Informazioni tecniche
Zona montuosa: Triangolo lariano, Prealpi comasche
Località di partenza: Civate (LC), via Cerscera
Quota di partenza e di arrivo: 280m slm
Punto più elevato: 1259m slm (Monte Rai)
Dislivello positivo totale: 1200m
Sviluppo: circa 10km
Sentieri utilizzati: sentieri n. 10 tra Civate e Cascina dell’Oro, sentiero 8 fino alle “Tre casote”, variante sentiero 8 fino alla cresta sud-ovest del Corno Birone, sentiero 1 (LV) fino alla cima del Corno Birone, cresta nord-est del Corno Birone, cresta nord-ovest del Monte Rai, cresta sud-est Monte Rai, sentiero 3 dal rif. Consiglieri al Cornizzolo, sentiero 11 (con variante) per Civate
Durata dell’escursione: circa 2h 20’
Difficoltà: EE (vedi “Condizioni dei sentieri”)
Persone presenti: Paolo
Mappe: Cartina Kompass 91 – Lago di Como e Lago di Lugano; Cartina Kompass 105 - Lecco - Valle Brembana.
Traccia GPS disponibile: gpx
Foto disponibili qui
Condizione dei sentieri
I sentieri sono ben tenuti e generalmente ben segnalati. Tuttavia, alcuni bivi rilevanti non sono indicati e questo è sia sorprendente, vista l’abbondanza di segnali altrove, sia problematico (si faccia quindi molta attenzione alla descrizione dei bivi nella relazione). Presente un solo tratto attrezzato lungo la cresta del Corno Birone ma la catena non mi sembra affatto necessaria. Piuttosto, la salita verso il corno Birone presenta tratti con pendenze elevatissime, tanto che spesso mi è capitato di salire usando anche le mani (di qui la seconda E nella valutazione della difficoltà).
A parte il passaggio al rifugio, non ho scorto alcuna presenza di acqua.
Eventuali pericoli
Nessuno in generale. Fare attenzione ai tratti più esposti lungo la salita al Corno Birone.
L'escursione
La passeggiata comincia presso un parcheggio di via Cerscera a Civate (LC). È possibile parcheggiare sia un po’ più in basso, lungo via Roncaglio o lungo via Belvedere, sia un po’ più in alto, in via del Pozzo. Civate si raggiunge facilmente seguendo le indicazioni “Civate” dalla strada statale 36 (Milano – Lecco - Chiavenna).
Lungo via Cerscera, arrivando da via Belvedere, di fronte alla Chiesa che si trova sulla sinistra ci sono dei parcheggi. Tra due parcheggi, si trovano delle indicazioni per san Pietro e degli scalini che si inoltrano tra i cortili di due case. L’escursione comincia qui (280m slm).
Si prosegue fino a incontrare via del Pozzo, si gira a sinistra e dopo poco si trovano nuove indicazioni per San Pietro. Si resta sulla strada asfaltata fino all’inizio di via Rii: sulla sinistra, indicazioni che portano a una strada sterrata che sale verso la località del Pozzo. A questo punto i cartelli cominciano a essere più precisi e a indicare i sentieri per numero. Si segue per il sentiero con segnavia n. 10. Si supera la località Pozzo, si lasciano sulla destra un crotto e poco dopo, sulla sinistra, l’inizio del sentiero 11, da cui tornerò. Raggiunta e superata una costruzione (“Cascina dell’Oro”), all’inizio del bosco, si trovano i cartelli per il sentiero 8 (380m slm; 10’; 1 km).
Si scende dunque verso destra fino a raggiungere il letto del torrente. Mancano le indicazioni, quindi appena si arriva lungo il torrente si deve attraversare e poi prendere il sentiero che va verso sinistra e poi subito verso destra all’interno del bosco. Si deve tenere la destra anche a un bivio non segnalato che si trova pochi metri dopo e si deve invece tenere la sinistra a un bivio che si incontra più avanti. Dal torrente il sentiero sale sempre in maniera molto decisa, fino a quando si raggiungono nuovi cartelli indicatori presso le “Tre casote” (600m slm; 25’; 1,7 km).
