Informazioni tecniche
Zona montuosa: Prealpi comasche
Località di partenza e arrivo: Rovenna (CO)
Quota di partenza: 420m slm
Punto più elevato: 1383 m slm (vetta Colmegnone)
Dislivello positivo totale: circa 1450m
Sviluppo: circa 20km
Sentieri utilizzati: 1, Via dei Monti lariani, con varianti
Durata dell’escursione: circa 3h 20’
Difficoltà: E
Persone presenti: Paolo
Mappe: Lago di Como – Lago di Lugano, 1: 50.000 - Kompass 91
Traccia GPS disponibile:gpx
Foto disponibili qui
Condizione dei sentieri
I sentieri sono ben tenuti, battuti e segnalati; qualche problema solo per la ricerca di alcune varienti (si vedano relazione e note).
Una fontana a Scarone.
Eventuali pericoli
Nessuno in particolare.
L'escursione
Bella escursione che, seguendo con alcune variazioni la VML (via dei Monti Lariani, segnavia 1), porta da Cernobbio fino alla vetta del Colmegnone, passando per i rifugi Vetta del Bisbino, Bugone e Murelli. In realtà, per guadagnare un po’ di tempo, decido di partire da Rovenna (420m slm) invece che da Cernobbio, guadagnando circa 200m di dislivello. SI parcheggia (liberamente) al cimitero di Rovenna. Lasciata l’automobile, ci si dirige verso la Chiesa. Proprio di fronte alla Chiesa, comincia il sentiero n. 1 (via Segantini).
Il sentiero prima sale all’interno del paese, poi incontra una sterrata più larga (prendere verso destra, vale a dire nella direzione che va in salita; ricordarsi di questa deviazione al ritorno) che si avvicina e costeggia la strada asfaltata che sale verso il Bisbino, anche se poi se ne allontana quasi subito. Il sentiero sale in maniera regolare e molto ripida, senza lasciare troppo respirare. Incontro prima le case di Scarone (fontana), poi un paio di bivi: il primo, segnalato (alternative: Madrona e Monti di Lenno; prendere per Madrona) mi sarà utile al ritorno; il secondo, non segnalato, si supera facilmente restando sul sentiero principale (vale a dire restando sul tornante del sentiero). Continuando a salire, arrivo a Madrona, dove il sentiero si interrompe e bisogna percorrere qualche centinaio di metri sull’asfalto (820 m slm; 25’; 2,1km).
In prossimità di una curva, riprendo il sentiero, sempre ben segnalato, supero una casa e ritorno in mezzo ai boschi. Da qui in poi l’esposizione al sole è di gran lunga inferiore rispetto al tratto precedente, quindi anche la temperatura più piacevole nelle giornate calde. Si continua a salire: passo per una cappella dedicata a san Carlo (1000m slm) e non abbandono più il sentiero, che pure attraversa ancora un paio di volte la strada asfaltata. Ignorando la deviazione per il rifugio Bugone, seguo il sentiero attraverso un bosco di conifere altissime, raggiungo un’abitazione ormai in cresta e trovo l’ultimo bivio. Pur non essendo segnalato, è evidente la direzione da prendere (verso l’alto e verso destra) e in pochi minuti raggiungo prima la fine della strada asfaltata e poi, grazie a una scalinata, la cappella in vetta al Bisbino (1325m slm; 1h 05’; 5,2km), da cui si gode di una vista meravigliosa sia verso la pianura sia verso le montagne circostanti.
Mi fermo giusto il tempo di qualche foto e di bere un po’ e riparto, prendendo un sentiero che scende dietro la Chiesetta di vetta, in prossimità di un’antenna (e di un cartello con scritto “Zona militare”). Trovo subito un sentiero più largo, che prendo in discesa e che mi porta a un parcheggio; seguo le indicazioni per la Via dei Monti Lariani (segnavia 1), che mi permettono di tagliare la strada asfaltata: quando la riprendo, sono in prossimità del punto in cui avevo ignorato l’indicazione per il Bugone durante la salita (anche qui è possibile guadagnare qualche metro con una scorciatoia non segnalata). Il rifugio Bugone si raggiunge velocemente, prima in discesa e poi continuando a livello. Anche qui alcuni bivi ma sempre segnalati. Notevole il faggio secolare nei pressi dello stesso rifugio (1119m slm; 1h 25’; 7,1km).
