Informazioni tecniche
Zona montuosa: Grigna settentrionale, Prealpi lecchesi
Località di partenza: Colle di Balisio, Cappella del Sacro Cuore (LC)
Quota di partenza: 850mslm
Quota di arrivo: 2410mslm
Dislivello positivo totale: circa 1600m
Sviluppo: circa 13km
Sentieri utilizzati: sentiero invernale al Grignone
Durata dell’escursione: circa 5h
Difficoltà: EE (per il dislivello e la neve)
Persone presenti: Alberto, Giancarlo, Giona, Matteo, Paolo, Paolo
Mappe: Lecco - Valle Brembana, 1: 50.000 - Kompass 105; Le Grigne, Resegone di Lecco e Legnone, 1:35.000 – Globalmap
Traccia GPS disponibile: kml
Album fotografico disponibile qui
Condizione dei sentieri
I sentieri sono ben tenuti e ben segnalati.
La neve si trova a circa 1200mslm, verso la fine del bosco iniziale e poco prima dell’Alpe Cova. Decisamente consigliati i ramponi dopo il Bivacco Riva-Girani (1840mslm); consigliata, per guadagnare equilibrio, la piccozza in cresta.
Si trovano un paio di fontane prima del bosco. Dopo, invece, nessuna.
Eventuali pericoli
Nessuno in particolare, se si rimane nella traccia del sentiero. In questo periodo è comunque sempre meglio consultare il bollettino valanghe.
L'escursione
Ottima escursione, non nuova ma particolarmente apprezzata date le condizioni invernali della montagna.
Dalla superstrada Milano-Lecco (ss36) si prende la variante per la Valsassina (ss36bis) e, alla fine dei tunnel, alla rotonda si svolta verso destra in direzione di Ballabio. Dopo avere superato un benzinaio e subito prima del negozio ALVA, si prende una via sterrata sulla sinistra (via Grassi Lunghi). Si può lasciare l’automobile all’inizio (circa 700mslm) oppure proseguire fino alla Cappella del Sacro Cuore, guadagnando circa un quarto d’ora di cammino.
Nonostante si tratti di un giorno infrasettimanale di marzo e sia presto (le 6.00), non siamo né gli unici né i primi ad avere parcheggiato.
Dalla Cappella del Sacro Cuore, si prende il sentiero che indica Resinelli. Dopo un tratto iniziale che costeggia prati e baite, comincia un tratto boschivo. Incontriamo prima la deviazione per Pasturo e poi un bivio: a sinistra per Resinelli e traversata bassa, a destra per Pialeral e Grignone (20’; 1060mslm).
Il sentiero a questo punto comincia a salire più deciso in mezzo al bosco e in poco tempo raggiungiamo l’Alpe Cova (50’; 1290mslm), vale a dire l’ultimo avamposto prima della salita vera e propria al Grignone. Già all’interno del bosco cominciamo a calpestare la neve.
Oltrepassato poco dopo il Pialeral (1h; 1350mslm), seguiamo il sentiero già battuto che segue la traccia della via invernale. La neve è bella e almeno all’andata non molle. Una volta raggiunto il bivacco Riva-Girani (2h; 1840mslm) e la baita Comolli, entrambi completamente ricoperti di neve, la pendenza cambia e la salita diventa tanto faticosa quanto esaltante. Ci troviamo nel tratto noto come il “muro del pianto”, e la ragione di questa reputazione la si capisce subito. Saliamo regolari e in gruppo fino a raggiungere la cresta (2h 50’; 2270mslm).
Da qui il percorso si fa leggermente meno faticoso, ma continua comunque a salire: seguiamo sempre la traccia battuta, che gira a sinistra lungo la cresta, e la manteniamo: stare a valle significherebbe rischiare di scivolare; stare a monte significherebbe calpestare le meravigliose e pericolose creste di neve che si sono costruite sul vuoto.
Raggiungiamo la vetta e il rifugio Brioschi in poco tempo (3h 15’; 2410slm).
Il sentiero di ritorno si svolge esattamente al contrario. La discesa è molto rapida: la neve, seppure più molle, ci permetteva ancora di scivolare senza sprofondare troppo. Raggiungiamo il Riva-Girani (40’), facciamo le ultime foto e poi proseguiamo di nuovo, oltrepassando ancora Pialeral, Alpe Cova e infine raggiungendo il parcheggio (1h 40’).
Punti di appoggio
In teoria, nessuno. In questa stagione i rifugi sono di norma chiusi durante la settimana e i bivacchi sepolti dalla neve. Tuttavia, l’entrata al rifugio invernale, in vetta, è quasi sempre possibile (verificare col gestore). In realtà, ma solo per caso, il Brioschi era aperto, nell’attesa di una comitiva che avrebbe cenato lì e poi sarebbe scesa con gli sci e le lampade.
Materiale necessario
Molto utili per la fatica i bastoncini (che però io mi ostino a considerare poco "etici" e quindi a non usare); utile per l’equilibrio in cresta e in discesa una piccozza. Necessari i ramponi, facendo attenzione alle loro lame - soprattutto in discesa - se si è poco esperti.
Note e commenti vari
La passeggiata in sé è certamente faticosa e richiede un certo allenamento. La vista sulle cime innevate delle Prealpi, delle Alpi Lombarde e di quelle Svizzere serve comunque come buon incentivo.
Il gruppo di salita si è formato casualmente su facebook il giorno precedente la gita, dopo una discussione nel gruppo “Amici del rifugio Brioschi”. Al gruppo originario (io e Giancarlo) si è unito prima Alberto, che è salito e sceso con gli sci e ha realizzato un video molto emozionante; poi il gruppo di amici Matteo, Paolo e Giona (rimasti a pranzare al Brioschi).