Zona montuosa: Prealpi Luganesi, Prealpi comasche
Località di partenza: Mendrisio, località Salorino (CH), parcheggio Zurich percorso vita
Quota di partenza e di arrivo: 450m slm
Punto più elevato: 1701m slm (vetta Generoso)
Dislivello positivo totale: circa 1300m
Sviluppo: circa 22km
Sentieri utilizzati: vari.
Durata dell’escursione: circa 3h 35’
Difficoltà: E (ma attenzione a sviluppo e dislivello)
Persone presenti: Paolo
Mappe: Cartina Kompass 91 – Lago di Como e Lago di Lugano; Cartina Kompass 105 - Lecco - Valle Brembana.
Traccia GPS disponibile: gpx
Foto disponibili qui
Condizione dei sentieri
L’escursione si trova interamente in territorio svizzero; la segnaletica e lo stato dei sentieri sono entrambi perfetti. I segnavia sono gialli (cartelli metallici) oppure bianco-rosso-bianchi (segnali su pietre o alberi). I sentieri sono tutti semplici e non mostrano alcuna difficoltà tecnica.
Qualche fontana all’inizio, fino a qualche centinaio di metri dopo Somazzo, e vicino alla Stazione di vetta.
Eventuali pericoli
Nessuno in particolare.
L'escursione
L’escursione prende il via presso il parcheggio del percorso vitaZurich, in via Avra/via Vernora a Mendrisio (CH), frazione Salorino (450m slm).
Lasciata l’auto (parcheggio gratuito, all’ombra, in prossimità di un giardino in cui è possibile scorgere una famiglia di cervi), si esce da via Arva e si gira a sinistra lungo via Vernora. Allo stop si prosegue a destra e si segue la strada, che comincia subito a salire verso Salorino (via Acqua Fresca). Il paese si trova subito dopo un paio di tornanti. In alternativa, all’altezza del primo tornante si può proseguire all’interno di un cortile e prendere una qualunque delle numerose scalinate in pietra che salgono verso destra. Raggiunto il paese, si segue la strada principale o in caso dubbio, i cartelli gialli che indicano i sentieri. In via san Rocco si trovano le prime indicazioni precise, comprensive anche di tempi. Si prosegue salendo verso la Chiesa di Salorino prima e poi, sempre su stradina asfaltata, si arriva in pochi minuti alla località di Somazzo. Attraversata la stretta via centrale di Somazzo (tenendo la destra, cioè salendo), si incontra un semaforo. La strada carrozzabile che si può percorrere in auto prosegue sulla sinistra mentre il sentiero continua sulla destra, sempre su strada asfaltata ma che ben presto diventerà sterrata (e così resterà fino alla cima). Inizia ora un lungo tratto di bosco, prima con pendenze lievi e facilmente corribili, poi con pendenza più decisa ma mai eccessiva. Seguendo i cartelli indicatori è impossibile perdersi: se pure si prendessero per sbaglio i sentieri che salgono per Cragno o San Nicolao, si arriverebbe comunque a destinazione (magari allungando leggermente il percorso). L’unico punto leggermente dubbio è l’incrocio con una strada carrozzabile che unisce San Nicolao e Cragno (880m slm; 45’; 5,2km).
Invece di andare verso destra, in salita, bisogna scendere verso sinistra e dopo qualche decina di metri si ritrova il sentiero che sale. Si raggiunge quindi, sempre per boschi, il parcheggio della stazione di Bellavista, fermata intermedia della cremagliera che da Capolago, in Svizzera, porta fino alla vetta del Generoso. In realtà il parcheggio dista qualche minuto a piedi dalla stazione (la strada per la stazione è sbarrata e sterrata). È possibile arrivare fino a questo punto in auto: il parcheggio è a pagamento da inizio maggio a fine settembre (le prime sei ore, obbligatorie, costano 2 euro o 2,50 CHF). Presente anche un rifugio/bar (1175m slm; 1h 05’; 7,1km).
