Informazioni tecniche
Zona montuosa: Prealpi comasche
Località di partenza e arrivo: Cernobbio, via della Libertà/via Monte Grappa
Quota di partenza: 270m slm
Punto più elevato: 1325 m slm (vetta Bisbino)
Dislivello positivo totale: circa 2450m
Sviluppo: circa 25,5km
Sentieri utilizzati: vari
Durata dell’escursione: circa 6h
Difficoltà: EE
Persone presenti: Paolo
Mappe: Lago di Como – Lago di Lugano, 1: 50.000 - Kompass 91; I Sentieri del Bisbino, 1:25.000 - G. Aramini - S. Torriani; "Tra Lario e Ceresio", di M. Sambruni
Traccia GPS disponibile: gpx
Foto disponibili qui
Condizione dei sentieri
I sentieri sono ben tenuti, anche se sopra i 1000/1100m (a seconda del versante) si trova buona presenza di neve (circa 25cm in vetta al Bisbino). In ogni caso, anche se innevati, sono generalmente battuti e segnalati. Vanno però segnalate alcune eccezioni: la discesa verso l'Alpe Crotta (Grotta, sulla Kompass) è avvenuta seguendo un'indicazione iniziale (vedi relazione) ma poi procedendo completamente senza riferimenti se non, fortunatamente, la vista della stessa Alpe più in basso. Analogo discorso per il ritorno, anche se effettuato su tragitto diverso. Anche una scorciatoia fatta in salita e che evita il passaggio dall'Alpe Loasa non ha traccia né segni, pur essendo indicata sulla Kompass (vedi relazione). In generale, le indicazioni in Svizzera sono migliori di quelle in Italia.
Alcune fonti d'acqua (non sempre utilizzabili) lungo il percorso.
Eventuali pericoli
Nessuno in generale, a parte eventuali tratti ghiacciati o innevati in questa stagione.
Fare molta attenzione però nel tratto in discesa verso l'Alpe Crotta.
L'escursione
Bella escursione che, seguendo diversi sentieri e sviluppandosi su diversi versanti, porta da Cernobbio fino alla vetta del Sasso Gordona, passando per alcuni alpeggi. Di solito si parcheggia a Cernobbio in via della Libertà ma, non avendo trovato posto, ho proseguito con l'automobile sulla strada che porta a Rovenna (la stessa via Libertà), parcheggiando su una curva poco più in alto (parcheggio gratuito).
Si lascia va della Libertà per salire alcuni gradini, raggiungendo via Monte Grappa e proseguendo verso la Chiesa (siamo in località Stimianico con Casnedo); poco prima della Chiesa, sulla destra, si trova un segnavia: si gira quindi a destra e poi subito a sinistra. Si attraversa la strada )via Noseda) e si ritrova subito un segnale. Continuo a salire, lasciando e riprendendo via Monte Grappa, seguendo i segnavia 1 o le indicazioni per "Bisbino" fino a quando incontro, sulla sinistra, una nuova scalinata, segnata con un bollino rosso (via Scalini). La prendo e alla fine trovo il seguente bivio: “Prea de buc” a sinistra e “Rovenna” a destra. Prendo a sinistra e continuo brevemente sulla strada asfaltata, che però fortunatamente termina quasi subito e diventa un sentiero. Qui trovo anche un cartello indicatore per Fonte Anzone. Incontro quindi dei resti di una costruzione in pietra e un bivio non segnato: io vado a destra e in salita. Arrivo poi a un bivio, questa volta segnato ma solo in una direzione: ignoro le indicazioni per "Prea de Bucc" verso destra e proseguo invece verso sinistra (andando a destra avrei inutilmente allungato il tragitto di qualche centinaio di metri). Incontro una costruzione (Bucc) e poco dopo raggiungo il "punt di Prezi" sul torrente Garovo. Da destra arriva il sentiero principale, che prendo. Continuo, supero una bella casa e incontro una freccia rossa del MIT (Moltrasio Imperial Trail: ne troverò moltissime); resto sulla sterrata principale quando, a destra, vedo un altro sentiero con indicazione "Scapun" (che ignoro). Questo sentiero sale abbastanza deciso, all'interno del bosco, e a questo punto entra in un tratta ombreggiato e più fresco. Incontro un bivio con indicazione "Roncate" (che ignoro) e raggiungo infine Fonte Anzone (700m slm; 30'; 2,2km; 460m D+).