Questi cartelli indicano, verso sinistra, il sentiero 7. Il sentiero 8 è presente ma senza una freccia direzionale (cancellata una freccia che punta verso sinistra). Io qui sono andato destra, lungo un sentiero che attraversa e in cui, almeno inizialmente, è possibile respirare un po’. Il sentiero non è molto battuto. È sempre visibile ma anche sporco (di erba). In alcuni punti, anche un po’ esposto. Si riprende a salire sempre in maniera molto decisa, si supera un nuovo bivio non segnalato tenendo la sinistra (verso l’alto), fino a raggiungere la cresta sud-ovest del Corno, dove si incontra il sentiero 1 (o LV, Lucio Vassena). Si segue a questo punto il sentiero 1. Si incontra e ci si sovrappone, per un breve tratto, al sentiero 7 per san Tomaso. La salita su questo versante è una dura prova per fiato e gambe. Si incontra anche un tratto attrezzato con catena (due o tre metri al massimo), che non trovo necessaria ma che comunque può aiutare. La vetta è di quelle che non arrivano mai. Fortunatamente, è solo un’impressione. Con un po’ di fatica, scorgo e finalmente raggiungo la croce di vetta (1116m slm; 1h 05’; 3,4 km).
Dalla vetta partono altri due sentieri: uno scende dalla parte opposta rispetto a dove provengo io, mentre l’altro resta in cresta e si dirige verso il Monte Rai (la prosecuzione del sentiero 1). Prendo questo sentiero e continuo lungo la cresta, seguendo le indicazioni quando necessario. Raggiungo, in poco tempo, anche la seconda vetta della giornata (1259m slm; 1h 25’; 4,2 km).
Il più sembra fatto, anche se la salita al Cornizzolo, evidente anche da dove mi trovo, fa sempre una certa impressione. Prima però bisogna scendere un po’: continuo in cresta, andando in direzione del Cornizzolo e della strada asfaltata che porta al rifugio Consiglieri, che raggiungo velocemente (1050m slm; 1h 35’; 5,5 km).
La salita al Cornizzolo, per quanto non lunga, appare comunque impegnativa. Ci si inerpica lungo l’evidente sentiero che porta in cima (segnavia n.3) e, a testa bassa, si sale fino a raggiungere la croce di vetta (1240m slm; 1h 45’; 6 km).
Proprio di fronte alla croce, sul versante sud-ovest del Cornizzolo, scende un sentiero (nessuna indicazione). Un altro sentiero prosegue invece in cresta lungo la cima successiva (Pesora). Prendo il sentiero che scende e che attraversa, più a valle, la strada asfaltata che sale dal lago verso il rifugio Consiglieri. Si attraversa la strada e si riprende il sentiero. Le prime indicazioni che si trovano sono un po’ sconfortanti, perché Civate non è indicato mentre lo è Suello; tuttavia, alle successive indicazioni, finalmente compare il segnavia 11, quello del sentiero che stavo cercando. Si prosegue per l’evidente traccia che prima in un prato e poi per i boschi scende ripidamente verso la città. Si incontrano diversi bivi, tutti segnalati (mantenere la direzione 11 o Civate) tranne uno. A questo bivio (pochi metri più in basso di quello per il sentiero che porta a san Pietro) ho preso verso sinistra un sentiero più piccolo ma che secondo me avrebbe tagliato. L’intuizione è corretta e percorro quindi quella che può essere considerata un variante del sentiero 11. La discesa a questo punto si svolge tutta all’interno del bosco, fino a sbucare a quel bivio iniziale tra i sentieri 10 e 1. Su strada già presa durante l’andata, raggiungo quindi il parcheggio da cui sono partito (280m slm; 2h 20’; 9,5 km)
Punti di appoggio
Un solo rifugio lungo il percorso, il SEC Marisa Consiglieri (aperto, ma verificare l’apertura per telefono).
Materiale necessario
Nessuno in particolare.
Note e commenti vari
Escursione breve e faticosa che permette di raggiungere tre cime situate sopra Civate e Valmadrera e che si inserisce in un percorso esplorativo che mira a valutare un concatenamento di tutte le cime della zona (Corni – Moregallo - etc.).
Valuto la realizzazione del giro con un passo normale in circa 5 ore (raddoppiare i tempi).