Informazioni tecniche
Zona montuosa: Prealpi comasche
Località di partenza e arrivo: Cernobbio, via della Libertà/via Monte Grappa
Quota di partenza: 270m slm
Punto più elevato: 1400 m slm (vetta Sasso Gordona)
Dislivello positivo totale: circa 2750m
Sviluppo: circa 26km
Sentieri utilizzati: vari
Durata dell’escursione: 5h 45'
Difficoltà: EE (con estrema attenzione nei tratti fuori sentiero)
Persone presenti: Paolo
Mappe: Lago di Como – Lago di Lugano, 1: 50.000 - Kompass 91; I Sentieri del Bisbino, 1:25.000 - G. Aramini - S. Torriani; "Tra Lario e Ceresio", di M. Sambruni
Traccia GPS disponibile: gpx
Foto disponibili qui
Condizione dei sentieri
I sentieri sono ben tenuti, anche se sopra i 1000/1100m (a seconda del versante) si trova buona presenza di neve (circa 30cm in vetta al Bisbino e al Gordona). In ogni caso, anche se innevati, i sentieri sono generalmente battuti e segnalati. In generale, le indicazioni in Svizzera sono migliori di quelle in Italia.
Alcune fonti d'acqua (non sempre utilizzabili) lungo il percorso.
Eventuali pericoli
Nessuno in generale, a parte eventuali tratti ghiacciati o innevati in questa stagione.
Fare molta attenzione però nel tratto in discesa verso l'Alpe Crotta e lungo le pendici del Sasso Gordona.
L'escursione
Bella escursione che, seguendo diversi sentieri e sviluppandosi su diversi versanti, porta da Cernobbio fino alla vetta del Sasso Gordona, passando per alcuni alpeggi. Di solito si parcheggia a Cernobbio in via della Libertà ma, non avendo trovato posto, ho proseguito con l'automobile sulla strada che porta a Rovenna (la stessa via Libertà), parcheggiando su una curva poco più in alto (parcheggio gratuito).
Si lascia va della Libertà per salire alcuni gradini, raggiungendo via Monte Grappa e proseguendo verso la Chiesa (siamo in località Stimianico con Casnedo); poco prima della Chiesa, sulla destra, si trova un segnavia: si gira quindi a destra e poi subito a sinistra. Si attraversa la strada (via Noseda) e si ritrova subito un segnale. Continuo a salire, lasciando e riprendendo via Monte Grappa, seguendo i segnavia 1 o le indicazioni per "Bisbino" fino a quando incontro, sulla sinistra, una nuova scalinata, segnata con un bollino rosso (via Scalini). La prendo e alla fine trovo il seguente bivio: “Prea de buc” a sinistra e “Rovenna” a destra. Prendo a sinistra e continuo brevemente sulla strada asfaltata, che però fortunatamente termina quasi subito e diventa un sentiero. Qui trovo anche un cartello indicatore per Fonte Anzone. Incontro quindi dei resti di una costruzione in pietra e un bivio non segnato: io vado a destra e in salita. Arrivo poi a un bivio, questa volta segnato ma solo in una direzione: ignoro le indicazioni per "Prea de Bucc" verso destra e proseguo invece verso sinistra (andando a destra avrei inutilmente allungato il tragitto di qualche centinaio di metri). Incontro una costruzione (Bucc) e poco dopo raggiungo il "punt di Prezi" sul torrente Garovo. Da destra arriva il sentiero principale, che prendo. Continuo, supero una bella casa e incontro una freccia rossa del MIT (Moltrasio Imperial Trail: ne troverò moltissime); resto sulla sterrata principale quando, a destra, vedo un altro sentiero con indicazione "Scapun" (che ignoro). Questo sentiero sale abbastanza deciso, all'interno del bosco, e a questo punto entra in un tratta ombreggiato e più fresco. Incontro un bivio con indicazione "Roncate" (che ignoro) e raggiungo infine Fonte Anzone (700m slm; 30'; 2,2km; 460m D+).
Continuo sul sentiero e supero numerosi bivi, tutti indicati: prima ignoro la deviazione verso destra per Madrona, poi quella verso sinistra per Duello, e raggiungo quindi l'Alpetto Gombee (890m slm; 45'; 3,6km; 700m D+).
