Informazioni tecniche
Zona montuosa: Alpi Retiche
Località di partenza: Valdidentro (SO), Torri di Fraele
Quota di partenza e arrivo: 1920m slm
Punto più elevato: 2480m slm (croce Monte Scale)
Dislivello positivo totale: circa 600m
Sviluppo: circa 8,2 km
Sentieri utilizzati: in salita: 197.1, deviazione per la chiesetta, 197.1; al ritorno: 197.
Durata dell’escursione: 1h 55'
Difficoltà: EE
Persone presenti: Paolo
Mappe:
Traccia GPS: qui
Percorso e altimetria su Google Earth: qui
Foto: inserite nella relazione
Condizione dei sentieri
I sentieri presentano condizioni eterogenee.
Il sentiero di andata, una volta uscito dal bosco di pini mughi e girato sul versante sud del monte, presente livelli di esposizione elevati, in un ambiente di alta montagna, sassoso e franoso (attenzione anche agli animali che si muovono sopra di noi). Il sentiero di ritorno invece è piuttosto semplice e non presenta difficoltà particolari.
In entrambi i casi alcuni passaggi sono agevolati dalla presenza di catene.
Nessuna presenza di acqua lungo il percorso.
Eventuali pericoli
L'ambiente di alta montagna, con la sua esposizione, in particolare sul versante sud (andata).
L'escursione
Da Bormio, in Valtellina, ci si dirige verso Premadio (Valdidentro) prima e verso le Torri di Fraele/Laghi di Cancano poi. Raggiunte le Torri, si lascia l'auto in uno dei due piccoli parcheggi che si incontrano immediatamente (cinque posti cadauno), uno a destra e uno a sinistra. L'escursione comincia qui (1950m slm).
Tra i due parcheggi, sul lato destro della carreggiata (direzione Laghi di Cancano), si trovano le indicazioni per il Monte Scale. Due cartelli richiamano l'escursionista a fare attenzione sul sentiero, dedicato a escursionisti esperi (EE) e soggetto a frane che rendono difficoltoso il passaggio in alcuni tratti. Il primo tratto di sentiero si svolge all'interno di un bel bosco di pini mughi e sale, piuttosto deciso ma senza eccessivo sforzo, per tornanti. Dopo circa 200 m di dislivello (quota 2150m slm) si incontra una croce di legno sulla destra. Non sarà l'unica. Poco più avanti, quando il bosco si fa più rado, si incontra un bivio: il sentiero 197.1 prosegue sulla traccia principale, ma vengo incuriosito dall'indicazione per il "Santa Maria Regina dei Martiri", verso destra. Non ho molto tempo ma la salita mi pare stia procedendo in maniera veloce: decido quindi che vale la pena di provare questa deviazione. Mi dirigo verso sinistra, su un sentiero più stretto e incontro un nuovo bivio: resto a sinistra, su sentiero che prosegue in sali scendi, ed evito la traccia a destra che sale più decisa (e da cui, scoprirò a breve, tornerò). In poco tempo e senza allontanarmi troppo dal sentiero principale, raggiungo questa chiesetta, in posizione panoramica, costellata di targhe, ricordi, bigliettini, che rendono il luogo particolarmente struggente. Esattamente dal retro della chiesetta parte una traccia di sentiero che seguo e che porta, passando vicino prima a un omino in pietra e poi a un paio di croci in legno, al bivio precedentemente osservato. Questa traccia non è sempre evidente ma basta fare un po' di attenzione e la si può individuare. Da qui, torno al sentiero principale e ricomincio a salire, in direzione ora di un omino in pietra. Incontro la prima piccola frana che interrompe il sentiero: la supero camminandoci sopra, con attenzione. Da qui in poi l'ambiente cambia, comincio a muovermi su versante sud del Monte Scale: continuo a salire rapidamente, su sentiero esposto e spesso interrotto da piccole frane, come del resto annunciava l'avviso all'inizio dell'escursione. Alcuni passaggi più stretti sono assistiti da catene. A un certo punto vedo rotolare di fronte a me una pietra e penso a qualcuno, bipede o quadrupede, che si muove sopra di me. Trattasi in effetti di ungulato, un giovane stambecco che appena mi vede fischia e si allontana: ci osserviamo e rincorriamo per un po'. Devo fare attenzione perchè i suoi movimenti provocano sempre il distacco di qualche pietra. Quando si sente sufficientemente lontano e al sicuro, resta fermo a guardarmi. Provo a cercare la madre o i fratelli ma non li trovo. Dopo questo scambio, continuo a salire e ormai intravedo il Forte di Monte Scale. Una volta raggiunto (il Forte è visitabile), attraverso il caratteristico tunnel che porta sul versante opposto del Monte, dove mi aspetta un paesaggio completamente diverso. Qui abbondano i prati e i fiori. Vado verso destra, in direzione della croce, posta però più in basso della vetta, che non risulta raggiungibile dal sentiero. Oltre alla croce, anche un monumento dedicato ai soldati e un cilindro con i nomi delle montagne che si possono osservare. La vista spazia dal passo dello Stelvio alla Valfurva, dalla Valdisotto alla Val Viola, dai laghi di Cancano di nuovo allo Stelvio (2450m slm; 1h 20'; 4,5 km; 550m D+).
Per scendere scelgo di restare sul versante settentrionale, con vista privilegiata sui due laghi artificiali di Cancano. Il sentiero scende prima dolcemente e poi diventa piuttosto ripido, per tornare più dolce al rientro nel bosco di pini mughi. Lungo la discesa trovo un breve tratto attrezzato con catena in prossimità di una grotta che contiene la statua di una madonna. Si raggiunge così il lago Scale, che aggiro seguendo le indicazioni e la strada asfaltata principale. Torno infine al parcheggio lungo questa strada (1950m slm; 1h 55'; 8,1 km; 600m D+).
Punti di appoggio
Nessuno. In caso di maltempo è possibile ripararsi presso il Forte di Monte Scale.
Materiale necessario
Nessuno.
Note e commenti vari
La passeggiata sul versante settentrionale è certamente alla portata di tutti; più attenzione per l'esposizione invece è richiesta per la salita, o discesa, sul versante meridionale.
L'escursione in sé è stata divertente e molto panoramica. Forse darebbe più soddisfazione partire da Bormio (aggiungendo circa 1000m di dislivello) o aggiungendo alla salita anche il giro dei laghi di Cancano. Oppure, infine, concatenando altre cime della zona.