massimo di 2.633 € (quindi la detrazione massima sarà di 500, 27 €).

Queste le condizioni per approfittare dell'agevolazione fiscale:

  1. Il contratto, ovviamente regolarmente registrato, deve riguardare l'affitto di un immobile ad uso abitativo: niente collegi, convitti o residenze studentesche.
  2. Il contratto dev'essere stipulato o rinnovato in base alla legge sulle locazioni 431/98: dev'essere quindi o un contratto per studenti (durata da 6 a 36 mesi, rinnovabile automaticamente con canone concordato a livello locale) o un contratto di natura transitoria (durata da 1 a 18 mesi, senza rinnovo automatico e senza vincoli per il canone d'affitto).
  3. Lo studente deve frequentare un ateneo (è indifferente se pubblico, privato o semi-privato) sito ad almeno 100 km dal comune di residenza e comunque in un'altra provincia.
  4. Il contratto dev'essere intestato a chi avrà diritto alla detrazione per cui, anche per l'affitto di una sola stanza, sarà necessario avere un contratto personalizzato.

Fatte queste premesse, sarà poi necessario conservare copia del contratto firmata da entrambe le parti, nonchè tutte le ricevute d'affitto, sia che si paghi tramite bonifico, sia che lo si faccia in contanti al proprietario.

Alle agevolazioni fiscali si aggiunge poi un ulteriore vantaggio: il contratto d'affitto, per studenti o di uso transitorio che sia, resta l'unica concreta forma di tutela dei diritti dello studente in materia di locazione, indispensabile in caso di incomprensioni e controversie con il proprietario di casa.

I vantaggi per il proprietario - I vantaggi di stipulare un regolare contratto non sono però limitati ai locatari: per chi affitta a studenti fuorisede con un regolare contratto a canone concordato esiste la possibilità di ottenere uno sconto del 40,5% sul canone dichiarato in sede Irpef. In pratica si tratta di dichiarare nella denuncia dei redditi un po’ meno del 60% dell'importo del canone annuo, contro l'85% di un contratto libero (che prevede uno sconto del 15%).

Fonte: http://www.uniaffitti.it/affitto-siena/stipulare-contratto-affitto.php

Vedi un documento dell'Agenzia delle entrate (2014)