Zona montuosa: Prealpi comasche
Località di partenza e di arrivo: Monte Olimpino, via Bellinzona (Como)
Quota di partenza e di arrivo: 240m slm
Punto più elevato raggiunto: 450m slm
Dislivello positivo totale: circa 500m
Sviluppo: circa 12km
Sentieri utilizzati: vari
Durata dell’escursione: 2h 45'
Difficoltà: E
Mappe: Cartina Kompass 91 – Lago di Como e Lago di Lugano
Traccia GPS: qui (.gpx)
Percorso e altimetria su Google Earth: qui
Percorso su mappa Kompass: qui
Foto: inserite nella relazione
Condizione dei sentieri
L’escursione si trova interamente sul territorio della citta di Como, nella zona delimitata dai quartieri di Monte Olimpino, Sagnino e Tavernola. I segnavia sono rari: qualche cartello ufficiale del Cai, qualche cartello in legno a cura di una associazione della zona (WeRoof), qualche bollo rosso sugli alberi.
I sentieri sono piuttosto semplici, tranne in un tratto indicato in relazione.
Presente una sola fontana, a Cardina.
Eventuali pericoli
Nessuno specifico
L'escursione
L'escursione è molto semplice. La cosa più difficile è descriverla, perché non esistono dei percorsi veri e propri ma una fitta rete di sentieri che si intersecano e le cui direzioni sono spesso non indicate. La cosa migliore da fare è, secondo me, andarci senza eccessivi vincoli di tempo, cominciare a camminare a caso, perdersi, tornare indietro e gustarsi così una facile gita all'insegna della scoperta e dell'avventura.
Tuttavia, posso tentare di descrivere la mia uscita, anticipando che i numerosi bivi potrebbero confondere chi segue questa relazione ma potrebbero anche aver confuso me. Se leggendo questa relazione non doveste ritrovarvi con le direzioni suggerite, ignoratela pure e fate da soli: ci guadagnerete!
Parto da via Bignanico a Como (240m slm), mi dirigo verso via Bellinzona e salgo a destra, in direzione Pontechiasso/Svizzera, raggiungendo prima la rotonda (supermercato Iperal) e poi il semaforo. Qui, a destra, si prende via Cardina, che si segue fino a quando sulla destra si trova la via d'ingresso di Villa Dossi Pisani (400m slm; 25'; 2km).
Si segue il sentiero che porta all'ingresso della Villa e poi si gira a sinistra, seguendo il muro di recinzione. Si incontra un bivio: si continua a seguire il muro di recinzione e si resta sul sentiero, incontrando un paio di villette rosa sulla destra. Al successivo bivio si tiene ancora la destra e si torna su strada asfaltata (via panoramica san Pietro). La si prende in discesa fino a nuovo bivio e si va a sinistra. Si resta su strada asfaltata fino a incontrare l'ingresso di villa Bonomi e dopo un paio di tornanti si incontra un sentiero sulla sinistra che costeggia dei campi da tennis. Lo si prende fino a raggiungere un incrocio nel bosco con diverse indicazioni. Si prende la direzione "Tavernola via Rismondo" e si scende fino a uscire di nuovo dal bosco. A Tavernola si incontrano un cartello indicatore del Parco e la via della Conciliazione, che va presa in salita (a sinistra) seguendola in direzione Sagnino. Si resta sulla strada fino a che, all'altezza di una fermata dell'autobus a sinistra, si incontra una scalinata. Si sale lungo le scale e si raggiunge via Campari. Per chi se lo chiedesse, è il cognome di una crocerossina della Prima guerra mondiale nonché fondatrice della scuola di Como (Vincenza Campari), non il più famoso aperitivo. Si gira a sinistra e si arriva alla fine della via, di fronte a un parcheggio. Sulla destra del parcheggio si sale verso il bosco (nessuna indicazione né traccia), dove si trova subito il sentiero che ricomincia a salire. Si ignora una deviazione a sinistra, peraltro non evidente, e si continua a salire: quando si incontra una recinzione, si lascia questo sentiero che prosegue dritto e si va verso destra. Si sale e al successivo bivio si va di nuovo a destra. Al successivo bivio, una strada va in discesa e io vado in salita, per breve tempo, fino a raggiungere un colletto: se si prosegue diritto si scende verso Sagnino. Io però scorgo a sinistra un sentiero a scala che sale e prendo quello. A fine scalinata incontro un bivio: vado a destra e raggiungo un bivio. Una delle due direzioni è bloccata da un albero (si ricordi questo dettaglio), prendo quindi l'altra direzione (sinistra). Proseguo, incontro un nuovo bivio: lascio il sentiero principale e vado destra. Questo sentiero a un certo punto si perde un po' nel bosco ma raggiunge comunque una trincea poco curata. Raggiungo la trincea e di fronte a me vedo una recinzione. Lungo la recinzione corre un sentiero: prendo questo sentiero verso destra e continuo a seguire la recinzione fino a raggiungere un cancello che segna l'ingresso a quest'area, di competenza di un'azienda di acqua e gas. Fare attenzione: in questo tratto il sentiero non è semplice e risulta anche un po' esposto. Al cancello proseguo diritto seguendo la freccia che indica "Cardina", ignorando una deviazione che scende a destra. Poco dopo, arrivo su una carrozzabile sterrata. Mi trovo nei pressi di Cardina, che si trova alla mia sinistra. Io vado però a destra e proseguo fino a scorgere la fine di questa strada, bloccata da una catena che segna una proprietà privata (villa Casati). Alla mia sinistra, un sentiero con indicazione "Al Sentee del laghett" scende: lo seguo fino a raggiungere quello che resta del laghetto di Cardina (una pozza). Poco prima di raggiungere lo spiazzo del laghetto, sulla sinistra un sentiero risale (un paio di bolli rossi sugli alberi): prendo questo sentiero e raggiungo il grosso spiazzo dove si trovano le due trincee (1 e 2) meglio conservate di Cardina. Presenti anche due cartelli (1 e 2) con interessanti informazioni (430m slm; 1h 35'; 6,5km).
