Informazioni tecniche
Zona montuosa: Grigna meridionale, Prealpi lecchesi
Località di partenza: Piani Resinelli (LC), piazzale Danilo Chiappa
Quota di partenza: 1280mslm
Quota di arrivo: 2184mslm
Dislivello positivo totale: circa 900m
Sviluppo: circa 6,7 km
Sentieri utilizzati: cresta Cermenati in salita; cresta Sinigaglia in discesa
Durata dell’escursione: circa 1h 40’
Difficoltà: E la cresta Cermenati; EEA la cresta Sinigaglia
Persone presenti: Paolo
Mappe: Lecco - Valle Brembana, 1: 50.000 - Kompass 105; Le Grigne, Resegone di Lecco e Legnone, 1:35.000 – Globalmap
Traccia GPS disponibile: gpx
Foto disponibili qui
Condizione dei sentieri
La salita si è svolta in ambiente tardo primaverile, con neve scarsa sopra i 2000 metri. In salita non è affatto un problema; tuttavia, potrebbe diventarlo in discesa, sui tratti esposti e di per sé già più impegnativi della cresta Sinigaglia.
Nessuna presenza di acqua.
Eventuali pericoli
Alcuni tratti lungo la cresta Sinigaglia sono esposti e/o attrezzati con catene (comunque non obbligatorie); nel caso si soffra di vertigini o non ci si senta sicuri su questo tipo di passaggi, forse meglio evitare o affrontare l’escursione insieme a qualcuno di più esperto.
Nessun pericolo lungo la Cermenati, che quindi può costituire una avalida benchè più noiosa alternativa per la discesa.
L'escursione
Dalla superstrada Milano-Lecco (ss 46) si prende la variante per la Valsassina (ss 46bis) e, alla fine dei tunnel, per i Piani dei Resinelli. Ai Piani, si parcheggia facilmente nel grande parcheggio davanti al “Forno” (piazzale Danilo Chiappa).
Si parte da sotto il Forno, salendo alcuni scalini che portano sulla strada asfaltata che passa proprio lì davanti (via Carlo Mauri). Proseguo ignorando le indicazioni per il rifugio Porta sulla sinistra (via classica di salita, sempre su strada asfaltata) e continuo su via Carlo Mauri. Dopo circa 50 metri dall’indicazione per il Porta, si trova un piccolo spiazzo sulla sinistra, con una sbarra; subito dopo, esattamente quando la strada asfaltata piega a destra, bisogna entrare nel bosco e andare invece verso sinistra. Questo sentiero non è segnalato (l’ho scoperto correndo il Grignetta vertical nel 2014) ma costituisce un’ottima alternativa alla salita classica al Porta lungo la strada asfaltata. Il problema è solo trovarlo, dopodiché il sentiero è ben battuto sin dall’inizio e non si può perdere. Si sale sempre all’interno del bosco, alternando brevissimi tratti su asfalto, e si sbuca proprio di fronte al rifugio Carlo Porta (1427m slm; 10’; 700m).
Si aggira il rifugio verso destra e esattamente sul retro dello stesso si trovano diverse indicazioni: si deve seguire per cresta Cermenati. Prendo quindi il sentiero che si inoltra nel bosco e incontro subito, sulla sinistra, una madonnina in legno. Da qui in poi è impossibile sbagliare: il sentiero sale seguendo la cresta, uscendo prima dal bosco e poi lasciandosi alle spalle bivi ben segnalati per altre direzioni. L’unico bivio non segnalato è quello per i Torrioni Magnaghi (vedi oltre). Il sentiero sale sempre deciso con davvero poche occasioni per respirare e quindi si guadagna velocemente dislivello. Dopo poco tempo compaiono sulla destra i bastioni dei Magnaghi (si deve ignorare la freccia che indica di andare verso la loro direzione, a destra) e si prosegue diritto in salita. Dal bosco in poi (quindi da circa 1500m slm) gli alberi spariscono e quindi, se si svolge l’escursione di giorno e d’estate, è necessario fare attenzione al caldo e al sole. La cresta prosegue lasciando sulla sinistra il canalone Caimi e poi dirigendosi verso il canalone Porta. Poco dopo, si incontrano dei cartelli che indicano il rifugio Rosalba (si tratta del sentiero Cecilia; 2050m slm; 48’; 2,1km).
Proseguendo, si raggiunge, all’interno di un canalone, la cresta finale. Qui si trovano delle catene (per nulla obbligatorie). Si tratta del segmento più delicato della salita, anche se brevissimo, perché potenzialmente scivoloso e anche per il fatto che essendo ormai in vetta l’attenzione potrebbe essere minore. La vetta, caratterizzata da un bivacco a forma di navicella e da una croce metallica, si raggiunge poi facilmente (2184m slm; 57’; 2,4km).
Il tempo di fare quattro foto e scendo subito, questa volta lungo la cresta Sinigaglia. Il sentiero parte dietro il bivacco, inizialmente con diversi tratti attrezzati con catene. Si prosegue superando prima alcuni saliscendi, sempre attrezzati, e poi il bivio per il canalino Federazione, vale a dire il punto di partenza delle traversata alta per la Grigna settentrionale o Grignone (2150m slm; 1h 05’; 2,6km).
Quando ormai di fronte agli occhi è evidente la croce sulla vetta dei Magnaghi, trovo sulla sinistra la discesa per il “saltin del gatt”, un brevissimo tratto con corda e staffe molto esposto ma divertente. Dopo qualche metro in discesa, il sentiero si biforca (cartello indicatore; 2000m slm; 1h 15’; 2,9km): un tratto più esterno diventa cresta Sinigaglia; un tratto più interno, invece, scende a ridosso dei Magnaghi, verso il sigaro Dones (inconfondibile colonna), e poi taglia tutto il versante sudest della Grigna, verso la cresta Cermenati, attraversando il canalone Porta.
Proseguo lungo la cresta Sinigaglia e scendo prima per roccette e poi per pratoni, senza troppa difficoltà, fino al rifugio Soldanella (seguire le indicazioni per il rifugio stesso o per i Resinelli). Da qui, in pochi minuti, torno ai Resinelli su strada asfaltata (1280m slm; 1h 35’; 6,7km).
Punti di appoggio
Il bivacco all'arrivo, il rifugio Porta, il rifugio Soldanella e i tanti altri e locali ai Piani dei Resinelli. Verificare l’apertura dei rifugi
Materiale necessario
Nessuno in particolare. Per chi li usa, utili i bastoncini, anche se bisogna poi sistemarli nello zaino nei tratti con catene.
Note e commenti vari
Classica passeggiata che uso come allenamento per mettere un buon dislivello nelle gambe quando ho poco tempo a disposizione. Il tracciato in salita segue quello del Grignetta Vertical.
I tempi sono da considerarsi al lordo delle pause (di fatto, solo qualche minuto scarso in vetta) e con un andamento decisamente veloce. A passo normale, credo ci vogliano un paio d’ore a salire e almeno un’ora a scendere.
Giornata decisamente fortunata. Avevo controllato le previsioni del tempo e, in una giornata decisamente brutta, avevo scelto le uniche due ore senza pioggia. Tuttavia, l’arrivo in auto ai Resinelli mi ha riservato nientemeno che un po’ di grandine. Convinto comunque dalle previsioni, dall’apparente assenza di temporali e da uno sguardo al cielo, sono partito. In novanta minuti ho incontrato ancora grandine (piccolissima e per nulla fastidiosa), neve, pioggia, nebbia e finalmente anche un po’ di sole.