Informazioni tecniche
Zona montuosa: Prealpi comasche (Triangolo lariano)
Località di partenza: Como, stazione FN
Quota di partenza e arrivo: 211mslm
Punto più elevato: 1347mslm
Dislivello positivo totale: circa 1550m
Sviluppo: circa 26km
Sentieri utilizzati: scalinata e salita del “Carescione” da Como a Brunate; dorsale per creste da san Maurizio in poi
Durata dell’escursione: circa 4h
Difficoltà: EE (per il dislivello e la neve)
Persone presenti: Matteo (fino al Boletto), Paolo (completa)
Mappe: Lago di Como – Lago di Lugano, 1: 50.000 - Kompass 91
Traccia GPS disponibile: kml
Foto disponibili qui
Condizione dei sentieri
I sentieri presentano condizioni molto eterogenee. Da Como a Brunate, si usano scalinate prima e poi sentieri che diventano sempre più graziosi e puliti allontanandosi dalla città; da Brunate a san Maurizio si usano sentieri ben indicati su acciottolato; da san Maurizio all’ultima baita prima del Monte Boletto, si alternano sterrato e asfalto su strade carrozzabili; da qui in poi, infine, i sentieri sono tipici sentieri di montagna. Durante l’escursione, ho trovato molta neve fresca, caduta nella notte, tanto è vero che salita al Boletto - e discesa - , nonché il faggeto tra la Capanna Mara e la Bocchetta di Molina dovevano ancora essere tracciati. Ciò ha reso questi tratti, specialmente il secondo, più lenti e faticosi degli altri.
Nessuna presenza d’acqua ma numerosi punti di appoggio.
Eventuali pericoli
Nessuno in particolare; tuttavia il versante nord/ovest del triangolo è meno soleggiato e quindi, oltre alla neve, presentava ghiaccio in alcuni punti.
L'escursione
Bella corsa attraverso il primo terzo della dorsale del triangolo lariano, che da Como porta fino a Bellagio.
Da Como (stazione Ferrovie Nord), ci dirigiamo verso la stazione di partenza della funicolare per Brunate. Proprio a sinistra della stazione prendiamo una via stretta con indicazione “per Brunate” e la percorriamo fino a risalire sulla strada asfaltata che corre dietro la stazione stessa (via Torno); qui giriamo a destra, scendendo di nuovo verso Como, fino al numero civico 14, quando individuiamo via Stoppani e la scalinata che sale nuovamente. Alla fine della scalinata, proseguiamo su strada asfaltata verso sinistra fino a raggiungere un bivio e due indicazioni per Brunate: prendiamo nuovamente una scalinata che sale sulla destra, con indicazioni di tempo pari a 50 minuti. La scalinata sale prima tra case e poi finalmente supera l’abitato e prosegue nel bosco, incrociando più volte il percorso della funicolare. La scala diventa presto sentiero, anche se spesso questo sentiero prevede dei gradini, non particolarmente faticosi. Continuiamo a salire e raggiunte le prime case di Brunate, alla fine del sentiero, andiamo verso destra, seguendo la strada che velocemente ci porta alla stazione di arrivo della funicolare (712mslm; 45').
Da qui, numerosi cartelli indicano i sentieri verso san Maurizio, il faro voltiano o le baite: vanno tutti bene. Questi sentieri passano inizialmente per le vie del centro di Brunate e poi salgono diretti verso san Maurizio, attraversando un paio di volte la strada asfaltata e carrozzabile. Giunti a san Maurizio, comincia il vero e proprio sentiero della dorsale lariana (numero 1), indicato a sinistra della chiesetta posta di fronte alla scalinata che sale al faro (892mslm; 55').
In pochi minuti si raggiungo le prime baite (981mslm; 1h 05'). È possibile raggiungere questo punto in automobile, accorciando notevolmente sviluppo e dislivello della passeggiata e rendendola fattibile anche a chi ha bambini al seguito.
