Informazioni tecniche
Zona montuosa: Prealpi Luganesi, Prealpi comasche
Località di partenza: Bellavista (Mendrisio, CH), parcheggio stazione
Quota di partenza e di arrivo: 1175m slm
Punto più elevato: 1701m slm (vetta Generoso)
Punto più basso: 895m slm (tra Roncapiano e Bellavista)
Dislivello positivo totale: 1300m
Sviluppo: circa 25,5km
Sentieri utilizzati: vari.
Durata dell’escursione: circa 3h 50’
Difficoltà: E
Persone presenti: Paolo
Mappe: Cartina Kompass 91 – Lago di Como e Lago di Lugano; Cartina Kompass 105 - Lecco - Valle Brembana.
Traccia GPS disponibile: kml
Foto disponibili qui
Condizione dei sentieri
I sentieri sono generalmente ben tenuti e, nel tratto svizzero, ottimamente segnalati. Un po’ critico il sentiero in discesa tra Orimento ed Erbonne, in cui ho perso la strada ormai arrivato (ho raggiunto Erbonne “a vista” attraverso un campo) e il lungo tratto d’asfalto prima del ritorno a Bellavista: qui, non so se per distrazione, se per stanchezza o se infine per mancanza di indicazione, non mi sono accorto di una possibilità di accorciare il tragitto, che invece è evidente sulla mappa.
In discesa dal Generoso, lungo il sentiero alto e nel bosco dopo Roncapiano ci sono alcuni tratti di catena o filo metallico, che naturalmente si possono usare ma che non ritengo essere necessari per aumentare la sicurezza dell’escursione.
Presenza di acqua: buona (vedi relazione).
Eventuali pericoli
Nessuno.
L'escursione
L’escursione prende il via presso il parcheggio della stazione “Bellavista” della cremagliera che da Capolago, in Svizzera, porta fino alla vetta del Generoso. In realtà il parcheggio dista qualche minuto a piedi dalla stazione (la strada per la stazione è sbarrata e sterrata, mentre fino a questo punto è asfaltata). Il parcheggio è a pagamento da inizio maggio a fine settembre (le prime sei ore, obbligatorie, costano 2 euro o 2,50 CHF).
Dal parcheggio quindi si seguono le indicazioni prima per la stazione “Bellavista” e poi per la vetta del Generoso (o per l’”Albergo vetta”, cioè la stazione di arrivo della cremagliera stessa). Il sentiero sale inizialmente per boschi, non molto pendente fino alla stazione (1235m slm, 5’), ma poi diventa un po’ più impegnativo, anche se mai eccessivamente. La salita nei boschi prosegue fino a quando il sentiero incrocia di nuovo, e attraversa, la cremagliera. Da qui in poi gli alberi sostanzialmente spariscono e il caldo si fa sentire (questo sentiero risale, tra l’altro, infatti il versante sud). Si continua a salire tagliando il versante della montagna, prima verso un piccolo bosco, poi, dopo averlo superato, in direzione delle casette e dell’”Albergo vetta”, che diventano visibili. Psicologicamente è un tratto un po’ duro: si pensa di essere ormai arrivati, ma bisogna tenere presente che in questo tratto bisogna ancora coprire circa 200 metri di dislivello. Il pensiero “ma non si arriva più”, quindi, fa spesso capolino. In ogni caso, la vetta si avvicina. Prima si raggiunge appunto l’”Albergo vetta” (1600m slm, 35’); poi, seguendo le indicazioni, su scalinata in pietra si guadagna la vetta vera e propria (1701m slm, 45’).
Bellissima la vista dalla piattaforma di vetta: la pianura padana verso sud, il gruppo del Rosa verso ovest, il Lago di Lugano e le Alpi svizzere verso nord, e le Grigne, tra tutte le altre montagne del lecchese e della Valtellina, verso est. Per scendere, si cerca il sentiero che inizia dalla parte opposta rispetto alla scalinata da cui si è arrivati. Questo tratto è forse il più impegnativo perché il sentiero scende molto velocemente per gradoni naturali (possibilità di aiutarsi con le catene) e finisce poi nel cosiddetto “sentiero alto” che da Orimento sale verso il Generoso. A questo incrocio, si prende verso sinistra e si comincia il bellissimo tratto di cresta che attraversa questo diverso versante (sud-orientale). Si abbandona la cresta quasi alla sua conclusione, quando si trovano indicazioni verso sinistra per il sentiero che prosegue all’interno di un bel bosco di conifere. Ricomincia il tratto boschivo, particolarmente apprezzato in questa giornata di sole. Si scende velocemente fino a raggiungere Barco dei Montoni (tavoli per pic nic e griglia) e da qui, seguendo verso destra, si prosegue in direzione Orimento. Non ci sono altre indicazioni e il sentiero porta fino alla strada asfaltata che da San Fedele d’Intelvi sale verso Orimento. Quando la si raggiunge, si svolta destra e la si risale per qualche minuto fino a raggiungere l’alpe di Orimento (1290m slm, 1h 20’). Tuttavia, c’è anche la possibilità di raggiungere Orimento dal “sentiero alto”, senza dover risalire lungo la strada asfaltata. Questo collegamento è facile da vedere quando si sale da Orimento verso il Generoso (c’è un bivio “sentiero basso” sulla sinistra e “sentiero alto” diritto); evidentemente però non lo è affatto in discesa (è già la seconda volta che manco questa “scorciatoia”). Poco male, comunque: la strada è piacevole e permette di aggiungere qualche metro di dislivello all’allenamento.