Da qui in poi seguo sempre, ai bivi, la direzione "Bisbino". Esco per un breve tratto dal bosco, il sentiero costeggia alcune costruzioni e vedo vicina davanti a me la vetta del Bisbino. Si eraggiunge una stra sterrata, si ignorano le indicazioni verso sinistra per Alpe Boec e si prosegue di nuovo nel bosco. Si passa in mezzo a due costruzioni e si prosegue poi su un ripido prato (traccia di sentiero), fino a raggiungere la Capanna Falco. Qui si deve attraversare la strada asfaltata (che porta da Cernobbio alla vetta del Bisbino) e di nuovo per un ripido prato si prosegue verso la vetta. Si raggiunge prima lo spiazzo dove finisce la strada asfaltata e poi, salendo la scalinata, si raggiunge finalmente la vetta (1325m slm; 1h 15'; 5,6km; 1120m D+).
Dalla terrazza di vetta (proprio di fronte al bar/ristorante), si scendono alcuni gradini e si prende un sentiero (nessuna indicazione) che scende abbastanza velocemente fino a raggiungere un nuovo terrazzino (balaustra in legno). Da qui, si prende la traccia verso sinistra che ricomincia a scendere abbastanza velocemente in mezzo al bosco, fino a raggiungere una costruzione (in rovina) denominata Terman. Proprio alle spalle di questa costruzione (quindi lungo il nostro senso di marcia) si trova un cartello metallico con indicazioni gialle, tipicamente svizzero. Prendo a sinistra per Bruzella/Sagno/Morbio, trovo e supero l'Alpe Cavazza e arrivo al bivio per l'Alpe Loasa (sella Cavazza). Continuo a scendere in direzione di questo alpeggio, che però non intendo raggiungere. Dopo aver sorpassato alcune cataste di legno, incontro un tornante. Di qui, verso destra, il sentiero prosegue verso l'Alpe Loasa. Io invece proseguo diritto e scendo ripidamente seguendo la direzione segnata dal filo che delimita un pascolo (non ci sono indicazioni ma seguendo il filo non ci si può perdere; questa scorciatoia è anche segnalata sulla Kompass). Raggiungo il sentiero all'altezza di un cancello e proseguo verso sinistra . Poco dopo, incontro un cartello. Proprio alla base di questo cartello, su un sasso, trovo una freccia gialla che indica a destra, senza ulteriori dettagli. Sono all'inizio di un'altra scorciatoia, questa volta per raggiungere l'alpe Crotta attraverso il Dosso dell'Alpe (segnalata su entrambe le cartine). Trovo una prima indicazione scolpita in un tronco, poi scendo seguendo i segni gialli, radi, che si trovano su altri tronchi. All'inizio, scendendo, consiglio di stare verso destra. Dopo poco, il sentiero, seppur labile, sarà abbastanza chiaro. Perdo traccia dei segnali solo verso la fine della scorciatoia. Scendo quindi senza pormi troppi problemi, incontro una strada sterrata e vado verso sinistra, raggiungendo velocemente l'Alpe Crotta (618m slm; 1h 50'; 9,5km; 1150m D+).
L'Alpe Crotta è molto bella: isolato, tranquillo, un ruscello con acqua limpidissima (Cugnolo) e anche una piccola area pic nic in prossimità del ponte che lo attraversa. Si seguono le indicazioni per rifugio Prabello e si comincia a salire all'interno di un bosco (Bosco di Rema) fino a raggiungere, intorno a quota 900m, l'Alpe del Corno. Qui finalmente si trova anche la prima indicazione per Sasso Gordona (oltre che per il rifugio Prabello). Continuo quindi in salita, e rientro in Italia (il sentiero attraversa una rete metallica, presente anche il ceppo confinale n. 41). I segni a questo punto diventano meno evidenti, così come il sentiero, ma la direzione è molto intuitiva e segue la cresta che si innalza nel bosco. Si incontra un muro, che si segue per tutta la sua lunghezza e si raggiunge una costruzione abbandonata a circa 1100m (forse Monti di Corno). Da qui si prosegue ancora, verso sinistra e su prati ripidi in cresta (indicazione "sentiero di montagna"). Continuo a salire e il tratto sommitale del Sasso Gordona è proprio di fronte a me: uno spettacolo. A un certo punto, intravedo una deviazione verso sinistra che raggiunge il rifugio Prabello (visibile) e invece non vedo anche la deviazione a destra che avrei dovuto prendere. Proseguo quindi diritto fino ad arrivare alla base del Sasso. Incontro una specie di sentiero in trincea, vado verso destra e proseguo così, fuori da ogni traccia e su ripido pendio, fino a quando decido che posso cominciare a salire. Salgo a gattoni, seguendo solo l'intuito e cercando un tragitto non pericoloso. Finalmente, raggiungo la vetta del Sasso, coperta da un buon strato di neve. La vista è magnifica (1400m slm; 3h; 12,8km; 1950m D+).