Il sentiero ora diventa più piacevole e l’ambiente più montano: si prosegue su sentiero poco pendente superando prima la capanna CAO, poi il ristorante Baita Carla, quindi le baite Bondella e infine Monte Boletto, dove sono presenti anche alcuni animali (asini, capre e cavalli). Saluto Matteo, che aveva impegni e che doveva tronare prima, e proseguo da solo. Dalla Baita Monte Boletto il sentiero diventa inizialmente più pendente e dopo pochi minuti incontro la prima deviazione: a sinistra si prosegue sulla dorsale normale, a destra parte il sentiero più stretto che costituisce la dorsale per creste e sale al Monte Boletto. Scelgo la seconda opzione e, tracciando la salita nella neve, raggiungo facilmente la vetta (1250mslm; 1h 35').
Scendo poi continuando per la cresta in direzione opposta (sentiero visibile nella bella stagione) fino a raggiungere la dorsale abbandonata in precedenza. Di qui, proseguo fino alla Bocchetta di Molina (1130mslm; 1h 45'), dove il sentiero si divide nuovamente: si può proseguire verso la capanna Mara lungo il versante settentrionale del Bollettone, all’interno del faggeto, oppure risalire il monte sul versante meridionale.
Scelgo naturalmente di salire al Bolettone, preferendo però continuare in cresta e non prendendo il sentiero che, pur salendo in vetta, lo fa inizialmente a mezza costa (meglio evitare di stare in mezzo ai pendii con questa neve). Raggiungo finalmente la vetta (1347mslm; 2h 10'), dove sono presenti una grande croce e un rifugio (purtroppo senza gestore).
Dalla vetta scendo sul versante opposto, seguendo le indicazioni per la Capanna Mara. È un tratto in questa stagione un po’ difficile, con neve alta e ghiaccio sul fondo. Fortunatamente è già tracciato e corre vicino a una staccionata, cui ogni tanto ci si può attaccare. Prima all’aperto e poi per boschi, il sentiero raggiunge la Capanna Mara (1156mslm; 2h 20'); qui mi fermo a bere qualcosa a e scambio quattro chiacchiere con un altro escursionista.
Ripendo la mia corsa continuando in direzione opposta a quella di arrivo, per un sentiero che corre dietro il colle della capanna e raggiunge in pochi minuti la dorsale che avevo abbandonato alla Bocchetta di Molina (1137mslm; 2h 30').
Qui si trovano le indicazioni per tornare indietro (direzione Brunate, da seguire anche ai successivi bivi): comincio così il lungo attraversamento del faggeto, che si presenta sia un po’ noioso sia leggermente pericoloso. Il sentiero infatti non era tracciato, presentava diverse interruzioni a causa di piccole slavine e in alcuni tratti aveva anche del ghiaccio sul fondo. Impossibile correre, mi limito a una camminata veloce. Tutta questa parte di sentiero è inoltre in saliscendi, quindi non sempre riposante. Si percorre a ritroso tutta la dorsale, ripassando dalla Bocchetta di Molina e raggiungendo il primo bivio per il Boletto (1200mslm; 3h 25').
Da qui in poi il sentiero sarà tutto in discesa fino a Como, il che velocizza la corsa ma mette a durissima prova la tenuta delle gambe: si tratta in fondo di mille metri di dislivello in discesa ancora da percorre su sentiero spesso duro e non sterrato (fatti in 35'). Concludo a Como, sempre alla stazione nord, quattro ore dopo la mia partenza.
Punti di appoggio
Tantissimi: a Como, Brunate, San Maurizio e poi lungo il sentiero (vedi relazione)
Materiale necessario
Utili, ma non necessari, ghette e ramponcini; per chi li usa, anche i bastoncini.
Note e commenti vari
La passeggiata in sé è certamente alla portata di tutti, specialmente da Brunate in poi (dove la valutazione potrebbe diventare addirittura T).
Due commenti rilevanti. Il primo è sui tempi: ho corso o camminato velocemente e senza sosta; quindi i tempi non possono essere presi come riferimento per chi volesse svolgere una semplice escursione. Possono invece essere utili per chi decide di correre.
Il secondo commento riguarda la presenza di neve nel faggeto: adoro i circuiti e cerco di realizzarli quando possibile; tuttavia, le condizioni erano proprio sfavorevoli e ho continuato, rinunciando alla corsa, solo per testardaggine. Molto meglio, e paradossalmente forse anche più veloce, sarebbe stato tornare per la via di andata, facendo nuovamente la cresta (almeno per il Bolettone).