Si prosegue sul sentiero, sempre ben battuto, all’interno del bosco. Quando la vista non è ostruita dagli alberi, si possono osservare i versanti svizzeri di Bisbino, Generoso e Sasso Gordona, che appaiono meravigliosi, invitanti e selvaggi. Proseguendo per lievi saliscendi, raggiungo il rifugio Murelli (1190 mslm; 1h 45’; 10km).
Dal rifugio Murelli si goda una vista mozzafiato sul lago e sulle montagne del triangolo lariano. Dal piazzale del rifugio si può quindi attraversare un prato, in salita, in direzione del Colmegnone (il monte più alto a breve distanza, una croce in vetta); oppure restare sulla Via dei Monti Lariani, seguendo le indicazioni per l’Agriturismo San Bernardo. Si raggiunge l’Agriturismo su strada asfaltata prima e sterrata poi; lo si lascia sulla sinistra e si prosegue su sentiero che ricomincia a salire ripidamente verso la vetta del Colmegnone. Il sentiero è delimitato da una fila di pietre bianche, visibili anche a distanza; nei pressi della vetta, queste pietre convergono verso ciò che ha tutta l’aria di essere i resti una fortificazione. Raggiungo in dunque in breve la vetta, con molta soddisfazione (1383m slm; 2h 05’; 11km).
Ancora il tempo di qualche foto, di mangiare qualcosa e di bere, e ricomincio subito a scendere. Prima tappa rifugio Murelli, seconda tappa rifugio Bugone (2h 35’; 14,7km), seguendo il sentiero di andata (in realtà, ho provato una variante, ma senza successo: si vedano le note finali).
Dal rifugio Bugone, scorgo a sinistra del faggio secolare un sentiero che scende verso Monti di Lenno. Ricordo il bivio di Scarone e immagino dunque una possibile via di discesa alternativa: decido di provarci. Scendo su sentiero ripidissimo e dal fondo molto irregolare (non mi permette di correre velocemente come vorrei) e in poco tempo raggiungo Monti di Lenno (620m slm; 3h; 17km).
Qui noto innanzitutto, a sinistra, l’incrocio con il sentiero di traverso che avrei voluto prendere direttamente dal Murelli; poi, a destra, una strada che lascia il sentiero su cui mi trovo. Immagino dunque che possa essere la continuazione del traverso. Risalgo verso destra e finalmente trovo le indicazioni per Scarone, come speravo. Sono su una strada asfaltata che, col senno di poi, dovrebbe essere proprio quella che sale al Bisbino. Le indicazioni per Scarone mi invitano a salire, cosa che faccio. Tuttavia, ho poi verificato che avrei potuto anche scendere sempre lungo la strada e probabilmente guadagnare un po’ di tempo. Dopo qualche centinaio di metri, tutti in salita, trovo nuove indicazioni per Scarone che mi fanno lasciare la strada asfaltata e mi reindirizzano su un sentiero nel bosco. Superando diversi bivi, sempre ben segnalati, arrivo proprio a quel bivio che avevo incontrato salendo, qualche centinaio di metri sopra Scarone. Raggiungo infine le case di Scarone, dove mi fermo per rinfrescarmi alla fontana (600m slm; 3h 10’; 18,3km).
Da qui, in poco tempo e seguendo la strada di andata, raggiungo il cimitero di Rovenna (3h 20’; 20km).
Punti di appoggio
Molti i punti ipotetici di riferimento (i rifugi Bugone e Murelli, il bar in vetta al Bisbino, le case a Rovenna e a Madrona). Verificare comunque sempre l’apertura dei rifugi, variabile a seconda del giorno, dell’ora e del periodo dell’anno.
Materiale necessario
Oltre al tradizionale, consigliati i bastoncini, per chi li usa. Utile anche un copricapo nelle giornate di sole e una buona scorta d’acqua.
Note e commenti vari
Il giro potrebbe essere svolto ad anello, a parte la salita tra Murelli e Colmegnone; tuttavia, dal Murelli non sono stato in grado di trovare una alternativa di discesa (ci ho provato, come è evidente dalla traccia GPS ma alla fine mi sono ritrovato sulla via di andata: per questo motivo, nella relazione non do conto di questa parziale variazione). Variazione che invece però realizzo in discesa dal rifugio Bugone.
I tempi vanno almeno raddoppiati se si decide di non correre mai.