Continuo sul sentiero e supero numerosi bivi, tutti indicati: prima ignoro la deviazione verso destra per Madrona, poi quella verso sinistra per Duello, e raggiungo quindi l'Alpetto Gombee (890m slm; 45'; 3,6km; 700m D+).
Da qui in poi seguo sempre, ai bivi, la direzione "Bisbino". Esco per un breve tratto dal bosco, il sentiero costeggia alcune costruzioni e vedo vicina davanti a me la vetta del Bisbino. Si eraggiunge una stra sterrata, si ignorano le indicazioni verso sinistra per Alpe Boec e si prosegue di nuovo nel bosco. Si passa in mezzo a due costruzioni e si prosegue poi su un ripido prato (traccia di sentiero), fino a raggiungere la Capanna Falco. Qui si deve attraversare la strada asfaltata (che porta da Cernobbio alla vetta del Bisbino) e di nuovo per un ripido prato si prosegue verso la vetta. Si raggiunge prima lo spiazzo dove finisce la strada asfaltata e poi, salendo la scalinata, si raggiunge finalmente la vetta (1325m slm; 1h 20'; 5,5km; 1120m D+).
Dalla terrazza di vetta (proprio di fronte al bar/ristorante), si scendono alcuni gradini e si prende un sentiero (nessuna indicazione) che scende abbastanza velocemente fino a raggiungere un nuovo terrazzino (balaustra in legno). Da qui, si prende la traccia verso sinistra che ricomincia a scendere abbastanza velocemente in mezzo al bosco, fino a raggiungere una costruzione (in rovina) denominata Terman. Proprio alle spalle di questa costruzione (quindi lungo il nostro senso di marcia) si trova un cartello metallico con indicazioni gialle, tipicamente svizzero. Prendo a sinistra per Bruzella/Sagno/Morbio, trovo e supero l'Alpe Cavazza e arrivo al bivio per l'Alpe Loasa (sella Cavazza). Continuo a scendere in direzione di questo alpeggio, che raggiungo dopo un tornante (questo dettaglio sarà utile per il ritorno). Raggiunta l'Alpe Loasa, bisogna attraversarla e prendere il sentiero per Bruzella, verso sinistra. Questo sentiero scende nella stessa direzione da cui arrivavo, quindi, di fatto, mi fa tornare indietro ma a una quota inferiore. Raggiungo un cancello che interrompe la staccionata di un pascolo e lo attraverso. Sembra evidente come, risalendo lungo questa staccionata, si possa raggiungere quel tornante citato poco sopra. Decido quindi che al ritorno verificherò questa possibilità e l'esistenza della scorciatoia (peraltro, segnata sulla Kompass). Poco dopo il cancello incontro un altro cartello. Proprio alla base di qeusto cartello, su un sasso, trovo una freccia gialla che indica a destra, senza ulteriori dettagli. Immagino essere all'inizio di un'altra scorciatoia per raggiungere l'alpe Crotta attraverso il Dosso dell'Alpe (segnalata su entrambe le cartine). Sospetto confermato da una indicazione scolpita in un tronco. Di qui in poi, tuttavia, non trovo più segnali: non so dire se non li ho visti o se non ci sono. Scendo un tratto ripidissimo e scivoloso in mezzo al bosco, individuo a circa 200 metri più in basso l'Alpe Crotta (e la strada asfaltata per raggiungerla) e uso quindi l'Alpe Stessa per orientarmi, facendo estrema attenzione. Verso la fine di questo pendio, ormai in prossimità dell'Alpe, ritrovo le indicazioni gialle. Mi riprometto di salire facendo più attenzione a questi segni in salita (618m slm; 2h 20'; 10,2km; 1150m D+).
L'Alpe Crotta è molto bella: isolato, tranquillo, un ruscello con acqua limpidissima (Cugnolo) e anche una piccola area pic nic in prossimità del ponte che lo attraversa. Si seguono le indicazioni per rifugio Prabello e si comincia a salire all'interno di un bosco (Bosco di Rema) fino a raggiungere, intorno a quota 900m, l'Alpe del Corno. Qui finalmente si trova anche la prima indicazione per Sasso Gordona (oltre che per il rifugio Prabello). Continuo quindi in salita, e rientro in Italia (il sentiero attraversa una rete metallica). I segni a questo punto diventano meno evidenti, così come il sentiero, ma la direzione è molto intuitiva e segue la cresta che si innalza nel bosco. Si incontra un muro, che si segue per tutta la sua lunghezza e si raggiunge una costruzione abbandonata a circa 1100m (forse Monti di Corno). Da qui si prosegue ancora, verso sinistra e su prati ripidi in cresta (indicazione "sentiero di montagna"). Continuo a salire, la nebbia fitta è sempre più fitta, vorrei orientarmi e mi immagino il Gordona proprio di fronte ma non vedo a più di 20 metri. L'altimetro segna quota 1200m, credo di essere ormai all'altezza della Colma di Schignano e del bivio per vetta e Prabello. In ogni caso, era questa strada che oggi stavo cercando e non per forza la vetta; il tempo è poco, il dislivello è elevato e non ancora concluso: decido di tornare indietro e riprovarci un'altra volta (1200m slm; 3h 10'; 13km; 1750m D+).