Da questo parcheggio si seguono inizialmente le indicazioni per la stazione “Bellavista” o per la vetta del Generoso (o per l’”Albergo vetta”, cioè la stazione di arrivo della cremagliera stessa). Oltrepassata una sbarra, si raggiunge in pochissimo tempo una costruzione, la si aggira, e di nuovo, si seguono le indicazioni. Si incontra un bivio ben segnalato: seguendo l’indicazione, si raggiungerà la stazione di “Bellavista”; salendo invece verso destra (nessuna indicazione, ma sentiero evidente), si potrà tagliare in maniera non banale il percorso (l’opzione che scelgo io). Da qui i sentiero diventa un po’ più impegnativo, anche se mai eccessivamente. La salita nei boschi prosegue fino a quando il sentiero incrocia, e attraversa, la cremagliera. D’ora in poi gli alberi diventano sempre più radi e comincia quindi a farsi sentire il caldo (non oso immaginare la tortura in un afoso giorno estivo). Ricordo che questo sentiero risale il versante sud del Generoso, vale a dire quello che vediamo quando guardiamo il Generoso dalle province di Varese, Como e Milano. Si continua a salire tagliando il versante della montagna, prima verso un piccolo bosco, e poi, dopo averlo superato, in direzione di alcune casette e dell’”Albergo vetta”, che diventano visibili. Psicologicamente è un tratto un po’ duro: si pensa di essere ormai arrivati, ma bisogna tenere presente che bisogna ancora coprire circa 200 metri di dislivello. Raggiungo dunque l’”Albergo vetta” (1600m slm, 1h 55’; 10,5km); poi, seguendo le indicazioni, su ripido sentiero guadagno la vetta vera e propria (1701m slm, 2h 05’; 11,9km). Da notare che per salire alla vetta esistono di solito due alternative: una scalinata che sale direttamente dall’”Albergo vetta” (forse ancora inaccessibile a causa di lavori) e il sentiero, che invece è la naturale conclusione della salita dal versante italiano. A proposito di questi lavori, l’edificio dell’Albergo e la stazione sono in totale ricostruzione a seguito di un danno subito qualche tempo fa (anche la cremagliera, nello stesso periodo, è rimasta chiusa): riapriranno entrambi nel 2016 o più probabilmente nel 2017.
La giornata è bella e limpida: si vedono anche il Monviso e gli Appennini. Mi fermo circa dieci minuti (conteggiati nei tempi di discesa) per le foto e mangiare qualcosa. Poi riparto, lungo lo stesso percorso di salita. Per quanto riguarda la discesa, nessuna annotazione particolare. Il percorso è identico a quello appena svolto in salita e totalmente corribile. Con l’aiuto di un po’ di esperienza e orientamento, mi sono permesso di tagliare il percorso che scende per i boschi subito dopo la stazione Bellavista (ma sconsiglio in generale questo tipo di scorciatoie). Si arriva di nuovo al parcheggio di partenza (450m slm, 3h 35’; 22km).
Punti di appoggio
Il rifugio La Peonia (verificare apertura).
Materiale necessario
Per chi li usa, utili i bastoncini. Acqua e copricapo d’estate.
Note e commenti vari
Escursione di buono sviluppo e buon dislivello che permette di conoscere e attraversare il versante meridionale del monte Generoso, partendo dalla sua base. Sono possibili variazioni al percorso, così da riuscire a organizzare l’escursione come un anello (alternative “Cragno” o “San Nicolao”). Da valutare anche la possibilità di partire ancora più in basso, magari da Capolago. Oppure da Chiasso, per il parco Gole del Breggia.
Valuto la realizzazione del giro con un passo normale e in condizioni estive in circa 6/7 ore (4 ore la salita e 3 ore la discesa). Valuto però la realizzazione del giro con un buon passo di corsa anche in circa tre ore. Credo infatti che se fossi stato un po’ più allenato (sulla distanza più che sul dislivello), mi sarei tolto questa piccola soddisfazione cronometrica. Rispetto a sei mesi fa, ci ho messo già venti minuti in meno (al netto della sosta in vetta) e so che posso ancora migliorare. Vedremo.