Informazioni tecniche
Zona montuosa: Prealpi comasche
Località di partenza: Cernobbio (CO)
Quota di partenza: 205mslm
Quota di arrivo: 240mslm (1325 al punto più elevato)
Dislivello positivo totale: circa 1500m
Sviluppo: circa 22km
Sentieri utilizzati: 1, Via dei Monti lariani, con varianti
Durata dell’escursione: circa 4h
Difficoltà: EE (per lunghezza e presenza di neve)
Persone presenti: Giancarlo, Emiro, Massimo, Paolo
Mappe: Lago di Como – Lago di Lugano, 1: 50.000 - Kompass 91
Traccia GPS disponibile: kml (traccia interrotta per circa dieci minuti poco dopo la partenza)
Condizione dei sentieri
I sentieri sono ben tenuti e battuti, almeno fino al Murelli. La neve è comparsa sopra i 900 metri ed è stata abbondante. Ciò ha richiesto dosi aggiuntive di fatica e attenzione, soprattutto durante la discesa.
Per la segnalazione dei sentieri, si vedano le note.
Eventuali pericoli
Attenzione a non perdersi se si esce dei tratti segnati
L'escursione
Lasciamo un’auto a Carate Urio, dove abbiamo programmato di arrivare, e torniamo con un’altra auto a Cernobbio, dove parcheggiamo (parcheggio gratuito o a pagamento in via della Libertà).
Si segue dapprima la strada asfaltata (la stessa via della Libertà) che sale verso Rovenna, ma dopo la prima curva verso destra si trovano già indicazioni per il sentiero 1 della VML (Via dei Monti Lariani). Lo si segue all’interno del paese, lungo alcune scale. Alla fine di uno di questi tratti iniziali, troviamo un primo bivio non segnalato (via Noseda): qui bisogna andare a destra (noi siamo andati a sinistra - come evidente dalla traccia GPS - e poi siamo tornati indietro) e poi seguire di nuovo le indicazioni. Si continua a salire fino a un nuovo bivio mal segnalato: Prea de buc a sinistra e Rovenna a destra. Scegliamo di andare a sinistra e usciamo definitivamente dal sentiero 1 (anche sulla Kompass questa biforcazione nei sentieri in salita è ben evidente). Continuiamo a salire seguendo questo sentiero, scoprendo quindi una nuova via di accesso al Bisbino. Seguiamo poi le indicazioni per fonte Anzone, finché non troviamo un’indicazione per un luogo più famigliare: Madrona. Seguiamo quindi per Madrona (o Monti di Madrona), anche quando una segnalazione ci manda sulla destra, fuori da quello che sembra il sentiero principale. Arriviamo finalmente a Madrona, dove ci ricongiungiamo col sentiero 1 (850 mslm; 45’). Da qui si sale, prima lungo la strada asfaltata e poi di nuovo nei boschi, passando per una cappella dedicata a san Carlo, senza più lasciare il sentiero 1 e ignorando le indicazioni per il rifugio Bugone.
Oltre i 900 metri la neve diventa sempre più abbondante: fortunatamente i sentieri che tagliano la strada carrozzabile sono ben battuti quasi fino alla fine (quando siamo di fatto costretti a restare proprio sulla carrozzabile). Raggiungiamo quindi la vetta del Bisbino (1325 mslm; 1h 30’), da cui godiamo di una vista meravigliosa sia verso la pianura sia verso le montagne circostanti.
Ripartiamo e torniamo verso il basso seguendo la carrozzabile, ignorando alcune scorciatoie segnalate per il Bugone, perché non percorribili in questa stagione. Scendiamo dunque finché non troviamo la strada principale per questo rifugio, indicata e battuta. Il rifugio Bugone si raggiunge velocemente, prima in discesa e poi continuando a livello (1119 mslm; 2h). Notevole il faggio secolare nei pressi dello stesso rifugio. Si prosegue sul sentiero, sempre ben battuto, all’interno del bosco. Quando la vista non è ostruita agli alberi, si possono osservare i versanti svizzeri di Generoso e Sasso Gordona, che appaiono meravigliosi, invitanti e completamente coperti di neve. All’occhio attento, facendo attenzione, con sfugge la vista in lontananza anche del rifugio Murelli. Lo si raggiunge con corsa divertente e poco faticosa (1290 mslm; 2h 30’. Più numerosi del previsto le persone incontrate in questo tratto: peraltro, quasi tutte di corsa, come noi!
Al Murelli ci fermiamo per un caffè e per valutare il da farsi: avevamo programmato la salita al Colmegnone e poi la discesa verso Carate; i tempi però sono stretti e quindi decidiamo di rinunciare alla seconda vetta. Anche perché la discesa sarà più difficile del previsto. Il sentiero verso Carate è coperto di neve e fortemente sconsigliato dalla rifugista, che ci invita invece a tornare verso il Bugone per circa un km e, all’altezza di una costruzione, scendere per prati (innevati) verso una mulattiera che ci assicura essere pulita. Poco convinti della chiarezza delle indicazioni, ma senza altra alternativa, torniamo indietro. Dopo un km troviamo in effetti un costruzione, ma spazi per una discesa sicura non ne scopriamo. Continuiamo a tornare indietro e dopo altri 500 metri incontriamo una salita verso un’altra costruzione. La raggiungiamo e poi, pur non vedendo alcuna mulattiera, cominciamo a scendere nel bosco sottostante, su neve che fortunatamente diventa sempre meno abbondante. Se leggo bene la mappa, ci troviamo qui in località Colma del Crinco (1204 mslm; 3h, al lordo della pausa caffè).
La discesa nel bosco è molto ripida ma divertente: richiede attenzione, forza e un minimo di orientamento e fiducia nello stesso. Finalmente, arriviamo alla mulattiera (800 mslm; 3h 30’). Da qui, per tornanti molto ripidi e attraversando Monti di Urio, si raggiungono prima Urio e infine Carate (240 mslm; 4h 15’).
Punti di appoggio
Molti i punti ipotetici di riferimento (i rifugi Bugone e Murelli, il bar in vetta al Bisbino, le case a Rovenna e Madrona), ma di fatto, data l'ora e il periodo, solo il Murelli era aperto.
Materiale necessario
Oltre al tradizionale, consigliati ramponcini da trail, ghette da trail, bastoncini.
Note e commenti vari
Diversi commenti sui sentieri: sulla carta, avremmo dovuto seguire il sentiero 1, Via dei Monti Lariani (VML), da Cernobbio fino al rifugio Murelli, eventualmente salire al Colmegnone, e poi scendere verso Carate Urio per il sentiero che passa attraverso Monti di Carate. In realtà, abbiamo perso quasi da subito il sentiero 1, ritrovato solo a Madrona e mantenuto fino al Murelli. Il ritorno si è svolto andando a cercare, nel vero senso della parola, l’unico percorso percorribile verso il lago (perlomeno a detta della rifugista del Murelli): la mulattiera che scende attraverso Monti di Urio. Abbiamo raggiunto questa mulattiera andando un po’ a naso e un po’ seguendo le – corrette ma vaghe - indicazioni della stessa rifugista. Il tratto in discesa nel bosco non segue alcun sentiero.
La traccia GPS è rimasta interrotta per circa dieci minuti (circa un km).