Il ritorno è fatto questi totalmente lungo il tragitto dell'andata. Prima scendo all'Alpe Crotta, poi, non trovando più alcun segno giallo sul pendio che porta verso il sentiero Loasa-Bruzella, decido di prendere una sterrata che prosegue verso sinistra (Alpe alle spalle, pendio di fronte), che sale non troppo ripidamente e che penso possa portarmi nella direzione desiderata. In realtà, benché sia utile a guadagnare metri, questo sentiero mi porta un po' fuori. Quindi decido di tagliare per il pendio, contando che prima o poi troverò il sentiero cercato. L'occasione mi è data quando la sterrata che sto percorrendo comincia a scendere: non ho voglia di perdere quota e quindi attacco il pendio, prima in direzione di una torretta per l'osservazione degli animali (o di caccia, a seconda del grado di romanticismo con cui si osserva il mondo) e poi semplicemente in salita. Raggiungo finalmente il sentiero, giro a sinistra e ritrovo quasi subito il cancello del pascolo. Qui mi fermo a lungo per cambiarmi, riposare e mangiare (i tempi della pausa sono conteggiati in quelli dell'uscita). Come mi ero ripromesso, poi, evito di ripassare dall'alpe Loasa e affronto un'altra ripida salida lungo il pendio taglato dal filo del pascolo. Anche qui, un po' seguendo questo filo e un po' orientandosi a occhio, si raggiunge il sentiero per l'alpe Loasa. Da qui fino proseguo verso l'Alpe Cavazza, la supero e incontro un bivio, che non avevo notato in discesa: probabilmente arrivavo dalla strada di sinistra; decido di andare a destra. Evito dunque di rifare la vetta, un po' per stanchezza (anche se ormai ero proprio sotto) ma soprattutto più per lo scrupolo di verifcare se questo sentiero porta all'Alpe Boecc. Arrivo dunque proprio all'Alpe Boecc, la attraverso e prendo la sterrata che parte a sinistra. Supero una fonte (acqua non potabile; acqua Fracia) e arrivo all'incrocio che avevo già incontrato salendo. Giro a destra per Duello e riprendo il medesimo sentiero di salita fino a Cernobbio. Vale comunque la pena di fornire qualce indicazione aggiuntiva nel caso si arrivi qui a salendo da un'altra parte: a un primo bivio per Deullo e Anzone/Madrona, si segue per Anzone; dopo l'Alpe Gombee si incontra un altro bivio (Gombee/Duello): qui si va a sinistra, lungo l'unica direzione non indicata da alcuna freccia. Si resta poi su questo sentiero ignorando le numerose deviazioni. Raggiunto il Punt di Prezi, si lascia questo sentiero per prendere quello più piccolo a destra. Raggiunto l'abitato, scendendo per via Scalini e via Monte Grappa, si torna finalmente all' auto (270m slm; 6h; 25,5km; 2450m D+).
Punti di appoggio
Molti i punti ipotetici di riferimento, sul percorso o poco lontani (i rifugi Bugone e Murelli, il bar in vetta al Bisbino, le case a Rovenna, gli alpeggi). Verificare comunque sempre l’apertura dei rifugi e degli alpeggi, variabile a seconda del giorno, dell’ora e del periodo dell’anno.
Materiale necessario
Oltre al tradizionale, consigliati i bastoncini, per chi li usa e tenere i ramponcini nello zaino.
Ho usato anche le ghette (indossate alla partenza e mai tolte).
Note e commenti vari
Lunga camminata di notevole dislivello (da notare che oltre 1700m di dislivello sono guadagnati in meno di 13km) e con tratti scivolosi e fuori sentiero.
I tempi vanno almeno raddoppiati se si decide di non correre mai, ma un po' diminuiti (o diminuiti in proporzione) in mancanza di neve.