Si supera il grande spiazzo con le due trincee, si prende una carrozzabile verso destra che diventa subito asfaltata (via Spazzi); si raggiunge Cardina, all'altezza della chiesetta dell'Immacolata (presente una fontana). Sulla sinistra c'è via Cardina; si va a destra (via Conconi) fino a raggiungere il Crotto del lupo e si prosegue su via cascina Marii. Si torna su sterrato, si ripassa dal laghetto, che questa volta è sulla destra e si prosegue su questa sterrata molto larga e carrozzabile. Si rientra nel bosco e a un certo punto si incontra un bivio, con cartello: a sinistra, in discesa, si va verso Sagnino, io proseguo diritto. A questo punto, guardando la traccia sul mio navigatore, capisco che sto per tornare su un sentiero già percorso, anche se non mi è ancora chiaro dove. Tuttavia, incontro un nuovo bivio: prendo quindi la traccia che scende a sinistra sperando di rinviare il più possibile il momento in cui dovrò tornare sui miei passi. Questo sentiero si abbassa e poi risale leggermente. A un certo punto, vedo che il sentiero è interrotto da un albero e capisco di avere raggiunto uno dei bivi incontrati in precedenza. A questo punto, sono costretto a prendere un tratto di strada già percorso (430m slm; 2h; 8,5km).
Scelgo di proseguire verso destra, ricordando di aver incontrato un bivio e quindi di avere la possibilità di tornare a tracciare un sentiero non ancora percorso. In effetti è così: al successivo bivio tengo la sinistra e proseguo. Incontro a questo punto un altro bivio, non segnalato: vado a destra e incontro un nuovo bivio ma almeno ora so dove sono: se andassi a sinistra in discesa tornerei verso la via panoramica san Pietro; alla mia destra c'è il sentiero (già percorso parzialmente in precedenza) che, costeggiando la recinzione dell'azienda di acqua e gas, porta verso le trincee; di fronte a me c'è invece il sentiero principale che sbucherà in via Spazzi. Mi ricordo di un ulteriore bivio più avanti che mi permetterà di tornare sul sentiero che scende in via san Pietro. Vado dunque diritto, supero un cancello sulla destra che indica "Vietato entrare" e sulla sinistra trovo questo piccolo sentiero che scende ripidamente e dopo poco tempo si immette sul sentiero che scende verso via san Pietro. Come riferimento, incontro un cartello direzionale. Proseguo in discesa, all'altezza di un tornante del sentiero ignoro una traccia a sinistra e resto sul sentiero che sto percorrendo in discesa. Raggiungo una recinzione. A questo punto mi trovo su un percorso già fatto: vado a destra e ripercorro la traccia che mi porta lungo il muro di Villa Dossi Pisani. Quando raggiungo il bivio, però, non proseguo sulla traccia presa all'andata ma lascio il muro e vado verso destra, risalendo per breve tempo e uscendo comunque dal bosco. Prendo via Cardina, verso sinistra, e mi avvio verso la conclusione della gita. Dopo poco tempo, incontro sulla sinistra la strada che porta all'ingresso di Villa Dossi Pisani. Continuo in discesa tra scorci panoramici su Brunate e sul lago. Riesco ancora a cambiare direzione: all'altezza di via Castel Carnasino, giro a sinistra a vado verso Villa Aprica (una clinica). Rimango su questa via e torno definitivamente su via Bellinzona. A questo punto, giro a sinistra e scendo verso via Bignanico, dove concludo (240m slm; 2h 45'; 11,8km).
Punti di appoggio
Vari, essendo un'escursione prossima alla città.
Materiale necessario
Nessuno nello specifico, salvo i bastoncini per chi li usa. Acqua e qualcosa da mangiare.
Note e commenti vari
Bella escursione che permette di visitare il parco di Cardina, un quartiere di Como con alcune tra le più belle ville della città (tra cui, Villa Dossi Pisani) e la ben tenuta trincea della cosiddetta "Linea Cadorna", più precisamente denominata "sistema difensivo italiano alla frontiera nord verso la Svizzera".
I punti di partenza possono essere vari. Io sono partito da via Bignanico e sono entrato nel parco da via Cardina.
Molti dei cartelli in legno incontrati sono stati posti e curati dall'Associazione giovanile WeRoof. I pannelli indicatori a Tavernola e alle trincee invece sono a cura dell'Associazione Cardina. A entrambe va un grandissimo ringraziamento per la valorizzazione di questo piccolo gioiello che è il Parco di Cardina.