Per il ritorno resto su un sentiero noto e battuto (molto sconsigliato scendere da dove sono salito), quindi mi dirigo, dalla vetta, verso il Prabello. La discesa è leggermente tecnica, molto ripida ma non pericolosa. Numerosi tratti sono protetti da catene. Lungo l'ultimo tratto di discesa, qualche centinaio di metri prima del rifugio, svolto decisamente a sinistra e scendo per incrociare il sentiero che unisce il rifugio con il bivio che avevo incontrato prima. Torno quindi a quel bivio e da lì scendo ungo il sentiero di salita, raggiungendo velocemente l'Alpe Crotta (618m slm; 3h 50'; 16,5km; 2000m D+).
Raggiungo la strada asfaltata e salgo alcuni gradini proprio di fronte al sentiero da cui provengo; proseguo nel prato, tenendo leggermente la destra, fino a incontrare il primo dei segni gialli sugli alberi. Da qui in poi resto sul sentiero/scorciatoia che, posso finalmente dire, al terzo tentativo ho finalmente imparato. Una volta raggiunto il punto di partenza della scorciatoia, qualche centinaio di metri più in alto, decido che posso continuare con gli esperimenti. Invece di girare a sinistra e raggiungere il cancello, penso che continuando direttamente in salita potrei tagliare ancora un po'. Si tratta di una salita su terreno viscido, quindi molto faticosa. Idea interessante ma non so quanto tempo e strada abbia risparmiato, alla fine. Comunque, il sospetto era giusto: salendo e poi tenendo leggermente la sinistra, torno sul sentiero che unisce l'Alpe Loasa a Sella Cavazza. Proseguo quindi nella neve, in salita, raggiungendo prima la Sella, poi l'Alpe Cavazza e, infine, di nuovo la vetta del Bisbino (1325m slm; 5h 05'; 20,5km; 2750m D+).
Anche da qui scendo lungo il sentiero di salita: dal parcheggio alla fine della scalinata, prendo per Duello. Attraverso la strada asfaltata e resto sul sentiero, al successivo bivio giro a destra e poi subito a sinistra, costeggiando la Capanna Falco, e poi scendo su ripido prato. Di nuovo attraverso una sterrata (che porta all'Alpe Boecc) e prendo ancora per Duello, seguendo fino a Cernobbio il medesimo sentiero di salita. Vale comunque la pena di fornire qualce indicazione aggiuntiva nel caso si arrivi qui a salendo da un'altra parte: dopo aver ricominciato a scendere, a un primo bivio per Deullo e Anzone/Madrona, si segue per Anzone; dopo l'Alpe Gombee si incontra un altro bivio (Gombee/Duello): qui si va a sinistra, lungo l'unica direzione non indicata da alcuna freccia. Si resta poi su questo sentiero ignorando le numerose deviazioni. Raggiunto il Punt di Prezi, si lascia questo sentiero per prendere quello più piccolo a destra. Raggiunto l'abitato, scendendo per via Scalini e via Monte Grappa, si torna finalmente all' auto (270m slm; 5h 45'; 26km; 2750m D+).
Punti di appoggio
Molti i punti ipotetici di riferimento, sul percorso o poco lontani (i rifugi Bugone e Murelli, il rifugio Prabello, il bar in vetta al Bisbino, le case a Rovenna, gli alpeggi). Verificare comunque sempre l’apertura dei rifugi e degli alpeggi, variabile a seconda del giorno, dell’ora e del periodo dell’anno.
Materiale necessario
Oltre al tradizionale, consigliati i bastoncini, per chi li usa e tenere i ramponcini nello zaino.
Ho usato anche le ghette (indossate alla partenza e mai tolte) e naturalmente gli occhiali da sole, sempre utili in presenza di neve.
Note e commenti vari
Lunga camminata di notevole dislivello (da notare che oltre 1900m di dislivello sono guadagnati in 12km) e con tratti scivolosi e fuori sentiero.
I tempi vanno almeno raddoppiati se si decide di non correre mai, ma un po' diminuiti (o diminuiti in proporzione) in mancanza di neve.