Prima di continuare il giro ad anello, prevedo una deviazione da Orimento verso la vetta del Pizzo della Croce, che non avevo mai fatto. La salita si svolge per pratoni lungo la cresta del Pizzo. Si superano tre gobbe, con la seconda che termina presso il rifugio monte Crocione (stazione d’arrivo di uno ski lift) e la terza che termina in vetta (presenti croce, bandiera italiana e altare in pietra). Bella la vista sul Generoso stesso, sul Lago di Como, sulla val d’Intelvi e sulle montagne del lecchese (1440m slm, 1h 40’).
Dopo aver mangiato e bevuto qualcosa, torno a Orimento (1h 55’) e da qui, seguendo le indicazioni, prendo per Erbonne. All’inizio il sentiero è evidente; dopo qualche minuto però ho un dubbio perché una freccia indica di proseguire verso destra, dove un sentiero non si vede, mentre una traccia prosegue diritto ed entra nel bosco. Decido di stare sulla traccia, che continuo a seguire anche se le indicazioni spariscono. Guardando la mappa sembra che la direzione corretta fosse proprio quella della freccia; tuttavia, ho raggiunto Erbonne anche seguendo la mia direzione. Ho incontrato però un altro tratto problematico. Proprio verso la fine del bosco, mi trovo improvvisamente di fronte a un prato che scoscende verso Erbonne. Il sentiero è chiaramente perso (probabilmente prosegue nel bosco, ma non capivo dove); poiché però Erbonne è visibile e vicina, decido di proseguire a vista e di raggiungerla scendendo per questo prato, non preoccupandomi troppo di scoprire se c’erano alternative. All’arrivo a Erbonne trovo delle indicazioni e un sentiero che indicano, pur seguendo un giro diverso, esattamente verso il punto in cui mi trovavo (960m slm, 2h 20’).
Erbonne è un piccolissimo paese della valle d’Intelvi, su territorio italiano, ed è collegato da un ponte in legno al territorio di Scudelatte, in Svizzera. Il ponte di legno permette di superare facilmente una gola dove scorre il torrente Breggia, che qui comincia il suo corso e poi lo terminerà nel Lago di Como, entrandovi presso Cernobbio. Si attraversa il ponte e si continua nel bosco, aggirando un colle, fino a raggiungere il piccolo paese di Scudelatte, nella valle di Muggio (940m slm, 2h 35’).
Da Scudelatte comincia il lungo tratto di ritorno, prima su asfalto, poi per boschi e infine di nuovo su asfalto. Si avanza per saliscendi: siamo a circa 940 metri e dobbiamo prima salire, poi scendere ancora un po’ e infine risalire fino a circa 1200m slm. Il primo tratto, in asfalto, porta in salita a Roncapiano, dove è possibile dissetarsi a una fontana prima di entrare nel bosco, seguendo il sentiero. Il percorso all’ombra è piacevole, la stanchezza si fa sentire ma il tracciato non è particolarmente faticoso (è tendenzialmente in discesa o falsopiano). Si incontrano alcuni tratti attrezzati con catene, sia in discesa sia in salita, quando si devono superare dislivelli certamente non severi ma superiori rispetto alla media di quel sentiero. Alla fine del bosco, si incrocia una strada asfaltata con nuove indicazioni (1000m slm, 3h 05’).
A questo punto commetto l’errore di pensare di essere arrivato. Cammino e corro lungo la strada senza guardarmi troppo in giro ma quando mi pare di avere percorso fin troppi chilometri mi rendo conto che forse avrei potuto tagliare un bel pezzo di strada. Non ho però visto indicazioni in merito, quindi non so dire se queste non ci siano o se io non le abbia viste. Il sentiero però c’è: oltre ad essere segnalato sulla mappa, è indicato “al contrario” nel punto in cui arriva. Questo tratto in asfalto, lungo più del dovuto, mi porta fino al parcheggio (seguire sempre le indicazioni per stazione Bellavista ai bivi, 3h 50’).
Punti di appoggio
Diversi i rifugi, i bar o i ristori lungo il sentiero: al parcheggio della stazione Bellavista, alla stazione vetta, a Orimento, Erbonne, Scudelatte e Roncapiano.
Materiale necessario
Nessuno oltre al tradizionale.
Note e commenti vari
Escursione di lungo sviluppo che permette di conoscere e attraversare diverse valli e versanti del monte Generoso.
Valuto la realizzazione del giro con un passo normale in circa 8 ore (raddoppiare tutti i tempi intermedi).